A sensazione e a naso, questa è una delle sue migliori stagioni. Lo dice lui e i risultati lo confermano. Gianluca Naso, classe ’87, sta vivendo una seconda giovinezza, così come l’hanno vissuta i suoi colleghi azzurri, Luca Vanni e Paolo Lorenzi. Il siciliano, che questa settimana occupa il centonovantaduesimo posto nella classifica mondiale, è entrato nel tabellone di qualificazione dell’US Open, così come avvenne nel 2008 e non solo, dove – però- non riuscì ad accedere al main draw. Al momento, è una delle noti positive del tennis italiano: questa qualificazione fa eco ai quarti e alle semifinali di due degli ultimi challenger a cui ha partecipato, quello di Torino e di Biella.
Partiamo dal futuro. A breve scenderai in campo, pioggia permettendo, a New York, per gli incontri del tabellone di qualificazione agli US Open, ma non sarà un esordio, visto che anche in passato sei stato a un passo dal main draw. Adesso, visto il tuo momento positivo, il vento sembra essere diverso. Cosa è cambiato nel corso di questi anni?
“Ovviamente ho acquisito esperienza e consapevolezza dei miei mezzi. Quest’anno, poi, arrivo in fiducia. Spero di poter fare un gran bel slam”.
In caso di qualificazione al tabellone principale, chi vorresti incontrare?
“La speranza, ovviamente, è quella di qualificarsi, innanzitutto. Ci sono diversi teorie in merito: cinque anni fa avrei optato per un campione, per accumulare esperienza e magari tornare con ambizioni superiori l’anno successivo, mentre adesso, sceglierei un terraiolo con cui giocarmela e perché no avere la possibilità di avanzare in tabellone”.
Un ottimo 2015. Dal Challenger di Torino a quello di Biella, questo può considerarsi il tuo anno migliore?
“Non so se questa possa essere considerata la mia miglior stagione. Ricordo ancora piacevolmente il 2012, anno in cui vinsi un challenger e feci semifinale a Como. Quest’anno, però, ho la possibilità di fare ancora diversi punti. Prima di fare un bilancio finale, vorrei attendere il termine della stagione. Speriamo che questa possa davvero diventare la migliore”.
Da qualche settimana tra i top 200. Pensi di poter migliorare ancora questa classifica eguagliando o superando il tuo best ranking (175°)?
“Me lo auguro, certamente. Non ho molti punti da difendere da qui al termine della stagione, quindi ci sono ottime possibilità di incrementare ancora il punteggio. Parteciperò a diversi tornei, quindi qualsiasi risultato positivo sarà utile per migliorare la classifica”.
In questi giorni sarai impegnato all’US Open, cosa farai al termine dello slam americano?
“Al termine degli US Open giocherò il challenger di Como, poi sarò per due settimane in Marocco per giocare altri due challenger e infine tornerò in Italia per disputare quello di Roma.
Al termine di questo deciderò cosa fare, se terminare la stagione oppure disputarne altri”.
Capitolo coach. Da qualche mese fai parte della scuderia di Torrisi, mentre la preparazione atletica è curata da Calogero.
“Da ottobre dello scorso anno sono con Alessandro Torrisi, mentre il mio preparatore atletico è Roberto Calogero. Da novembre, affiderò la guida tecnica ad Andrea Medi, mentre per quanto concerne la parte atletica, sarò seguito ancora da Calogero”.
Cosa farà Gianluca Naso una volta terminata la carriera agonistica?
“Mi piacerebbe diventare coach, anche se la strada di direttore sportivo di un bel circolo mi intriga. Il sogno sarebbe quello di lavorare per qualche circolo italiano di spessore, magari il Park Genova, dove ho passato anni indimenticabili giocando la serie A”.