di Lorenzo Cialdani
Si conclude un’altra settimana per quanto riguarda il circuito ITF Under 18, con i big di categoria che non erano al via dei tornei che si sono disputati: a mettere in palio il maggior numero di punti sono stati due tornei Grade 3, il “Copernicus Bowl” di Varsavia, in Polonia, e la “Fergana Cup” della omonima città in Uzbekistan.
Per quanto, come detto, non vi fossero favoritissimi alla composizione del main draw, molti tennisti ancora fuori dalle prime posizioni mondiali hanno comunque avuto modo di farsi notare, a partire dall’estone Mattias Siimar, N.1 in tabellone, fino ad arrivare all’ottimo prospetto francese Constant De La Bassetiere, passando per ragazzi dal discreto talento come il macedone Bojan Jankulovski ed il belga Seppe Cuypers.
I tre incontri più significativi delle fasi immediatamente precedenti alle semifinali hanno coinvolto o tennisti sopracitati, capaci di giungere fino a quel punto abbastanza agevolmente: a fare più rumore è stata senza dubbio la debacle del N.1 Siimar, sconfitto abbastanza nettamente con il punteggio di 6-3 6-4 da Cuypers, oltre alla deludente eliminazione di Jankulovski a seguito della sconfitta rimediata dal 16enne transalpino Elliot Benchetrit (la parte bassa del tabellone si era “alleggerita” proprio grazie all’eliminazione del polacco N.2 del seeding Kacper Zuk da parte del francese al secondo turno). Anche De La Bassetiere deve arrendersi nei quarti al lituano classe ’98 Robert Wrzesinski con il punteggio di 6-1 6-4 senza riuscire a recuperare in un secondo parziale abbastanza combattuto.
E’ proprio Wrzesinski a interrompere la cavalcata trionfale di Benchetrit in semifinale rimontando dal 2-6 del primo set e chiudendo per 7-5 e 6-4 i due successivi parziali, mentre a raggiungerlo in finale è il britannico Ewan Moore, suo coetaneo e N.3 del seeding, capace di superare Cuypers in due set senza storia: la finalissima risulta estremamente equilibrata, con Moore che si aggiudica per 6-1 il primo set ed il lituano suo avversario che conquista il secondo set con il medesimo punteggio prima di un terzo set tiratissimo che consegna la vittoria al britannico solo grazie al 7-5 del tie-break decisivo.
La terra di Varsavia non porta in dote molti nomi di rilievo neanche nel circuito femminile, con la britannica capolista Ema Lazic che, non partendo comunque con tutti i favori del pronostico, dimostra l’imprevedibilità del torneo cedendo già al secondo turno con la norvegese Malene Helgoin tre set.
Il derby tutto polacco della semifinale alta del tabellone premia la N.3 del seeding, la classe ’98 Weronika Jasmina Forys, che ha la meglio della sorprendente Ania Hertel con lo score di 7-6(1) 6-4, mentre per quanto riguarda l’ultima casella disponibile per l’atto finale del torneo è la N.2 Adriana Sosnovschi (coetanea della Forys ma nata 11 mesi più tardi) a sovrastare la tedesca Jule Niemeier con un 6-1 ed un tie-break vincente.
Alla fine sarà proprio la tennista moldava a prendersi il trofeo battendo la Forys in rimonta dopo il 4-6 iniziale, concludendo poi senza alcuna difficoltà per 6-2 6-1 nei restanti set.
A Fergana manca soprattutto il giovane di casa più promettente, vale a dire Djurabeck Karimov, che da qualche settimana sta cercando di farsi vedere nei tornei del circuito maggiore, ma nonostante ciò sono comunque i tennisti uzbeki a dominare il main draw con ben 3 elementi nelle quattro caselle disponibili per le semifinali.
Con il russo Timur Igamberdyev, N.4 del seeding, che si arrende al N.8 Sharobiddin Abzalov, la strada per la prima testa di serieSaida’lo Saidkarimov verso la finale è spianata, visto anche il doppio 6-1 con cui regola il meno quotato nazionale in semifinale ed il numero di set persi durante l’arco del torneo ancora fermo a 0.
Nella parte bassa del tabellone è il kazako N.2 Pavel Petrov a sfidare il terzo tennista di casa acceduto al penultimo atto del torneo, ovvero il classe ’98 Khumoun Sultanov, ma il risultato è sbalorditivo, con lo stesso Sultanov che rifila un doppio bagel (6-0 6-0) al suo avversario lanciando ulteriormente la sua volata verso il titolo.
Alla fine il titolo arriva nonostante l’opposizione di Saidkarimov, comunque risultata timida visto il 6-2 6-4 finale, permettendo a Sultanov di coronare una settimana quasi perfetta dal punto di vista del gioco e del risultato.
Nel torneo femminile la concorrenza per le atlete di casa è decisamente più difficile da arginare, e nonostante l’ottima prova della giovane qualificata uzbeka Komola Umarova, giunta fino alle semifinali, il palcoscenico della finale è per la testa di serie N.1, la kazaka classe ’98 Gozal Ainitdinova, e per la N.5 Daria Nazarkina, tennista classe ’99 che ha letteralmente dominato le sue avversarie, a partire dal doppio 6-0 rifilato al primo turno alla ucraina Xeniya Prokopchuk fino all’unico set perso del torneo proprio contro la Umarova.
Nonostante le buone indicazioni date dai risultati della Ainitdinova è infine proprio la Nazarkina a conquistare il gradino più alto del podio, con il 6-2 6-3 finale che sancisce una volta di più la sua effettiva superiorità nel corso del torneo.
Tra i tornei minori c’è senz’altro da segnalare la buona prova degli atleti italiani in gara, primo fra tutti il 16enne Mattia Bedolo che a Domzale in Slovenia giunge in semifinale prima di venire sconfitto da colui che poi sarebbe stato incoronato vincitore finale del torneo, lo spagnolo Ignasi De Rueda De Genover, portandosi comunque a casa punti importanti.