Foto e articolo di Giulio Gasparin (@GiulioGasparin)
Non è stato di certo un sole splendente ad accogliere la prima mattinata di tennis della primissima edizione del torneo internazionale ITF Città di Tarvisio, anzi, una distesa di nubi basse incappucciavano le vette della Val Canale, nascondendo anche il santuario del monte Lussari, simbolo di questa località e che domina la città dalla sommità dell’omonimo monte. Ciononostante l’atmosfera, una volta salito al circolo che incorniciato dalle verdi Alpi Giulie si apre sulla città, risulta carica di entusiasmo e di passione. È solo un $10.000, alcuni diranno, ma i tarvisiani vogliono mantenere fede allo slogan della regione Friuli Venezia Giulia, “ospiti di gente unica”, e già all’ingresso è chiaro, con un arco di benvenuto, i gazebo, le foto, i fiori e un discreto pubblico presente già durante le prime battute. La cultura dei tre confini, unico posto qui in Europa dove le tre maggiori civiltà si incontrano (Latina, Germanica e Slava), si riversa anche nel piccolo del torneo, organizzato per portare le ragazze ad allenarsi nella vicina Arnoldstein, oltre il confine Austriaco, poiché il quarto campo, qui in loco, è in fase di restauro, con tanto di copertura per l’inverno, che tutti sperano nevoso.
La pioggia di ieri ha costretto gli organizzatori a spostare tutti i match che concluderanno le qualificazioni ad oggi, ma soprattutto ha lasciato i campi zuppi e spesso fragili sotto le scarpe delle tenniste oggi in gara. Eppure, la condizione di altitudine dei 770m della famosa località sciistica friulana ha favorito la spinta da fondo campo, facendo viaggiare spedite le pallate a tutto braccio, come ha dovuto constatare Anna Turati, letteralmente bombardata dai diritti di Marta Bertolaso, che nonostante la non presenza nelle classifiche ITF, ha subito messo in mostra grandi doti di attacco.
Mentre piano piano il sole faceva capolino e l’aria si scaldava, la Turati litigava con il campo, finendo tra l’altro faccia a terra cercando un recupero in scivolata su una palla corta durante la quale si è aperta una vera e propria voragine sotto i suoi piedi. La Bertolaso, classe ’92, ha preso il primo set, nonostante una divertente gag che potete vedere nel video qui sotto, in cui al termine di un punto estenuante ha perso di mano la racchetta su un dritto al volo, spazientendosi per la reazione della sua avversaria. Con grande acume tattico, la Turati, sotto gli occhi di un’agitatissima gemella Bianca, ha rimesso la partita in parità, che così vedeva iniziare il terzo parziale dopo quasi due ore di gioco, con il punteggio di 3-6 6-4, mentre il pubblico si radunava attorno a questo campo, dove senza dubbio si è palesata la qualità di gioco più alta della mattinata.
Dopo due set di grande intensità e pathos, però, nel terzo parziale la Turati ha preso il largo, mentre la sua avversaria, anche infastidita da un leggero problema alla spalla destra, ha sciolto, soprattutto dopo aver subito il secondo break sul 3-1, da 40-15. A quel punto, in agilità, la lombarda ha chiuso con un perentorio 6-1, nonostante uno smash clamorosamente mancato sul primo match point, che ha scatenato le risate di tutti, anche delle due giocatrici. Anna a fine match si è poi dimostrata contenta della sua prestazione: “All’inizio lei ha giocato molto bene, spingendo da vicino (alla riga di fondo, nda) anche perché forse io giocavo un po’ corto. Sicuramente lei ha iniziato con esperienza, anche perché avevamo già giocato due anni fa e avevo perso, quindi sapevo sarebbe stata una partita difficile.“
“Il punto chiave è stato il secondo set, quando eravamo vicine e sono riuscita ad andare 5-3 e poi chiudere 6-4. Nel terzo lei sembrava più stanca e io sono rimasta lì di testa e con l’atteggiamento sono riuscita a vincere.” Ha poi aggiunto: “I campi non erano facili, ci è piovuto molto e si bucavano molto, soprattutto in fondo, ma hanno retto e ora non può che andare meglio.” Per fortuna nulla da riportare dopo la caduta descritta più sopra: “all’inizio mi sono un po’ spaventata ma non è successo nulla.”
Non poteva che portare bene la sede del torneo alla lombarda, che ha subito adocchiato le molte e tecniche piste da sci, ora ricoperte da prati, che fanno da cornice al circolo. “Io e mia sorella gemella sciavamo, anzi abbiamo dovuto scegliere tra sci e tennis quando avevamo 14 anni, è stata una scelta difficile ma il cuore ci ha portato al tennis. Ho sentito il mio ex allenatore di sci e mi ha detto che qui hanno fatto i campionati italiani di sci e che è molto bello, perciò sicuramente ci tornerò d’inverno per provare le piste!”
Durante il lungo svilupparsi di questo match, sul centrale si è consumata forse la più grande sorpresa di giornata, con Alessia Dario, prima ALT a chiusura delle iscrizioni, che dopo aver vinto il primo turno di quali lo scorso sabato, ha eliminato la prima testa di serie, Camilla Scala, do una durissima maratona di nervi finita 7-6 6-3 a favore della Dario, contentissima per questa qualificazione. Tutto facile invece per la terza testa di serie di queste qualificazioni, Petra Ivankovic, che ha lasciato solo due game alla slovena Klavdja Bukovec, fautrice dell’eliminazione della sorellina nel turno pecedente. Un problema alla schiena ha invece fermato la quarta testa di serie, la Svizzera Imane Maelle Kocher, costretta a ritirarsi contro la tedesca Julia Thiem nel terzo set.
Abbandonato il circolo per scappare un’oretta dal sole oramai battente che aveva raggiunto la località di confine, mi sono concesso un piatto di squisite tagliatelle al capriolo dagli amici del ristorante Alte Hutte. Nel frattempo un’altra maratona si è giocata sul campo liberato dalla Turati, dove Anna Turco ha battuto in rimonta Giulia Cascapera con il punteggio di 4-6 6-4 6-0, con tanto di ultima pallina scaraventata in valle dalla perdente, forse ignara del fatto che proprio lì sotto ci fosse il centro abitato, chissà che si è visto la pallina piovere dal cielo…
Il match più atteso di giornata però è stato quello che ha visto protagoniste le uniche due giocatrici del tabellone principale in campo quest’oggi. Non è stato un sorteggio fortunato quello dell’azzurra Nicole Fossa Huergo, che si è vista opposta alla giocatrice più calda del momento a livello ITF, la giovane slovena Tamara Zidansek, quinta testa di serie, ma soprattutto imbattuta nelle ultime 15 partite a livello ITF. La tennista di oltre confine è partita a tutto, soprattutto con il dritto e il servizio, mettendo a segno un parziale di 4 giochi consecutivi, mentre faticava nei movimenti l’italiana, che però con i piedi a terra picchiava forte. Proprio grazie a questa caratteristica, la Fossa Huergo ha dato vita ad un finale di set di qualità, pur perdendo, e poi un ottimo inizio di secondo set. Portatasi avanti 3-1, però, ha subito il ritorno della 17enne di Postonja, che ha chiuso 6-2 6-3, allungando la sua striscia vincente a 16 match.
Con il sole che scendeva a ovest, dove la valle si allunga verso il resto dell’Italia, da questa propaggine estrema del Bel Paese, si è chiuso infine il programma giornaliero con le vittorie di due azzurre nelle qualificazioni: Lucia Bronzetti, che ha battuto in un match maratona un’altra italiana, Valentina Mariotto, 6-4 3-6 6-2, e Francesca Fusinato, che ha dato un doppio 6-1 all’austriaca Alena Weiss.
Ma la giornata per me non si chiude qui, poiché a breve inizierà il Players’ Party, e l’inaugurazione ufficiale di questo primo torneo Città di Tarvisio.
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