di Gianluca Dova
Altra settimana criminosa con “stecca para per tutti” dal vostro amico Freddo…
“Starace vittoria, grande baldoria!” come nel film “21” sul gioco d’azzardo, ma non molto per gli scommettitori che in tanti avevano puntato contro di lui nel match di primo turno contro lo sconosciuto Donskoy nel torneo di Mosca. Nei tornei russi le voci su pressioni della mafia per “sistemare” incontri girano da tanto tempo, almeno un paio di anni. Potito (gia’ squalificato per scommesse) nel mirino degli investigatori dell’ATP da altrettanto tempo come diversi “Italians”, ha rischiato grosso; una sua sconfitta sarebbe stata per molti la conferma dei sospetti veri o presunti che serpeggiano da anni. Le voci parlano di mafia russa e di “calabresi” che girano per tornei ATP e challenger in cerca di match sicuri, disposti ad offrire ad i giocatori cifre che variano a secondo dei tornei e delle quote. Le somme per i giocatori da challenger (negli ATP si possono immaginare piu’ alte…) ed ampiamente sotto i primi 100 al mondo, fanno girare la testa, si parla di 20 mila euro per partite con il pronostico di solito segnato, solo per avere la sicurezza del risultato, con l’obiettivo di avere almeno una tris certa, giocata su piu’ tornei tra atp e challenger. Vere o no queste voci sono un po’ troppo insistenti perche l’ATP possa’ fare finta di niente e dal momento che proprio gli italiani sono tra i maggiori sospettati, consiglio ai nostri connazionali di vincere sempre o se non possono di perdere il meno possibile….
Mi fa piacere parlare di “Piatti Poppins” che svolazza tra un giocatore e l’altro, oggi con Lijubo, domani con Bolelli, un paio di ore con Fognini, qualche consiglio ai pupilli Furlan, responsabile tecnico di Tirrenia, e Brandi, coach di Fabbiano, un paio di telefonate a Sartori, coach di Seppi, un sms alla federazione….neanche Obama e’ cosi’ impegnato…E’ il coach italiano piu’ bravo e con tantissimi risultati di livello internazionale, ma non ci illudiamo un po’ troppo pensando che basti una sua parola magari “Supercaligragilistichespiralitoso” per far diventare qualsiasi essere umano bipede un top ten in pochi minuti o al massimo in qualche giorno? Riccardo e’ un fenomeno, ma e’ un coach, non un guru, deve lavorare con un giocatore giorno per giorno, limando i difetti con il tempo, lavorando sul campo come un artigiano; invece si vendono le sue quote come quelle di una multinazionale. In tantissimi hanno comprato le sue azioni.. chi molte, chi un po’ meno, tutti vogliono profitti facili, ma attenzione la borsa e’ pericolosa, non sara’ come in “Wall Steet”, in prigione non ci andra’ nessuno, ma nel tennis gli investimenti piu’ sicuri sonno quelli a lungo termine e non di certo in titoli di stato…
Nella settimana del lancio della biografia di Panatta “Piu’ dritti che Rovesci” si scoprono particolari inediti su la vittoria davis in Cile, un’Italia diversa e lontana nel tempo. Un paese che si schierava o si interrogava se andare a giocare la finale nel Cile del crudele dittatore Pinochet fosse giusto o sbagliato. Sembra inconcepibile e puo’ essere capitato un milione di anni fa’ o forse due….. Giocatori con una coscienza sociale che si ponevano domande diverse rispetto ad andare alla “Talpa”, a “Balla con me” o a “Quelli che il calcio…”, se mettersi i pantaloncini alla zuava e la smanicata o il calzoncino corto fico che fa’ tanto Roger…Si scelse il rosso, rischiando; ebbero il coraggio di andare, di vincere e di provocare con quelle magliette fiammeggianti nel doppio decisivo che Panatta e Bertolucci indossarono senza che nessuno per altro gli l’avesse chiesto. Milioni di anni fa’ appunto come il film a cui ho pensato, “Berlinguer, ti voglio bene” con Benigni. Caro Enrico quella vittoria e’ anche tua che hai dato l’assenso per la spedizione contro corrente magari facendo il tifo da lontano.
Un saluto a “Pretty Woman” Gulbis che ci ha fatto capire perche’ vince sempre meno: e’ innamorato…. e se non ha trovato l’amore della vita con una prostituta a Stoccolma magari ci riprovera’ nei prossimi tornei, stesse attento in Brasile, Ronaldo “docet”, perche’ se nel suo caso il talento a volte e’ un’optional, in altri casi l’optional e’ comunque incluso …
Chiudo con un appello, “Salvate il soldato Youznhy” ed il suo rovescio, giocatore brillante se c’e’ ne uno, sempre al limite tra psicosi e nevrosi da psicolabile e pennellate Van goghiane, non si taglia l’orecchio ma si prende a racchettate in testa. Non sceglie mai le cose facili e non vincera’ mai niente di importante ma se venisse a mancare ci sentiremo un po’ piu’ soli, chiamiamo il WWF, perché di “bestie” divertenti ce ne sono sempre meno…
(Gianluca Dova alias Freddo)
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