di Michele Galoppini (@MikGaloppini)
foto di Giulio Gasparin (@GiulioGasparin)
Oggi decidiamo di imbrogliare un po’ e di raccontare nel diario che varrebbe per la giornata di giovedì anche le tappe mercolediane della trasferta che portano me, Michele Galoppini, ed il collega ed ormai compagno di giornate da un bel po’ Giulio Gasparin, in Austria. Sì, già ieri abbiamo cominciato a muoverci per raggiungere a piccoli passi la bellissima località termale di Bad Gastein, nel cuore delle Alpi Salisburghesi, fermandoci nella casa di montagna di Giulio, vicino a Tarvisio sul tragitto per l’Austria, per scappare dalla canicola cittadina.
Nella mattinata ci siamo dedicati ad un match di golf mini. Esatto, golf mini e non mini golf. Sostanzialmente, un classicissimo percorso a 18 buche su prati, con par, bunker e così via, ma semplicemente in dimensioni ridotte. E ben vengano le dimensioni ridotte, visto il mio disastroso risultato di +24 rispetto al par, battuto, anzi demolito, dal piccolo +7 del mio collega. Bene, scopro così che anche a golf non riesco a batterlo e per mia reputazione evito di scrivere l’H2H sul campo da tennis tra me e lui (sigh). A mia discolpa, era la prima volta che tenevo in mano una mazza da golf.
Nel pomeriggio, dopo un abbondantissimo pranzo a base di carne in terra slovena, ci siamo piacevolmente rilassati sul Lago di Predil, un piccolo specchio d’acqua cristallina incastrato tra le Alpi Giulie, che durante le nostre immersioni ci ha ridato non poca energia. Una sorta di Ice Bath naturale, fortunatamente non alla temperatura del ghiaccio. I momenti più divertenti sono stati la nostra incapacità di muoverci senza sembrare dei trichechi, sugli scivolosi sassi del fondo lacustre, e l’indelicatezza del Gasparin nei tuffi: l’entrata senza schizzi si è tramutata in uno tsunami in terra friulana; sorvoliamo (ma guardiamo in gif).
Ed eccoci al giorno di giovedì, oggi, in partenza alle ore 8 da Tarvisio per raggiungere Bad Gastein, attraversando il confine entro pochi minuti e poi affidandoci ad uno speciale trenino, che carica te e la tua automobile e ti trasporta al di là di un’imponente montagna, proprio a pochi chilometri dalla tua destinazione. Ci accorgiamo in pochi istanti che la supposta vicinanza al circolo del caratteristico hotel, scelto per la posizione (e per l’ottimo rapporto qualità/prezzo), è solo in metri e non in altitudine. Una ripida discesa a piedi, di un paio di chilometri (che stasera sarà, ahinoi, una ripida salita…) ci trasferisce al piccolo circolo organizzatore del torneo, 250metri più in basso, dove recuperiamo in volata il nostro press-pass prima di sederci, sotto un più che caldo sole, a seguire il primo match di giornata, che mostra le gesta della nostra Sara Errani contro Maryna Zanevska. Della cronaca e dell’intervista post match, trovate completi resoconti nel pezzo di Giulio a questo link.
Qui nel diario, completo con un paio di informazioni semi-serie. Innanzitutto, l’allenatore della Zanevska non è ben chiaro che lingua parli, sebbene sia chiarissimo il fatto che parli. È stato un coaching continuo, dal primo all’ultimo punto, a fare da sottofondo alla nostra permanenza sugli spalti per l’intero match; ma su quale sia la sua lingua madre, la questione si complica. E certamente, divertente ma non troppo confortante è stato un paio di frasi per la sua allieva, fortunatamente non direttamente dette a lei, ma queste ve le lascio leggere nel suddetto pezzo. C’era anche Alice Matteucci, assieme ad altre giocatrici, sugli spalti e apprezzatissimo è stato un “Ciao!” da parte sua, senza che fossi io il primo a farmi avanti.
E mentre ci siamo occupati della pubblicazione dei primi articoli, non abbiamo proprio fatto in tempo a seguire il match tra Schmiedlova e Mitu. La rumena infatti non è rimasta in campo per molti game, ritirandosi dopo aver subito un pesante 6-1 nel primo parziale. Si era già presentata in campo con una vistosa fasciatura alla spalla e durante il set giocato ha anche richiesto un MTO per la medesima articolazione.
Da una cattiva notizia, sperando non sia nulla di grave per la giovane rumena in ascesa, ne arriva una ottima per noi, quando scopriamo che per qualche giorno non saranno dei panini a riempire i nostri stomaci in sala stampa. Un buono pasto nel ristorante qui sotto la press-room ci illumina gli occhi e spalanca le fauci.
Il gran caldo legato ad uno splendente sole comincia a scricchiolare, sotto la pressione di minacciosissime nubi grigiastre che compaiono dalle cime dei monti che circondano la valle di Bad Gastein, ma ciò non disincentiva il programma odierno a continuare, e tocca a Julia Goerges e Daria Kasatkina ad intrattenere il pubblico, un po’ sparuto sui piccoli spalti di questo circolo. Proprio perché per nulla spaventate ed incentivate ad essere rapide per l’incombente maltempo, le due decidono di giocare un primo game di 12 minuti, chiuso dopo otto parità e sette palle break annullate alla Kasatkina, con la Goerges a muovere per prima il punteggio. Il re-match del primo turno del torneo di Bucarest della scorsa settimana procede poi senza scossoni, eccezion fatta per il primo ed unico break della tedesca, che alla prima occasione si porta in vantaggio per 4-2 e poi resiste agli attacchi della Kasatkina per chiudere 6-3.
Non meglio a livello tennistico è andata nel secondo parziale, dopo che la pioggia si è fatta sentire per 5 minuti. Tanti errori da entrambe la parti e non certo di misura soprattutto dalla parte tedesca, poca lucidità tattica ed un po’ di vento a scombussolare il tutto, portano comunque ad un equilibrio, rotto solo nel momento decisivo dalla russa, che sul 5-4 e risposta ha brekkato la Goerges e spinto tutto al parziale decisivo. Sono soprattutto i disastri dalla parte del dritto a condannare la tedesca, peraltro lenta a raggiungere la pallina e scoordinata sui recuperi. Come detto anche poca la lucidità: Julia si è addirittura fermata sul set point, chiamando una pallina out, rivelatasi poi dentro post controllo dell’arbitro.
Ed il secondo set è valso come preludio al risultato finale. È subito un break della Kasaktina a smuovere gli equilibri del set e, nonostante il break recuperato più avanti che è valso il 3-4 e servizio alla Goerges, la russa non ha tremato, portando a termine la perfetta vendetta del risultato della scorsa settimana e chiudendo 3-6 6-4 6-2. Peraltro, sarà proprio la russa la prossima avversaria di Sara Errani.
Non possiamo darvi ulteriori risultati purtroppo. Il match dell’azzurra Karin Knapp, contro la in formissima Johanna Larsson, è stato posticipato a domattina alle 11, sul campo1, a causa della pioggia insistente, che non smette più di cadere sui campi di Bad Gastein.
Concludiamo il diario con una speranza: che qualcuno ci dia un passaggio dal circolo all’hotel, visto il diluvio e la necessaria camminata nel bosco, in salita…
PS: qui sotto, il consueto podcast giornaliero, con anche le parole di Sara Errani, nel post match contro la Zanevska.
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