Foto e articolo di Giulio Gasparin (@giuliogasparin)
In homepage Giorgio Tabacco, sopra Matilde Paoletti
Il sole e il cielo terso di ieri sono stati solo un ricordo in questa mattinata che ha deciso la vincitrice del torneo femminile under 12 Tennis Europe di Trieste, la minaccia di pioggia sembrava lontana, ma una luce piatta e un leggero venticello sono stati i protagonisti del meteo mattutino. Opposte in finale, si sono affrontate Matilde Paoletti, già vincitrice ieri del doppio ragazze con Lisa Pigato, e la sorpresa di questa settimana triestina, la qualificata tailandese Punnin Kovapituckted. La giovane azzurra ha iniziato il match con le idee molto chiare su come affrontare la sua avversaria, concedendo pochi errori e cercando il vincente solo nei momenti adatti, senza mai pendere rischi eccessivi. Dall’altra parte invece, la tailandese, che fino qui aveva fatto della solidità da fondo e dell’accuratezza tattica la sua forza maggiore, è scesa in campo molto contratta e con troppa fretta di chiudere gli scambi entro pochi colpi.
La Paoletti ne ha approfittato con grande esperienza, raccogliendo molti punti sugli errori di dritto della sua avversaria, che contrariamente a quanto fatto ieri contro Maria Bondarenko, cercava di spingerlo tenendolo molto piatto. L’azzurra ha quindi chiuso in scioltezza il primo parziale con un comodo 6-1.
Il secondo set si è aperto in una nuova chiave, perché a poco a poco la Kovapituckted ha diminuito il numero di errori, tornando a macinare il gioco che la portata in questa finale, fatto di grandi difese profonde ed improvvise accelerazioni. Di contro la Paoletti ha subito un leggero calo, sfiancata anche da una serie di scambi durissimi, ma per fortuna dell’azzurra il servizio poco incisivo della tailandese la ha tenuta attaccata nel punteggio, che si è evoluto in uno scambio continuo di break fino al 4-4. Nel nono gioco è stata eccezionale l’italiana a trovare con coraggio un bellissimo vincente di dritto incrociato al termine di uno scambio duro in cui aveva subito le accelerazioni di dritto della mancina tailandese. A sorpresa e con un pizzico di fortuna, la qualificata ha trovato il primo game sul proprio servizio, allungando ulteriormente il match sul 5-5, a cui è seguito un altro game al servizio dell’azzurra, che non si è fatta disunire dal momento cruciale e un paio di nastri a favore dell’asiatica. Nel game successivo si è deciso il match con una grande Paoletti, che con coraggio e determinazione si è presa il break e il titolo di Trieste, il quarto questa stagione.
Anche la finale maschile, in uno strano scherzo del caso, ha visto opposti un promettente giovane azzurro, Giorgio Tabacco, ad un mancino tennista dell’est, ma un est molto più vicino della Thailandia, poiché il giovane e minuto Aristarkh Safonov viene dalla fredda pianura russa. I due si conoscevano già, essendosi affrontati qualche mese fa sul cemento della Winter Cup, dove era stato il tennista italiano a vincere in due set. Forte di questo precedente a suo favore, Tabacco è partito alla grande, ma ha poi subito il rientro del mancino suo avversario, che forte di grandi accelerazioni da fondo, ha scardinato la difesa del l’azzurro, portandosi sul 3-3. In quel frangente però, Tabacco ha trovato la forza mentale e caratteriale di proporre il suo gioco migliore, variando il ritmo per evitare che il russo si appoggiasse e chiudendo con soluzioni vincenti molto intelligenti, sfruttando spesso il contropiede. Safonov ha quindi subito un parziale di tre giochi consecutivi da parte dell’italiano, che si è aggiudicato il primo set.
Nel secondo set un paio di errori non forzati, specie con il dritto, si sono infilati nel gioco dell’azzurro, anche complice un Safanov all’apparenza più stanco e che quindi ha optato per una tattica più attendista, diminuendo la potenza dei suoi colpi, a favore della precisione e della profondità. Un filo di nervosismo ha anche fatto capolino nello star in campo del portacolori italiano, specie mentre il russo si portava avanti di un break e qualche goccia di pioggia bagnava questa finale. Ha però trovato una reazione ineccepibile, riportandosi in parità e poi tenendo il servizio per il 4-3 al termine di un game durissimo, chiusosi con uno scambio infinito e dispendioso, ma altresì importantissimo nell’economia del match, che ha lasciato il russo sulle ginocchia.
Il sorpasso definitivo è giunto nel game successivo, quando l’azzurro ha finito per distruggere fisicamente il suo avversario che non avrebbe finito di ansimare per la fatica che dopo la fine del match, giunta nel game successivo con Tabacco al servizio. Dopo un’ora e mezza di tennis di alta qualità e sorprendente intensità, al primo match point per l’azzurro, i due hanno completato uno scambio di oltre quaranta colpi, con continui capovolgimenti di fronte, che ha consegnato il titolo al biondo alfiere azzurro con un doppio 6-3.
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