Serena ferma la favola Bacsinszky, terza finale a Parigi

Williams RG

Di Giulio Gasparin

Serena Williams ha catturato la terza finale a Parigi, ma ha dovuto lottare contro un’avversaria quasi perfetta per quasi un’ora e un problema di salute che sembrava destinato a fermarne la corsa al secondo slam della stagione.

Il primo set è stato quello che non ti saresti mai aspettato, perché la Williams aveva sì sofferto nei precedenti con la svizzera, ma non aveva mai concessole un set, nemmeno ad Indian Wells quest’anno, quando la Bacsinszky si presentava forte di due titoli e 15 vittorie consecutive. Oggi però la numero uno del mondo aveva mostrato segni di un malessere che l’ha già debilitata nei primi turni e che oggi l’ha rallentata molto in allenamento. Dall’altra parte, la testa di serie numero 23 è scesa in campo senza alcuna preoccupazione, anzi, mostrando tutte le sue capacità tecniche e tattiche, gestendo bene ogni palla e ogni situazione. La svizzera ha mostrato un dritto sorprendentemente solido ed aggressivo, contenendo la potenza da fondo della 19 volte vincitrice di slam con il chop e con palle lavorate, per allontanarla dal campo.

Evidentemente rallentata dal fastidio che l’attanagliava, la Williams si è mossa poco, lasciando libertà di manovra alla svizzera, che non si è fatta prendere dall’agitazione che sarebbe naturale alla prima volta in una semifinale di slam. Al contrario, la Bacsinszky è stata la prima a trovare un break, nel quinto gioco, e a mantenerlo fino alla conclusione del set, scivolato via in velocità, per un 6-4 in soli 37 minuti. Solo al momento di servire per il set, il braccio della svizzera ha tremato leggermente, facendosi scivolare tre punti consecutivi dal 40-15, ma reagendo con orgoglio per salvare la palla break con un difficilissimo rovescio lungo linea da sotto rete e poi chiudere complice un dritto sbagliato dalla Williams.

La numero uno del mondo non avrebbe però mollato facilmente, tornando a ruggire nel secondo set, cercando di scuotersi con urli e pugnetti, ma dall’altra parte non sembravano sortire effetto e la Bacsinszky ha continuato imperterrita a macinare il suo gioco di intelligente costruzione dei punti e contenimento della forza della sua avversaria. Come nel primo parziale, il quinto gioco sembrava poter diventare letale per l’americana, che ha fronteggiato innumerevoli palle break, subendo diverse risposte vincenti, tanto che alla fine è stata proprio la svizzera a chiudere il game e portarsi in vantaggio.

La reazione però è stata immediata e del tutto aspettata, mentre alla numero 23 del tabellone si è irrigidito il braccio, tanto da perdere il vantaggio immediatamente e anzi, vedendosi bloccata su quel tre scritto vicino al suo nome sul tabellone luminoso per lungo tempo. La più giovane delle sorelle Williams ha poi chiuso i tre game successivi, ribaltando improvvisamente l’inerzia dell’incontro, mostrando i muscoli nell’ultimo gioco, dove si è vista annullare due palle set dalla svizzera, ma che poi ha chiuso con un ace e una prima vincente.

Il primo gioco del set decisivo avrebbe poi riassunto l’andamento di tutto il parziale: la Bacsinszky ha provato a ritrovare la calma, ma è rimasta schiacciata da una Williams come rinata, più veloce di piedi e più concreta con tutti i colpi, mentre il dritto della svizzera si è mutato in un disastro epocale, tanto da sbagliarne due di irreale facilità per consegnare il break alla sua avversaria. Come quasi a voler infierire psicologicamente su una giocatrice già allo sbando, l’americana ha concesso due palle break nel gioco successivo, salvo poi mettere la freccia e non voltarsi più indietro.

Con letale precisione e cinismo da campionessa, la Williams ha chiuso 6-0 l’ultimo set di questa semifinale, con un parziale di 10 giochi consecutivi, approdando per la prima volta in carriera alla finale di uno slam avendo vinto quattro match al terzo set. Non solo, ma in ciascuno di questi casi recuperando da un set di svantaggio. In finale troverà un’ispiratissima Lucie Safarova, che non ha ancora perso un set in queste due settimane, ma che altresì non ha mai vinto con l’americana in 8 precedenti.

Leggi anche:

    None Found