Erano flebili le speranze di poter vedere Sara Errani passare alle semifinali dello slam parigino per la terza volta in carriera, perché dall’altra parte c’era la numero uno del mondo, Serena Williams, che nonostante un torneo fin qui faticoso per i suoi standard, con addirittura tre match consecutivi vinti al terzo set, tutti in recupero da un set di svantaggio. Quest’oggi però la numero uno del mondo non è partita ad handicap, anzi, si è dimostrata molto centrata fin dai primissimi colpi.
Tutta un’altra storia rispetto alla partita che ha inaugurato la stagione sul rosso che le due hanno giocato a Brindisi per lo spareggio di Fed Cup, allora la Errani servì per il match e si trovò a due punti da una storica vittoria, ma questa volta la due volte vincitrice qui a Parigi si è fatta trovare pronta contro il gioco non più così comune da vera terraiola dell’azzurra, che forse più che mai ha pagato il salatissimo conto di un servizio non fa che dare chance alle sue avversarie di aggredirla fin dal primo colpo.
La romagnola si è trovata subito a rincorrere, con la Williams che dopo aver tenuto il primo servizio un po’ a fatica ha breccato a 0, involandosi sul 2-0. Mostrando però tutte le sue qualità in risposta, la Errani ha provato una reazione di orgoglio nel terzo gioco, mettendo pressione alla numero uno del mondo con risposte precise e profonde, sfruttando a pieno il topspin di dritto, per allontanare la sua avversaria dalla riga di fondo. La tattica però non è andata a segno nel game successivo e in alcuno dei game al servizio del primo parziale, perché la Williams si è dimostrata troppo precisa ed aggressiva in risposta, trovando spesso il vincente o comunque costringendo l’azzurra alla difesa strenua già dal primo colpo. Strappato nuovamente il servizio all’azzurra, la Williams ha dovuto nuovamente fronteggiare un’altra palla break sulla propria battuta, ma questa volta ha reagito d’orgoglio e, con il carattere che la rende ad oggi la più forte del mondo, l’ha cancellata con un vincente incrociato di rovescio a cui ha fatto seguire un ace ed un altro vincente di rovescio, questa volta lungo linea, per chiudere il game.
Rinvigorita dal game chiuso in grande stile, la vincitrice dell’Australian Open ha fatto suoi anche i due giochi consecutivi, catturando il primo set per 6-1 in appena 27 minuti.
Nel secondo set, la finalista di questo torneo nel 2012 ha provato ad aggiungere più potenza nei suoi colpi da fondo, ritrovando precisione con quel rovescio che nel primo set è stato troppo falloso per impensierire l’americana. Dopo non aver avuto praticamente alcuna chance di tenere il proprio servizio per tutto il set di apertura, la Errani ha trovato tre game consecutivi dietro alla propria battuta, uno dei quali a zero, ma dall’altra parte anche la Williams non si è tirata indietro, dando vita a scambi di altissima qualità quando l’azzurra riusciva ad allungarli, poiché al servizio la Williams concedeva poco, con diversi ace e prime vincenti.
Il settimo gioco si è poi rivelato fondamentale, perché sul 3-3 la Errani ha fronteggiato le prime palle break del suo secondo set, ma è bastata la prima alla sua avversaria per prendere le redini anche del secondo set, break fondamentale, come sottolineato dalla stessa Williams, che ha osservato il lob dell’italiana volare lungo prima di un saltello di gioia. La numero 17 del seeding ha provato nel game successivo a riprendere la sua avversaria, che però ha piazzato 3 ace,tutti da sinistra, l’ultimo dei quali su una seconda di servizio sulla palla game.
L’ultimo game del match è forse il più intrigante, dove un po’ di tutto è successo, perché ci sono voluti 4 match point alla Williams per chiudere, tirando ogni colpo sempre più forte, finendo perfino gambe all’aria nel tentativo di spingere una risposta in allungo, ma alla fine ha piegato il braccio dell’azzurra, il cui dritto in rete ha chiuso l’incontro.
Rimane comunque l’ennesima ottima performance di Sarita a Parigi, alla quarta apparizione consecutiva tre le prime 8 del mondo, ma una volta di più si è palesato il gap incolmabile lasciato da un servizio che è totalmente inadatto a fronteggiare le migliori.
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