Maria Elena Camerin fa le cose per bene. La vittoria di un torneo organizzato per l’accesso alle Prequalificazioni degli Internazionali BNL d’Italia era biglietto assicurato per giocarsi sui campi del Foro Italico le wild card per il tabellone di qualificazione e soprattutto la wild card per il tabellone principale. La veneta ha però vinto ben due tornei, sfruttando la vicinanza del torneo milanese e del torneo udinese a realtà che lei vive quotidianamente. “Ho giocato bene in entrambi i tornei e sono molto soddisfatta. Ho scelto di giocarne due perché il Quanta Club a Milano è vicino a dove mi alleno ed era una buona occasione per giocare di nuovo sulla terra rossa. Invece al Tennis Club Moruzzo sono andata perché si giocava sul Play It, che mi piace, e poi perché è molto vicino a casa mia, dove ci sono i miei genitori, ed anche in questo caso ho sfruttato l’occasione.”
La veneta ha quindi pienamente sfruttato la qualifica di favorita d’obbligo in entrambi i tornei. Nel torneo friulano, la Camerin ha completato il suo percorso battendo la 2.6 Marcella Cucca, la 2.3 Marianna Petrei e quindi in finale la grande sfida contro una delle migliori azzurre, Anastasia Grymalska, classifica 2.1 ma soprattutto a ridosso delle prime 300 del mondo e poco fa ad un passo dalle prime 200. Nessun problema nemmeno nel torneo lombardo, iniziato dai quarti di finale anche in questo caso grazie alla sua classifica che dice 2.1. Primo turno contro Silvia Mocciola battuta per 6-2 6-2; un po’ di lotta c’è stata nel secondo set delle semifinali contro Verdiana Verardi, ex giovane promessa azzurra, battuta 6-0 6-4, prima di un innegabile dominio nello scontro finale, in cui la Camerin ha distrutto la Lavrikova per 6-1 6-0.
Battute le prime avversarie, ora però le cose si complicano ed il livello delle contendenti alle wild card sale, ma la Camerin ha le idee chiare su quale è il suo obiettivo: “La concorrenza ora sarà agguerrita, lo so, però l’obiettivo a cui punto è sicuramente quello di vincere le prequali per accedere direttamente al tabellone principale di Roma con la wild card. Mal che vada, punterò alla wild card per il torneo di qualificazione, che poi così male non è (ride).”
Nonostante la classifica dell’azzurra sia con lei abbastanza severa (è scivolata proprio in questa settimana fuori dalle prime 500), l’esperienza della 33enne sarà un punto a suo favore contro molte giovani azzurre. Basti ad esempio pensare che era il lontano 1999 quando Maria Elena Camerin fece il suo esordio, da 17enne, nel torneo di qualificazione. Già all’epoca segnò una piccola grande sorpresa per le sue velleità: da numero 650 circa del ranking riuscì a superare il primo turno battendo la numero 160, la Schaerer.
Ma partendo da quella vittoria, furono tante le vittorie anche a livello di tabellone principale, dove comunque non è mai riuscita a superare il secondo turno, raggiunto per ben cinque volte. Dopo aver battuto da netta sfavorita Mariana Diaz Oliva nel 2001, MEC superò negli anni successivi anche Nathalie Vierin prima di impegnare Dinara Safina, ma soprattutto Jelena Dokic nel 2004, Nathalie Dechy nel 2005 quando era top15 ed anche Jie Zheng nel 2010 quando era top25, nell’edizione che per l’ultima volta vide l’azzurra in uno dei due tabelloni del torneo.
Se avete letto l’intervista fatta da SpazioTennis con Maria Elena, in occasione del suo compleanno di un mese fa, che trovate qui, ricordate certamente che la vittoria con la Dokic è forse quella che ricorda con maggior piacere in tutta la sua carriera, ma non è lo specifico match che procura buone memorie all’azzurra: “Il match con la Dokic è certamente quello che mi ricordo con più piacere, come ti avevo detto l’altra volta. Ma anche quello con la Zheng è stato davvero buono. Ma alla fine non è tanto l’avversaria ed il match giocato che ricordo con maggior piacere. Sono le bellissime sensazioni che quel torneo ti fa vivere. Questo mi ha sempre portata a giocare bene anche contro avversarie sulla carta più forti. Poi sapere che ci sono là i tuoi amici, i tuoi genitori, le persone che conosci che ti possono seguire e vedere sugli spalti ti dà una spinta in più.”
È però una frase in chiusura a determinare una perfetta sintesi dei sentimenti della Camerin, e probabilmente di ogni tennista azzurro che può partecipare agli Internazionali BNL d’Italia, rispetto a questo torneo: “Lì dentro è sempre fantastico!”
A questo punto, in cui sono state definite tutte la partecipanti (il torneo udinese era l’ultimo della serie di 18 tornei), è d’uopo ricordare anche la formula. Le 17 vincitrici dei tornei Open (non 18, proprio perché la Camerin ne ha vinti due), che trovate a questo link si aggiungono alle 8 giocatrici segnalate dalla Federazione (Barbieri, Caregaro, Paolini, Matteucci, Brescia, Trevisan, Ferrando e Burnett) ed alle 3 ripescate dai vari tabelloni degli Open (sono state scelte Camilla Abbate, Alessia D’Auria, Serena Gugnali).
La vincitrice del torneo a 28 giocatrici otterrà una wild card per il tabellone principale. Mentre la finalista, le due semifinaliste perdenti e la vincitrice di un mini torneo a 4 tra le quartifinaliste perdenti otterranno una wild card per il tabellone di qualificazione.
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