Sta per completarsi il quadro dei partecipanti alle pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia e uno degli ultimi posti disponibili è stato conquistato da Matteo Fago. Il tennista di Ceprano, classe 1987, si è qualificato trionfando nell’ Open Bnl che si è disputato allo Stanksport di Roma superando in finale la seconda testa di serie Marco Viola per 61 75. Attualmente numero 936 del ranking Atp, Matteo, molto gentilmente, si è concesso a Spazio Tennis per parlare della vittoria nel torneo capitolino ma anche degli obiettivi stagionali e dei ricordi dell’esperienza negli States.
Innanzitutto congratulazioni, grazie a questo successo ti sei guadagnato la possibilità di giocare per la prima volta sui campi del Foro Italico, durante la finale hai sentito la tensione della posta in palio?
Ciao Fede, grazie per i complimenti!! Sinceramente durante la finale un po ci pensavo alla posta in palio, ma cercavo allo stesso tempo di distogliere l’attenzione dall’obiettivo perché avrebbe infranto il mio equilibrio mentale durante il match.
Ti sei qualificato vincendo una delle tappe con il maggior numero di iscritti, quella di Roma, come è andato il torneo?
Vincere non è mai facile, soprattutto quando si parte da favoriti e peraltro con 333 partecipanti. Tuttavia ho avuto buone sensazioni sin dalla prima partita e mi sono sentito subito a mio agio sui campi del bellissimo circolo capitolino “HappyFitness”. Anche grazie all’ottima accoglienza che mi è stata riservata. Sono riuscito ad esprimere un buon livello dalla prima all’ultima partita del torneo. Ho giocato il primo match contro De Vincentis (2.4) vincendo 62 61 poi sia nei quarti di finale che in semifinale ho disputato due match combattuti contro Abbruciati (2.4) e Spinnato (2.3).
E la finale?
La finale, mi sento di poter dire, è stata la partita più bella come livello di gioco. Nonostante il risultato possa non lasciarlo pensare, anche la più combattuta. Con Marco Viola ci conosciamo molto bene e riusciamo sempre a giocare belle partite, poi la finale e’ sempre la finale insomma.
Avevi tentato la qualificazione già nell’Open svolto a Caserta, ci tenevi molto a raggiungere questo traguardo…
Si a Caserta avevo perso in semifinale ed ho voluto provarci di nuovo a Roma, dove è andata meglio!!!! Anche se devo ammettere che e’ stato merito della mia ragazza se ho partecipato al torneo romano!
Come ti stai preparando per questo appuntamento?
Questa settimana sono a Santa Margherita di Pula in Sardegna dove parteciperò al future Italy F7, giocando singolo e doppio.
Al momento mi alleno con i giocatori che sono qui nel torneo, curando molto anche la parte atletica.
Come sarà organizzata la tua stagione dopo le pre-qualificazioni?
L’intenzione è quella di alternare Futures e Challenger per il resto della stagione, penso di giocare maggiormente tornei in Italia.
Su cosa hai lavorato maggiormente quest’inverno?
Mi sono concentrato maggiormente sui colpi di inizio gioco, servizio e risposta.
Quali obiettivi ti sei posto per questa stagione?
Sinceramente quest’anno vorrei solo riuscire a giocare con continuità perché in passato non ci sono mai riuscito. Spesso ho alternato buone settimane ad altre meno proficue.
Tornando indietro, quanto ha influito l’esperienza avuta nel college in Tennessee sul tuo tennis?
Nella mia esperienza nel college in Tennessee ho avuto la fortuna di far parte della squadra più forte della storia della scuola. Infatti 3 dei miei ex compagni di squadra ora sono a ridosso dei primi 100 giocatori del mondo (J.P. Smith, Rhyne Williams, Tennys Sandgren) e per 4 anni abbiamo vinto davvero tante partite insieme. Quindi allenarmi con loro e giocare il doppio a loro fianco ha senz’altro aiutato il mio tennis.
Vista la laurea che hai conseguito in economia che progetti hai per il futuro? Non rimarrai nel mondo del tennis?
La scuola mi è sempre piaciuta anche da piccolo, infatti la scelta di andare negli States e’ stata anche dettata da questo mio intento di prendere una laurea continuando sempre a giocare a tennis. Il futuro e’ ancora incerto, la passione per il tennis e’ tanta, anche se mi farebbe piacere utilizzare il mio titolo di studio, perché ricordo molto bene i sacrifici che ho dovuto fare per raggiungerlo…