di Giorgio Giosuè Perri
La Fed Cup, oltre all’attesissimo spareggio dell’Italia e al ritorno della Hingis in singolare, ha offerto anche l’inizio delle semifinali del World Group, con Repubblica Ceca, Francia, Russia e Germania a contendersi un posto in finale.
Repubblica Ceca – Francia 2-0
Lucie Safarova b. Caroline Garcia 4-6 7-6(1) 6-1
Petra Kvitova b. Kristina Mladenovic 6-3 6-4
Al termine della prima giornata, seppur con qualche patema di troppo, le ragazze di Petr Pala non tradiscono le aspettative, mettendo subito alle corde le avversarie, graziate dalla vittoria contro l’Italia nei quarti di finali. La Repubblica Ceca, a caccia delle quarta finale negli ultimi cinque anni, schiera subito la numero 13 del mondo Lucie Safarova che, dopo una pessima tournèe nord-americana, parte forte tendendo con facilità i propri turni di battuta, poi, nel nono game, riesce a procurarsi una palla break per andare a servire per il primo parziale, ma la francese non solo riesce ad annullare una palla pericolosissima, addirittura strappa il servizio all’avversaria nel gioco successivo, aggiudicandosi il primo set con il punteggio di 6-4. La Garcia, sull’onda della positività, continua ad esprimere un tennis brillante, mettendo sempre più in difficolta la Safarova ed ottenendo anche qualche canche per strappare il servizio (nel quinto gioco). La partita cambia completamente quando la Garcia, sul 4-4, vince facilmente il game a 15 costringendo l’avversaria a servire per rimanere in partita. Con le unghie e con i denti, la ceca annulla la bellezza di cinque match point e trascina poco dopo la partita al tie break. La Garcia, ormai sfuduciata, riesce a racimolare un punto nel tie break e appena un game nel terzo e decisivo set, regalando alla Safarova, e quindi alla Repubblica Ceca, un pezzo di finale.
A Petra Kvitova, nel secondo singolare, è bastata poco più di un’ora per superare Kristina Mladenovic, mai capace di mettere la testa avanti in uno dei due parziali e sempre sotterrata dai colpi dell’avversaria. Il secondo set ha certamente regalato qualche brivido in più, ma nei momenti decisivi del match la due volte vincitrice di Wimbledon, ha alzato l’asticella e ha regalato il secondo punto alla propria nazione, che può subito chiudere la pratica con il terzo singolare, che vedrà opposte a partire dalle ore 10:00 di domani Garcia e, appunto, Kvitova.
Russia – Germania 2-0
Svetlana Kuznetsova b. Julia Goerges 6-4 6-4
Anastasia Pavlyuchenkova b. Sabine Lisicki 4-6 7-6(4) 6-3
La Russia, orfana della punta di diamante Maria Sharapova, è riuscita a sfruttare le scelte molto discutibili del capitano tedesco Barbara Rittner, che a Petkovic e Kerber ha preferito Goerges e Lisicki, e a vincere entrambi i singolari. La Kuznetsova, forte anche del 3-1 negli H2H, non ha avuto troppe difficoltà nello sconfiggere una Goerges scarica e poco propositiva. Dopo un primo set vinto grazie ad un break sul 4-4, nel secondo parziale sale subito in cattedra ottenendo il break in apertura. Successivamente ad un piccolo passaggio a vuoto e dopo aver ceduto la battuta, la Kuznetsova strappa il servizio all’avversaria ancora una volta nel nono game, chiudendo a 15 quello successivo ed aggiudicandosi l’incontro. Sabine Lisicki, costretta a vincere per non compromettere la sfida, gioca il secondo singolare con tanta ansia addosso. La tensione è chiara, la partita stenta a decollare, ma il primo set è proprio della tedesca, che sfrutta i tanti errori della Pavlyuchenkova per mettere la testa avanti. Il secondo set, pur senza vantare un livello di tennis eccelso, è ricco di emozioni. La russa strappa il servizio all’avversaria in apertura, tendendo facilmente il vantaggio fino al 5-4. Qui, però, arriva la reazione d’orgoglio della Lisicki, che annulla un set point e alla seconda palla break recupera lo svantaggio. Si issa addirittura sul 6-5, dove ha anche un match point, ma sfumata l’occasione, perde il tie break e anche il terzo set, dove dopo essere stata sotto 5-1, perde con lo score di 6-3.
Rispetto all’altro incontro, quello tra Russia e Germania può dirsi tutt’altro che chiuso. Le tedesche hanno ancora tante cartucce da sparare e non sarebbe impossibile una rimonta, anche se a questo punto, l’ago della bilancia pende sicuramente dalla parte della Russia.