Nel circuito ATP, ormai da anni dominato da quei pochi nomi in cima alle classifiche, si è alla costante ricerca di nuovi arrembanti candidati a prendere il posto di quella trinità composta da Novak Djokovic, Roger Federer e Rafael Nadal, in rigoroso ordine di classifica nonché alfabetico.
La bellezza di un panorama tennistico così ampio è rappresentata dalle tante aspettative, sempre nuove, che riescono ad avvolgere la stragrande maggioranza dei tennisti, che siano essi candidati ad una vittoria Slam, a portarsi a ridosso dei primi in classifica o semplicemente che riescano a confermare quanto di buono fatto vedere nei mesi precedenti. Non esulano da questa premessa le cosiddette “new balls”, o “young guns” se preferite, che spesso sono coloro i quali attirano sui loro risultati di giornata il maggior numero di sguardi interessati, come dimostrato dalla risonanza mediatica dei recenti risultati di Nick Kyrgios, Borna Coric, Alex Zverev, Thanasi Kokkinakis ed altri ancora. Se molti sembrano trarre giovamento dalle attenzioni delle grandi platee del tennis mondiale, altri possono giovare di uno status di promessa a metà o, per dirla meglio, giovani interessanti ma non ancora sotto gli occhi di tutti.
Può essere considerato come uno di questi il fresco 21enne belga Kimmer Coppejans, un “enfant terrible” che per adesso non è riuscito ad emulare nel circuito maggiore i suoi colleghi sopracitati, ma di certo è un’ottima promessa per il tennis che verrà, considerando che tra gli Juniores è stato in grado di battere Hyeon Chung (anche nel Pro Circuit), Kokkinakis e per ben due volte Coric.
Nato a Ostenda, cittadina di 70.000 anime nelle Fiandre Occidentali, Coppejans si è avvicinato al tennis alla tenera età di 5 anni grazie alla comune passione dei suoi familiari per lo sport: nonostante anche le sue due sorelle avessero provato ad affrontare la carriera professionistica nel tennis, Kimmer è stato l’unico a portare avanti il proprio sogno, affidandosi dapprima al coach australiano Michael Lynch, vedendosi poi molto presto costretto ad allontanarsi da casa a causa della mancanza di una scuola di tennis di livello avanzato: si è successivamente stabilito a Maaseik, all’estremo nord-est della sua nazione natale, alla LTA Tennis Academy, dove si è avvicinato sempre di più al mondo Prince e dove ha avuto modo di conoscere coloro che attualmente sono i suoi due allenatori, Tom Devries e Andy Minguet, e la famiglia che lo ha ospitato durante i primi tempi della sua permanenza a Maaseik, con il quale ha molto legato.
Dall’infanzia vissuta nel suo Belgio ai risultati ottenuti, di tempo ne è passato: l’anno del grande salto di qualità è stato il 2012, quando Kimmer ha vinto gli “AEGON Junior International” di Roehampton (battendo tra gli altri Yoshito Nishioka, Liam Broady e Laurent Lokoli), è riuscito nell’impresa di trionfare nei Campionati Europei di Klosters, in Svizzera, ed al Roland Garros Juniores, quest’ultima è stata l’esperienza che lui stesso ha definito come la più importante nella sua giovanissima carriera.
La conquista della prima posizione mondiale nel circuito Juniores è stato sicuramente un grande traguardo, eppure non è stato che l’inizio di una nuova ed estremamente difficile scalata per la vetta del circuito maggiore, nonostante i risultati ottenuti fin qui lascino molte ottime speranze per il prossimo futuro: dal 2012, anno che come detto ha dedicato quasi interamente al circuito Juniores, Coppejans ha impiegato solamente due anni per passare da un ranking che si aggirava intorno alla posizione 1000 fino al N.173 di oggi, dimostrando una grande maturità ed un’ottima capacità di adattarsi in fretta ad un circuito maggiore che spesso è complicato da gestire per i nuovi arrivati, soprattutto dal punto di vista fisico e della gestione dei vari match.
Giocatore molto versatile, Coppejans è molto preparato su ogni sorta di superficie, dimostrandosi estremamente capace nel disimpegnarsi sia sulla terra rossa che su cemento, e perfino sull’erba.
I suoi punti di riferimento nell’universo del tennis sono Pete Sampras e Lleyton Hewitt per il passato e Novak Djokovic per quanto riguarda i campioni di oggi, oltre al suo fratello maggiore Olivier, che lo segue attraverso i suoi viaggi intorno al mondo nel ruolo di fisioterapista oltre che di grande supporter.
Qualche wild card gli ha permesso di assaggiare i campi più importanti, riuscendo nel giugno del 2014 a portarsi in vantaggio di un set a s’Hertogenbosch sul campione in carica Nicolas Mahut, sconfitto poi in rimonta dal francese a causa della mancanza di esperienza rispetto a partite così importanti.
L’appuntamento con il circuito maggiore è stato solo rimandato, e se ha anche sfiorato la qualificazione all’ultima edizione del Roland Garros, quando è stato battuto nel turno decisivo dal forte argentino Diego Schwartzman, la sua intenzione è quella di diventare assiduo frequentatore dei tornei ATP al più presto, con il suo reale obiettivo che è quello di raggiungere la Top20.
Dopo la vittoria di pochi giorni fa contro l’azzurro Roberto Marcora nella finale del Challenger di Guangzhou, Coppejans ha messo un altro importante tassello, utile a costruire un posizione di classifica capace di regalargli la chance di giocare partite sempre più importanti, non arrivando affatto in ritardo rispetto ai suoi colleghi più giovani, ma affacciandosi al palcoscenico mondiale con la grinta e la maturità che si è costruito in questi anni, fatti di prove di forza e di evoluzione della propria mentalità di gioco; gioco che, ne siamo convinti, lo porterà sempre più in alto e neanche poi tra molto tempo.