Doveva essere la giornata dei lombardi d’adozione. Ma lo è stata solo a metà. Perché se da una parte il lituano trapiantato a Bergamo Laurynas Grigelis ha messo insieme due ottimi set e ha superato l’azzurro Gianluca Mager, dall’altro il croato Viktor Galovic, trasferitosi a Milano a soli tre anni dalla natia Croazia, ha dovuto portare a casa una cocente sconfitta, in tre set e con un match point a disposizione nel tie-break del secondo parziale. Ma andiamo con ordine. Grigelis ha sfruttato il suo rovescio chirurgico e un’ottima giornata al servizio per guadagnarsi i quarti di finale. Nel primo set, il davisman lituano è andato subito avanti di un break, concretizzando il vantaggio fino al 6-3 finale. Nel secondo parziale, invece, è stato Mager a mettere la testa avanti, sfruttando il servizio e costringendo l’avversario a rincorrere, turno di servizio dopo turno di servizio. L’epilogo naturale delle cose è stato il tie-break, pure lui equilibrato e risolto con una gran risposta di rovescio da parte del 23enne lituano. Che nei quarti di finale se la vedrà con un altro ottimo talento, il 21enne francese Gregoire Barrere: i due si sono appena affrontati, a Bressuire, e hanno dato vita a un match lungo e combattuto, vinto dal transalpino con il punteggio di 6-4 4-6 6-3. Anche allora, era metà gennaio, si giocava sul sintetico indoor.
Giornata da dimenticare in fretta invece quella di Viktor Galovic, che ha giocato un ottimo tennis ma che non è riuscito a raccogliere quanto meritato per il gioco espresso, soprattutto con il rendimento al servizio. Opposto al qualificato Niels Lootsma, spilungone dal gran servizio e con una discreta inclinazione per il serve & volley esasperato, Galovic ha sempre dominato i propri turni di servizio, vincendo poi il primo set al tie-break. Nel secondo tie-break invece è successo di tutto: prima il 20enne n.695 Atp ha messo sotto Galovic, poi ha commesso un paio di doppi falli da lasciar perplessi – per la scelta di giocare “due prime” – e alla fine, sull’8-7, ha concesso un match point sul servizio dell’italo-croato. Il quale ha giocato una prima palla concreta ma non risolutiva, un diritto d’attacco non decisivo e si è visto infilzare dal passante sulla discesa a rete. Un altro paio di serve & volley e il terzo set è diventato realtà. Ancora servizi a farla da padrone, fino al 4-4, quando Lootsma ha conquistato il break a zero, poi confermato per il 6-7 7-6 6-4 conclusivo. Nell’ultimo ottavo di finale della sessione pomeridiana, il bielorusso Dzmitry Zhyrmont ha impiegato tre set per superare il croato Filip Veger: la testa di serie n.2 del tabellone ha regolato la pratica per 6-2 4-6 6-2. Nella sessione serale, a completare la griglia del tabellone, il derby tutto azzurro tra il genovese Andrea Basso, anche lui come Mager seguito a Sondrio dall’ex davisman azzurro Diego Nargiso, e il torinese Lorenzo Sonego. Venerdì spazio a tutti i quarti di finali del singolare e alla finale del torneo di doppio.
Il torinese Lorenzo Sonego sfrutta alla grande la wild card ricevuta dal settore tecnico federale e approda ai quarti di finale del Futures di Sondrio (15 mila dollari di montepremi). L’azzurrino, classe 1995, vince una partita equilibrata solo a metà contro il genovese Andrea Basso, allievo di Diego Nargiso, per 7-6 6-1. Il match si è spezzato in soli 10 minuti, quelli intercorsi tra un brutto dritto del ligure sul 5-5 nel tie-break del primo parziale – errore gratuito che ha mandato Sonego a servire per il set – e il break subito nel quarto game del secondo parziale. Anche quello frutto di una serie di errori, specialmente con il diritto, firmati Basso. Per Sonego ora c’è l’olandese Niels Lootsma, con cui condivide struttura fisica (entrambi alti e longilinei) ma non certo le traiettorie dei colpi (molto più lavorate quelle dell’azzurro). Venerdì si comincia alle ore 14, con i quattro quarti di finale disposti su due campi. Non prima delle 19 invece la finale del doppio, con ancora Lootsma protagonista, in coppia con il connazionale Arends. A sfidarli tanta Italia, vale a dire il veneto Francesco Borgo e il lituano trapiantato a Bergamo Laurynas Grigelis.