(Franco Capalbo)
di Lorenzo Cialdani
In questa prima settimana di febbraio, ormai giunta al termine, hanno come sempre avuto modo di provare il loro valore molti ragazzi Under 18 nel circuito appositamente concepito per loro, nella fase di preparazione ad un futuro da professionisti. A spiccare per importanza, oltre che per numero di punti da distribuire, è stata la “Inka Bowl” a Lima, in Perù, dove ha trionfato in modo piuttosto netto l’argentino Franco Capalbo, classe ’97 di belle speranze: Capalbo, che ha dominato tutti i suoi match fino alla semifinale, ha dovuto invece faticare contro il bravo coetaneo brasiliano Igor Marcondes, n.6 del seeding che nelle fasi precedenti alla semifinale aveva eliminato due dei favoriti per la vittoria finale, ovvero l’americano Sam Riffice ed il portoghese Felipe Cunha Silva, prima di cedere proprio a Capalbo per 6-3 7-6(7), dopo aver avuto non poche opportunità per ribaltare il match.
In finale è stato derby argentino, grazie soprattutto alla grande prova del qualificato Geronimo Espin Busleiman, il quale viene da un periodo incredibile visto che negli ultimi 32 incontri disputati tra singolare e doppio ha perso solo 4 volte: la grande fatica data dalle qualificazioni, oltre alla battaglia contro il secondo favorito per la vittoria finale, il portoghese Nuno Borges t.d.s. n.2, hanno contribuito a spianare la strada a Capalbo, vincitore in finale per 6-3 6-1, con Espin Busleiman che non può comunque rimproverarsi nulla.
Tra le donne, a completare la doppietta albiceleste ci pensa la 17enne Julieta Lara Estable, la quale ha dovuto fare gli straordinari in ogni suo match, riuscendo però ad avere la meglio, sconfiggendo poi in finale la ottima rumena classe ’98 Jaqueline Adina Cristian, vincitrice comunque del tabellone di doppio femminile insieme alla cilena Fernanda Astete.
A Oberentfelden, in Svizzera, si è invece perfezionato l’ennesimo successo del teutonico Tim Ruehl, già campione dello “Swiss Junior Trophy” edizione 2014; il 16enne di Waldshut-tiengen non ha lasciato per strada più di 6 games per incontro, sconfiggendo la solita retroguardia svizzera prima di avere nettamente la meglio nel derby tutto tedesco in finale con Jannik Giesse, appena otto giorni più grande di Ruehl. Per gli italiani in tabellone, solo primi turni per Tommaso Castagnola e Gennaro Orazzo, mentre ha raggiunto il terzo turno la t.d.s. n.9 Filippo Mora, avendo usufruito di un “bye” al primo turno.
Tra le donne, la vittoria va alla padrona di casa Daniela Vukovic, t.d.s. n.1 classe ’98, la quale non ha perso neanche un set prima di quello inaugurale della finale contro la francese n.2 del seeding Sandra Bozinovic; l’elvetica è stata brava ad impattare sull’uno a uno prima di far pendere definitivamente dalla sua parte l’inerzia dell’incontro.
La presenza più massiva di atleti azzurri si è avuta nel tabellone del Grade 2 di Hammamet, con Corrado Summaria che è arrivato ad un passo dalle qualificazioni, perdendo nel turno decisivo dallo svedese Carl Soderlund, Matteo Mosciatti che ha raggiunto il secondo turno ed il 17enne Giovanni Oradini che conquista una splendida semifinale prima di perdere dal runner-up britannico Joel Cannel, mettendo in cascina 50 importanti punti in classifica.
Tra le “ladies”, si ferma al secondo turno la marcia di Ludmilla Samsonova, sconfitta dall’algerina n.6 del seeding Ines Ibbou; quarti di finale raggiunti invece dalle gemelle Anna e Bianca Turati, con Anna che si ferma contro la turca Berfu Cengiz, mentre Bianca, partita come n.1 del tabellone, si deve arrendere alla rumena Ioana Minca, sconfitta poi in finale per 6-0 6-1 dalla russa Aleksandra Pospelova.