Una vittoria che vale più del passaggio al secondo turno. Azarenka lascia cinque game a Sloane Stephens, ma non conta tanto per la qualità tecnica espressa nè per la pura godibilità della partita. Conta per il significato che questa vittoria riveste. Vika è arrivata al torneo come una novella dark horse, una super vincente momentaneamente in difficoltà per colpa di un infortunio che l’ha costretta a perdersi gran parte della stagione passata. Un vero inferno per le giocatrici di uno Slam, trovarsi un ex campionessa del torneo al primo turno, del tutto motivata ad arrivare fino al fondo per raggranellare preziosi punti nel ranking. Anche Sloane Stephens ha tentato un riscatto importante dopo un 2014 deludente, restando però impigliata nella sua stessa rete. Quante conferme ha dato alla Azarenka la vittoria di oggi? Certamente ha ritrovato fiducia e calore del pubblico, accumulando convinzione con cui affrontare il torneo. Forse la Stephens ha fatto un efficiente check up del suo stato fisico e mentale, capendo dove intervenire per ritrovare il suo gioco potente ed esplosivo. E’ stato un match contraddistinto da grande controllo e dominio a senso unico, con Stephens mai veramente incisiva né determinante.
All’una e venti italiane la Stephens ha dato inizio al match servendo per prima, portandosi su un aggressivo 40-0 e subito 1-0. Vika però ha tenuto in serbo per la giocatrice statunitense diversi colpi micidiali scendendo a rete e si assicurandosi un break e il 2-1 grazie a un infelice risposta della Stephens finita a rete. Subito si concretizza un secondo break, complice anche un inopportuno doppio fallo di Vika, questa volta a favore dell’americana con uno splendido dritto incrociato potentissimo a cui Azarenka non può rispondere in modo vincente. Il terzo break del match è nuovamente a favore di Vika, che muovendosi perfettamente sul campo, batte un rovescio lungolinea efficacissimo spostandosi velocemente in posizione giusta per chiudere il game con un dritto incrociato angolato e strettissimo. L’iniziale equilibrio si è spezzato a favore della bielorussa che pare più convinta e motivata della collega statunitense. In poco tempo il primo set si chiude 6-3 per Victoria Azarenka, capace di comandare lo scambio e muovere l’avversaria, costringendola a risposte difficili se non impossibili. Il pubblico è spaccato a metà, ci sono molti fan di Victoria ma anche molti sostenitori della statunitense che la incitano incoraggiandola. Tenere il primo turno del suo servizio nel secondo set non risulta essere un compito semplice per la Stephens che,acclamata da tutto il pubblico, faticosamente si aggiudica l’1 a 1 dopo una lotta all’ultimo sangue disputata ai vantaggi. L’aria si fa tesa all’Hisense Arena, Azarenka fa un pò di polemica con l’arbitro di sedia per colpa di un paio di chiamate ritenute dubbie, è nervosa e il suo momento di stress viene evidenziato anche dall’esultanza eccessiva che mostra quando fa punto, in un match evidentemente da lei ampiamente condotto. Ogni game è una battaglia e questa la vince Vika, 3-1 nel secondo set, incendiato da scambi più lunghi che stancano Sloane e confermano la maggiore concretezza di gioco della bielorussa. Sloane Stephens precipita in un punteggio di 1-4, riuscendo a vincere ancora un game nel secondo set, terminato 6-2 per Azarenka. Dopo la prova di stasera si può facilmente intuire che Vika abbia le carte in regola per procedere nel torneo, a patti però che sia il fisico sia la psiche la sorreggano nei suoi momenti no durante i match.
Questi primi match ci danno indicazioni interessanti su come i top players affronteranno questo Australian Open 2015. Azarenka si è affermata come una combattente pericolosa da tenere d’occhio, non scevra però di alcuni lati deboli da i quali le avversarie possono trarre vantaggio.