Seppi-Istomin, la regola del quinto set

Andreas Seppi
di Marco Marangoni

Se non è un “Clasico” degli Slam la sfida tra Andreas Seppi e l’uzbeko Denis Istomin ormai poco ci manca. Perchè anche un italiano può scrivere della pagine curiose della storia dei tornei che contano di più al mondo: non abbiamo un azzurro in grado di far parlare di sé fino alla seconda settimana inoltrata, ma quando Andreas Seppi si trova dall’altra parte del campo Denis Istomin, ormai tutti ne parlano. Cinque sfide Slam, l’ultima la scorsa notte, cinque volte al quinto set. Con il successo dell’azzurro ora l’eterna sfida tra i due recita 3-2 Italia.

È davvero curioso quello che accade tra i due quando il sorteggio li mette di fronte nei tornei dello Slam. Negli Atp si sono viste anche sfide normali: nel 2011 a Sydney e a Kitzbuhel il dominio di Seppi, nel 2014 la vittoria di Istomin in due set a Dusseldorf, in mezzo la sfida più combattuta al Foro Italico nel 2012 vinta dall’altoatesino in tre set. Ma quando si respira l’aria dello Slam, il quinto set è una legge che i due devono osservare.

Denis IstominRipartendo da stanotte: già al momento del sorteggio tutti avevano previsto, chi più ironicamente, chi meno, che la gara si sarebbe decisa al quinto set. I precedenti lo dicevano, ma pensare che sarebbe successo per la quinta volta consecutiva faceva quasi venire il sorriso. Invece i due ci sono riusciti anche stavolta: perso il primo 5-7, Andreas si è subito riportato in parità vincendo 6-3 il secondo. L’altalena è d’obbligo, quindi ad un 6-2 Istomin segue inevitabilmente il 6-1 Seppi. È la svolta della partita, e Seppi, che spesso ha mancato occasioni d’oro con il servizio a disposizione in carriera, non ha tremato e ha chiuso 6-4 per portarsi in questo modo in vantaggio per 3-2 nelle sfide con l’ormai storico avversario. Ora possiamo dirlo: nel 2014 non si erano mai incontrati negli Slam, questa sfida ci era davvero mancata. Speriamo dunque che il sorteggio del Roland Garros ci possa regalare un altro capitolo di questa storia che entrambi potranno raccontare ai nipotini. E sarebbe anche l’occasione giusta per completarla questa storia, visto che la sfida a Parigi è proprio ciò che manca.

Tornando a ritroso, la quarta sfida è datata Us Open 2013: Istomin vince l’ormai classica altalena da oltre tre ore dominando il quinto set. Pochi mesi prima a Wimbledon a Seppi era servito qualche game e qualche minuto in più per chiudere una partita nella quale era avanti per due set a zero. Ancora nel 2013 fu l’Australia teatro di una maratona di più di 4 ore con Istomin che era crollato dopo aver perso il tiebreak del quarto. La genesi del tutto risale invece a Wimbledon 2012 quando servirono 14 game nel quinto set all’uzbeko per superare quello che da quel giorno è diventato un suo grande rivale.

Una rivalità che probabilmente né Seppi né Istomin pensavano di trovarsi davanti nella loro carriera. E invece queste cinque battaglie, questi 25 set giocati sono stati in grado di scrivere una piccola pagina di sport. Il tennis è anche questo. In attesa del sorteggio del Roland Garros…

 

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