di Piero Zucca
Intervista a Cristian Carli, uno dei prospetti italiani più forti. Nato nel 1996, gioco potente e radioso, è un vero e proprio stacanovista dei futures, infatti nel 2014 ha disputato ben 25 tornei ed ha sfiorato il 1000° posto in classifica poche settimane fa in Egitto. Coperto dalla stella di Gianluigi Quinzi spera migliorare per fare una bella carriera nel tennis pro. Tesserato per il Ct Albinea disputa la serie B italiana.
Come hai iniziato a giocare a tennis?
Ho iniziato a 7 anni dopo aver smesso di giocare a calcio perché il mio allenatore era troppo severo e preferivo già sport individuali.
Quali sono stati i tuoi risultati migliori da under?
Da under ho vinto un torneo a invito dove c’erano i migliori d’Europa ,ho fatto una finale da under 16 al torneo di Mestre tennis Europe e finale ai campionati italiani under 16 vincendo il doppio. Nell’Under 18 una finale nell’ITF a Sanchez Casal e a causa di un brutto infortunio ho potuto disputare pochi altri tornei under 18.
Qual è il tuo stile di gioco?
Il mio stile di gioco è basato sul servizio e diritto cerco di spingere da fondo soprattutto con il diritto a sventaglio e andare verso la rete.
Come fai ad organizzarti tra scuola e tornei?
I primi anni di superiori è stato un bel problema quello della scuola. Ora però frequento una scuola privata che mi permette si fare assenze e sono molto flessibili negli orari delle lezioni.
Ti aspettavi vari punti ATP così presto?
Si e no. Si perché sapevo di essermi allenato bene e di avere il livello per prenderli e no perché non sapevo se sarei riuscito ad esprimermi come sapevo e a vincere certe partite.
Secondo te perché il tuo nome non è mai stato accostato ai migliori ’96 fino a qualche mese fa?
Credo perché non ho avuto dei grandi risultati da under bensì fossi sempre stato seguito dalla federazione. Mi dispiace non aver mai potuto giocare nelle nazionali under, giocare per l’Italia mi avrebbe riempito d’orgoglio.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro prossimo?
I miei obbiettivi prossimi sono migliorare ancora tecnicamente certe cose e riuscire ad entrare tra i primi 1000 ATP entro la prossima stagione perché vorrebbe dire essere spesso nel main draw dei Futures l’anno prossimo senza fare le qualificazioni.
Parlaci del tuo salto di qualità di quest’anno. Hai cambiato qualcosa in generale?
Il mio salto di qualità penso sia dovuto alla fiducia e alla presa di coscienza definitiva delle mie qualità, ho tenuto testa in partita a gente come Rufin (ex numero 80 ATP) e anche perdendole certe partite ti possono insegnare tanto, stare a contatto con gente adulta e vederli giocare di persona mi ha aiutato molto secondo me.
Come stai preparando la stagione 2015?
Giocherò tornei Futures fino alla fine dell’anno, dopo inizierà la preparazione per il 2015, soprattutto a livello atletico.
Poniti una domanda e datti una risposta.
Come vedi la tua carriera tra qualche anno? Mi piacerebbe vivere di tennis e viaggiare il mondo facendo della mia più grande passione il mio lavoro. Il mio sogno è quello di entrare nei primi 50 al mondo.