Dopo quattro anni lo scudetto maschile della Serie A1 torna a Roma. Merito sempre del Circolo Canottieri Aniene, che ha sconfitto al 105 Stadium i padroni di casa del Tennis Club Genova 1893 4-3. Il punto decisivo è arrivato nel doppio di spareggio grazie a Simone Bolelli, azzurro di Davis, e ad un portacolori storico del circolo della Capitale, il 43enne Vincenzo Santopadre, che hanno sconfitto Potito Starace e il giovane Andrea Basso per 76 46 10-6 al super tie break. Sfuma così per il Tc Genova la possibilità di completare la doppietta uomini-donne, un doppio titolo riuscito solo nel 1968 e nel 1969 ai milanesi del Canottieri Olona, trascinati rispettivamente da Nicola Pietrangeli e Lea Pericoli. “Giochiamo anche per queste emozioni” racconta Santopadre, decisivo anche a 43 anni. “Neanche uno sceneggiatore folle poteva immaginare un finale simile. Io sono anziano e debole di cuore, non si fanno queste cose” scherza. Impeccabile anche Simone Bolelli: “Vengo da un’annata buona, e questa è la ciliegina sulla torta. Abbiamo cambiato il pronostico” ammette. “Oggi è stata durissima. Ma vincere al doppio decisivo è stato ancora più bello, più sofferto”.
La giornata è iniziata con la sfida fra i numeri tre, due elementi del vivaio. Francesco Picco ha superato 36 64 63 Matteo Berrettini un un’ora e 59 minuti. Nel primo set il 18enne dell’Aniene, che ha giocato un’ottima stagione da junior raggiungendo il terzo turno agli US Open, ha firmato il break decisivo sul 3-3, sfruttando la maggiore potenza nei colpi da fondo. Un break in avvio nel secondo basta a Picco, 23 anni, numero 536 ATP, per portare il match al terzo. E il genovese con due risposte decisive di rovescio, strappa break e partita a Berrettini, alla prima sconfitta in serie A dopo otto vittorie in altrettante partite. “E’ un punto che dedico a tutta la mia squadra” ha commentato Francesco a caldo. “La superficie non è la mia preferita, lui serve molto bene. Era anche la prima partita in cui sono riuscito ad usare il rovescio bimane, dopo due mesi d’infortunio. Fino al 3 pari del primo set è andato tutto bene, poi mi è venuto un po’ di ‘braccino’ mentre lui non sbagliava nulla. Secondo e terzo invece sono stati simili, io ho iniziato a spingere sempre con il diritto, sbagliando meno, e lui non è riuscito a reagire”.
Quindi Flavio Cipolla, numero 329 del mondo (con un best ranking di n.70) ha superato Edoardo Eremin, numero 717, nella sfida tra i numeri due . Il romano si è imposto 64 57 63 in un’ora e 56 minuti. “Sono contento di aver trovato fiducia a fine anno” ha commentato, “soprattutto dopo la stagione difficile che ho avuto. Sono sempre stato un giocatore da coppa a squadre, la vivo con molto entusiasmo”. Il 21enne italo-russo, però, dotato di un ottimo servizio, ha lottato su ogni punto ma Cipolla dà sempre tutto quando gioca per la squadra, chiedere per credere a Fognini, piegato in semifinale. Basta un break a decidere il primo set. Nel secondo Cipolla salva una prima palla break sul 5-6 15-40 con un gran passante di rovescio sulla linea, ma Eremin spinge comunque il match al terzo. Qui viene fuori la maggiore esperienza del tennista romano, che approfitta degli errori di Eremin per allungare sul 4-0 “pesante”, con due break di vantaggio, e argina il tentativo di rimonta dell’avversario che accorcia sul 2-5 ma deve comunque cedere. “Ho fatto fatica a trovare il tempo sulla palla, in particolare nel secondo set ho risposto maluccio”, spiega Flavio. “La partita si era complicata molto. Poi nel terzo set ho trovato una bella reazione”.
Nel primo doppio Bolelli e Berrettini hanno battuto 62 63 Andrea Basso e Francesco Picco e portato sul 3-2 l’Aniene. “Matteo ha giocato molto bene, ha servito bene e ha coperto bene a rete, siamo stati solidi per tutto il match che non è facile, soprattutto su questa superficie” dice Simone. “Avevo molta voglia di riscattarmi dopo il singolare” aggiunge Berrettini. “Per me è un onore giocare con Simone, questo è un match che ricorderò per sempre. In doppio bisogna essere più aggressivi, la partita si gioca davvero su due punti”.
Ma il match non è finito. Potito Starace (6 titoli Atp in doppio in carriera) e Alessandro Motti (ex top 100 nel ranking di specialità) piegano 67 63 10-6 Cipolla-Santopadre e agganciano i romani. “Complimenti ad Ale, ha giocato un gran match” commenta un soddisfatto Starace. “Abbiamo meritato di vincere il primo set al tiebreak, nel secondo invece ci siamo rilassati, pensavamo di aver chiuso. Il super tiebreak è andato a noi, grazie a qualche regalo loro e a qualche gran punto nostro” analizza Motti. E’ l’Aniene però che alla fine festeggia