da Andria, Daniele Sforza
Per qualsiasi appassionato di challenger il venerdì è sicuramente la giornata più importante in quanto si disputano i quarti di finale del torneo e le semifinali di doppio. Ad Andria il tutto è organizzato sul centrale, si inizia con i doppi a partire dalle 11 e a seguire i match di singolare con in ordine: Berankis-Mertl, Basic-Kravchuk, Kapas-Berrer, Basilashvili-Licciardi.
Decidiamo di saltare i due match di doppio e arriviamo per iniziare a seguire il match di Berankis, opposto al ceco Mertl.
Essendo le 14, avendo mangiato velocemente e non avendo tempo nemmeno per un caffè, decidiamo di prenderlo al bar del Palasport di Andria anche perché non possiamo entrare in campo sul Berankis e Mertl sono sul 2-1 0-30*. Preso il caffè, vediamo come Berankis sia in difficoltà e debba affrontare 3 palle break, l’unico pericolo occorso nell’intero match. Le annulla con un paio di servizi e un attacco vincente dopo un lungo scambio. Entriamo in campo e ci sediamo come al solito sulla tribuna laterale, posto in cui, stranamente, non c’è Umberto Rianna (unico punto di riferimento per noi).
La partita è combattuta ma si vede la netta differenza di livello tra i due e il perché Mertl non abbia mai raggiunto i risultati sperati con quel gioco. La maggior parte dei game sono combattuti da una parte e dall’altra ma entrambi i giocatori sono freddi nei momenti più difficili così durante il set non ci sono altre palle break, nonostante ci siano quasi sempre situazioni di 30-30. Berankis dopo uno scambio è protagonista anche di una racchettata ai fiori posti a bordo campo in seguito ad un punto importante sul risultato di 30-30 in un game di servizio di Mertl. Dopo, si ripete la stessa situazione del match contro Bega che vedeva sempre Mertl protagonista. Le ragazze poste a guardia delle porte, continuano ad aprirle durante gli scambi, dando fastidio continuamente al giocatore al servizio, quasi sempre Mertl. Finalmente ad inizio tiebreak arriva il richiamo dell’arbitro e per fortuna questo scorre via tranquillamente. Berankis prende il largo, va 4-1 e 5-2, Mertl recupera due minibreak ma poi deve arrendersi a un gran punto del lituano che si va a prendere il minibreak e dunque il set per 7-6(5).
Nel secondo set Berankis non ha mai problemi al servizio ed è sempre pronto a leggere il servizio di Mertl, arrivando solo una volta ad avere una palla break. Sfruttandola ed ottenendo l’unico break della partita, si porta sul 4-3 per poi chiudere facilmente, lanciando un urlo liberatorio con un 7-6 6-4. Berankis è il nostro obiettivo di giornata quindi come consueto lo aspettiamo fuori dal campo. È distrutto ma riesco a convincerlo a darci 5 minuti per fare l’intervista e qualche foto, essendo non un giocatore qualsiasi (ex n.1 junior) e davvero un ottimo talento.
Ecco le parole del lituano, gentilissimo come pochi:
Cosa puoi dirci sul match?
Non posso dire che è stato un match semplice, anche nel secondo set. Sia nel primo che nel secondo set è stata dura. Sicuramente posso dire di essere riuscito a ottenere il break nel secondo set ma è stato difficile perché lui serviva veramente bene (17 ace a fine match). È stato un match combattuto e sono felice di essere riuscito a portarlo a casa.
Sei felice per questa stagione?
Si, dai. Sono abbastanza felice per questa stagione. Negli ultimi anni ho dovuto affrontare diversi infortuni e questa è stata la prima stagione senza infortuni, con tante vittorie e meno sconfitte rispetto agli anni scorsi. Sono contento di essere nelle semifinali dell’ultimo torneo della stagione in modo da poter essere nel main draw degli Australian Open
Come ti trovi a giocare su play-it?
Sinceramente non mi piace giocare su questa superficie. Non penso che si debbano disputare tornei di alto livello come Challenger o Atp. È veramente una superficie strana su cui giocare.
Ti piace giocare in Italia?
Si, assolutamente! Amo il cibo, le donne, tutto, è davvero un bel posto.
È stato difficile cominciare a giocare in Lituania?
Si, prima di me nessuno era stato nei top 200 e 100. Non è stato semplice quando ero giovane perché non c’era una guida per me, sono riuscito a superare questi momenti difficili e sono felice di essere dove sono ora e spero di migliorare ancora tanto.
A questo punto c’è un’ora di pausa. Andiamo alla ricerca di Licciardi che però è pronto per andare ad allenarsi, allora decidiamo di andare a parlare con il direttore del torneo Enzo Ormas. Lui è insieme al supervisor ma si dimostra disponibilissimo a rispondere a qualche domanda. Ci dice che non si sa ancora cosa succederà l’anno prossimo per questo torneo poiché l’Atp aumenterà ancora il montepremi dei challenger, così come ha fatto già quest’anno. Ci dice che è comunque felice di quest’edizione perché ci si è migliorati rispetto allo scorso anno e ci racconta le sue precedenti esperienze nei tornei di Trani e Barletta. Poi il resto sono chiacchiere quindi non vi starò a dire altro.
Lasciamo il direttore per andare a bordo campo a seguire il nostro Licciardi, seguito da Renzo Furlan. Nel frattempo si allena anche Basilashvili con uno sparring, e ci mostra subito come per Pietro sarà dura vincere. Qui ci raggiunge Aldo Losito, addetto stampa, che ci dice che avremmo potuto intervistare Baldi (abbiamo ricevuto due no, senza motivi precisi) visto che rispondere alle domande per loro è un dovere. Gli dico che non fa nulla, visto che comunque abbiamo parlato con tanti altri giocatori
Torniamo a sederci poiché il match tra Kravchuk e Basic sta per cominciare. Il mio pronostico vede una vittoria per il bosniaco in rimonta, quello di Giovanni una vittoria in due set duri per il bosniaco mentre mio fratello opta per Kravchuk in 2. Avendo vinto la scommessa di Mercoledì sfottiamo mio fratello dichiarandoci già vincitori.
Tutto facile fino al 3-3, quando Kravchuk ottiene il break, annulla un break point, manca un set point nel game successivo e si porta 5-4 e servizio. Basic sembra avere le basi per ottenere un break ma si sviluppano 3 errori arbitrali, tutti contro Basic. Basic perde la pazienza e perso il set, protesta con l’arbitro, senza successo. Il bosniaco durante questo set paga i pochissimi punti con la seconda, su cui Kravchuk risponde benissimo e comincia a comandare lo scambio, con un dritto con cui fa sempre ciò che vuole.
Vinto il primo set Kravchuk, siamo tranquilli poiché sappiamo che Mirza rimonterà. Così è infatti nel secondo set. Nonostante Kravchuk faccia meno fatica con il servizio, Mirza riesce con un passante di rovescio lungolinea (sicuramente il suo colpo migliore visto che ne farà diversi durante il match) a conquistare il set per 7-6(5) tra gli applausi. Il terzo, sostenendo ancora le nostre scommesse, si apre con un break di Mirza che scappa subito sul 3-1* 30-30. Qui si spegne la luce. Kravchuk recupera il break e Mirza continua a innervosirsi per i tantissimi errori. Si annullano reciprocamente 2 palle break e vanno al tiebreak. Kravchuk è più giocatore, come direbbe Giovanni, e chiude il match per 7-6(3) e esulta mentre Basic lancia per l’ennesima volta la racchetta ed esce dal campo irritatissimo.
Aspettiamo Kravchuk fuori dal campo e ci dice che è assolutamente disponibile per un’intervista ma che prima ha bisogno di cambiarsi visto il match che ha superato abbondantemente le due ore di gioco. Aspettiamo in player lounge con il georgiano Basilashvili, intervistato martedì dopo la vittoria su Berrettini. Passano i minuti ma non vediamo ancora Kravchuk, nel frattempo il buon Ricardas (Berankis, ndr) ci raggiunge con il suo Mac dopo aver fatto qualche foto con le ragazze poste a guardia delle porte. Vediamo Kravchuk arrivare. Viene fermato dalle ragazze anche lui per fare delle foto ma non prende bene il fatto che le ragazze ci provino anche con lui ed esce venendo verso di noi pronunciando le suddette parole: Sisi, risata, fanculo. Avendolo sentito scoppio a ridere e gli dico: “You are totally right, nice one”
Possiamo iniziare l’intervista, che osservano Berankis e Basilashvili.
Neanche il tempo di iniziare, pongo la prima domanda, quella classica per tutti i giocatori del match. Qualcosa a riguardo del match. Berankis scoppia a ridere e con lui anche Kravchuk (non sono riuscito a capire se fosse per la domanda o per altro) ma dopo questo abbiamo continuato il tutto tranquillamente. Ecco l’intervista.
È stato un match abbastanza duro, giusto?
Si, il match è stato veramente duro. Sono felice di essere riuscito a portare a casa il match dopo essere stato sotto di un break nel terzo. Ho trovato ritmo nella risposta e poi nel tiebreak ho giocato in modo aggressivo quando ero molto in fiducia.
Come ti trovi a giocare su play it?
Bene, in Russia abbiamo campi simili a questi e quindi per me è naturale giocare qui. È veloce e il mio gioco si adatta benissimo.
Come ti trovi a giocare in Italia? Ricordo il tuo match a Recanati contro Stefano Napolitano…
Si, mi trovo sempre bene. A Recanati ho raggiunto le semifinali e quindi è stato un buon torneo.
Sei felice per la stagione?
Non so dare una risposta precisa, alcuni risultati sono stati buoni come la qualificazione nel torneo di Wimbledon. La prima parte di stagione non è stata bellissima ma ho giocato bene e ho lottato in ogni match, ho perso molti match al terzo. Nella seconda parte invece mi sono dato la carica e sono riuscito a trovare il modo di tornare a vincere match e ora nell’ultimo torneo della stagione sono in semifinale.
Hai giocato anche la Coppa Davis quest’anno, com’è stata questa esperienza?
Ho giocato un paio di match, è stato un piacere per me giocare ed è stata la seconda partecipazione dopo quella dello scorso anno. L’atmosfera è incredibile e ho giocato tutti e tre i match a casa (Mosca, ndr) e il pubblico è stato incredibile.
Ti ricordi qualche cosa divertente accaduta sul campo? [entra in players lounge Umberto Rianna che mi dice: Ma sai pure parlare bene in inglese, sei un grande. Lo Ringrazio mentre Kravchuk mi risponde]
Si, accaduta quest’anno. Giocavo un futures a Mosca, ho rotto le corde a 3 racchette e non avevo più racchette per giocare. Ho chiesto al mio amico di darmi la racchetta e lui mi ha risposto: Si, non ti preoccupare. Con le mie racchette non si rompono mai le corde. Ero al terzo, sotto di un break ma ero 0-40 sul servizio del mio avversario. E poi ho rotto le corde della sua racchetta e gli dico: “Vedi! Dici che le corde delle tue racchette non si rompono mai e ora, cosa devo fare?! (risata) “Così ho rotto le corde di 4 racchette, ho preso la quinta e per fortuna è andata bene.
Come ti sei trovato a iniziare a giocare in Russia?
Ho iniziato quando avevo 5 anni e in quel periodo era ancora Unione Sovietica, non Russia. Il presidente in quel momento era un grande fan del tennis quindi invitava i bambini a giocare a tennis. Quel periodo era migliore di questo perché non contavano i soldi, ognuno, anche se non aveva soldi, poteva ricevere delle lezioni.
Ci sono diversi giovani interessanti al momento, come Rublev e Safiullin. Cosa pensi di loro?
Si, sicuro. Ho giocato la Coppa Davis con Rublev e penso che sia davvero una buona generazione. In questo momento Davydenko si è ritirato, Tursunov è infortunato, Youznhy anche. Penso che giocheranno un altro anno o due e poi smetteranno. Abbiamo una buona generazione anche con Donskoy e Kuznetsov, 22-23 anni, poi ci sono questi ragazzi come Rublev, Safiullin, Kachanov di 17-18 anni. Rublev ha vinto un Roland Garros junior, era con me la scorsa settimana a Brescia, aveva una grande pazienza e penso sia davvero un giocatore solido, concentrato sul lavoro e magari, spero, diventerà uno dei migliori.
Ultima domanda, ieri hai giocato, vincendo, contro Matteo Donati. Cosa pensi di lui?
L’ho affrontato quest’anno a Bergamo, non ho giocato bene e neanche lui ma ho vinto in due set. Posso confrontare il match di inizio anno con quello di ieri e posso dire che è davvero molto migliorato. Mi piace il modo in cui gioca, è giovane, ha 19 anni. A volte gli italiani hanno problemi ad arrivare subito ad alti livelli ma se ha un buon allenatore potrà arrivare ad ottenere qualcosa di buono.
Salutiamo tutti ed usciamo dalla Players Lounge e decidiamo di andare a salutare Rianna, avendoci tenuto compagnia per tutta la settimana. Lo troviamo al Player desk. Aspettiamo un paio di minuti e lo salutiamo, con tanto di in bocca al lupo per tutto il lavoro. A questo mi raccomanda di salutare Alessandro (il direttore) e ci raccomanda di tornare l’anno prossimo per questo torneo, se si svolgerà.
La nostra settimana termina qui per gli impegni festivi del venerdì sera, sabato e della domenica. Ringrazio chiunque abbia letto i diari di bordo e accompagnato noi in questa breve settimana e rimando a un appuntamento il più presto possibile. Sempre se avrò possibilità di spostarmi.
Nota a margine. Il dj finalmente ha tolto Kesha e si è divertito con le canzoni dei Coldplay mettendone almeno cinque o sei.
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