Il Trofeo Città di Brescia ha scelto la linea verde. Il settore tecnico della Federazione Italiana Tennis, infatti, ha optato per quattro ragazzi giovani e promettenti: wild card per Stefano Travaglia, Gianluca Mager, Pietro Licciardi e Filippo Baldi, 79 anni in quattro. La loro presenza porta a sei elementi la pattuglia italiana, che poteva già contare su Luca Vanni e Andrea Arnaboldi, ammessi di diritto nel main draw. La scelta bresciana è in linea con una nuova politica che vuole aiutare i migliori giovani azzurri a farsi le ossa in tornei di ottimo livello. Spazzata via l’abitudine di concedere l’invito a giocatori esperti, magari a fine carriera, spesso stranieri. C’è grande curiosità per vedere all’opera i quattro baby azzurri: sarà un’ottima occasione per fare il punto sulla loro crescita. A parte Stefano Travaglia, che vanta già una discreta esperienza nel mondo challenger, per gli altri tre sarà un’esperienza cruciale nel loro processo di crescita. Ma vediamo, nel dettaglio, chi sono le quattro wild card del Trofeo Città di Brescia.
STEFANO TRAVAGLIA
Gioca nel circuito da diversi anni, ma deve ancora compierne 23. Fino a qualche mese fa era famoso soprattutto per lo sfortunato incidente domestico dell’estate 2011, che ne aveva messo a rischio la carriera. Scivolando dalle scale di casa, frantumò un vetro e si ruppe i legamenti della mano destra. La sua ascesa ebbe una brusca frenata (era già intorno alla 300esima posizione ATP), ma “Steto” non si è dato per vinto ed è ripartito da zero. Con grande coraggio è risalito, torneo dopo torneo, e quest’anno ha esaltato il pubblico del Foro Italico qualificandosi per gli Internazionali BNL d’Italia, peraltro battendo ottimi giocatori come Montanes e Rola. E per poco non superava anche Simone Bolelli nel main draw. Da allora ha continuato a crescere, vincendo un paio di tornei futures (ne aveva già intascati tre a inizio stagione) e giocando il suo primo Slam allo Us Open, dove ha lottato alla pari contro l’esperto Przysiezny al primo turno delle qualificazioni. Qualche settimana fa ha raggiunto un’ottima semifinale al challenger indiano di Indore, sul cemento. Questo risultato gli ha permesso di entrare per la prima volta tra i top-200 ATP.
Il ravennate ha una garanzia alle spalle: Renzo Furlan. L’ex top-20 ATP lo segue da tempo e, dopo aver abbandonato l’incarico di direttore tecnico FIT, si è concentrato su di lui e sull’altro giovane Federico Maccari. Come il suo allenatore, Licciardi sta adottando la politica dei piccoli passi. Non ha fatto sfracelli, ma sta crescendo torneo dopo torneo. Nel 2014 ha scalato circa 300 posizioni, portandosi a ridosso dei top-600. Ha raggiunto una finale in Turchia a inizio stagione, poi ha privilegiato l’attività future, senza squilli ma con una certa continuità. Ha sfiorato la qualificazione al challenger di Genova e ha vissuto un’esperienza importante a Biella, dove è stato omaggiato di una wild card. Ci riprova a Brescia, con un pizzico d’esperienza in più. Negli ultimi anni, l’attenzione è stata focalizzata su altri giocatori, il che ha consentito a Licciardi di crescere in tranquillità, senza assilli. Ma adesso sembra maturo per effettuare un salto di qualità.
GIANLUCA MAGER
Fino al luglio 2013 non aveva neanche una classifica ATP. Ma coach Diego Nargiso, appassionato come quando giocava, ha sempre creduto in lui. E in un anno, il giovane ligure (compirà 20 anni il 1 dicembre) ha scalato oltre 1.000 posizioni ed è entrato tra i top-500 ATP. E’ stato molto competitivo nel circuito future, aggiudicandosi il suo primo titolo in terra georgiana, a Telavi. E’ un giocatore moderno e talentuoso, bravo in tutte le zone del campo. In questo periodo è impegnato in Serie A1, dove sta facendo ottime cose con il suo Park Genova (è imbattuto in singolare). A proposito di Genova, un paio di mesi fa ha avuto una wild card per il ricco challenger ligure e ha giocato una gran partita contro l’esperto Jan Hajek. Ha perso per inesperienza, ma ha già dimostrato di avere il tennis per competere a livelli ancora più alti. Brescia, su una superficie diversa, sarà un ottimo banco di prova.
FILIPPO BALDI
Wild card di incoraggiamento per un ragazzo che quest’anno ha avuto qualche difficoltà, ma ha ancora tutto il tempo per rifarsi. Nato il 10 gennaio 1996, potrebbe ancora giocare i tornei junior. Nel 2014 ha festeggiato la prima vittoria nel tabellone principale di un challenger, battendo Dennis Novak a Milano, ma per il resto non ha ottenuto grossi risultati, nemmeno nei tornei futures. Tuttavia, soltanto un paio d’anni fa ha dato un contributo decisivo per la vittoria dell’Italia nella Davis Cup junior. Viene da un periodo di transizione, normale per chi si affaccia al professionismo. L’esperienza di Brescia gli offrirà un ulteriore bagaglio in vista di un 2015 dove sarà atteso a una crescita importante.