Si infuoca la corsa al Masters: due poltrone per quattro

o2 arena

di Federico Mariani

Passata agli archivi lo swing asiatico che ha visto il suo apice nel Masters 1000 di Shanghai, si torna in Europa per i classici tornei indoor che faranno da scivolo all’ultimo 1000 stagionale (Bercy) prima di catapultarci alle Finals di Londra.

Nella tiratissima lotta per un posto tra i migliori otto qualcosa si è già deciso nelle ultime due settimane di competizioni, qualcos’altro necessita solo della matematica per essere sancito, mentre il grosso è ancora tutto da stabilire.

Partiamo dalle certezze. La matematica ha decretato la qualificazione di Stan Wawrinka, mai realmente stata in dubbio. Questo, oltre a mandare per il secondo anno consecutivo lo svizzero a Londra, emette indirettamente un ulteriore verdetto, ovverosia le prime Finals per Marin Cilic. Come da regolamento Atp, infatti, il vincitore di una prova del Grande Slam ha l’accesso diretto al Master di fine anno qualora sussistano già due condizioni congiunte: rientrare tra i primi 20 del mondo, e la qualificazione già avvenuta per gli altri tre campioni di Slam stagionali. Dato che sia Wawrinka, come detto, che Djokovic e Nadal sono già qualificati e Cilic è matematicamente nei primi 20, un posto a Londra per il croato è cosa fatta.

E’ in attesa solo del parere aritmetico, sempre ultimo ad arrivare, il solo Kei Nishikori. Il giapponese, grazie alla doppietta in back to back messa a segno tra Kuala Lumpur e Tokyo ed il contemporaneo rendimento tutt’altro che esaltante dei suoi diretti concorrenti, è quasi certo di mettere il proprio nome per la prima volta tra gli otto maestri. Il vantaggio in termini di punti del nipponico è piuttosto cospicuo dato che dista oltre 500 dalla nona posizione e solo un suicidio potrebbe tenerlo fuori dai giochi.

Archiviati i nomi di Wawrinka, Nishikori e Cilic, che si aggiungono a quelli già congelati di Djokovic, Federer e Nadal, siamo giunti in piena bagarre dove a contendersi gli ultimi due posti per la O2 Arena saranno presumibilmente in quattro. Gli ultimi uomini in cerca di gloria sono (in rigoroso ordine di classifica Race): Berdych, Raonic, Ferrer e Murray. Quattro pezzi da novanta per due soli posti racchiusi nella miseria di 290 punti.

Fino ad una settimana fa quello decisamente più indietro di tutti, classifica a parte, pareva essere David Ferrer. La semifinale raggiunta a Shanghai con vittoria su Murray ai quarti lo ha riportato in piena corsa oltreché metterlo dargli un sostanzioso carico di fiducia. Resta, tuttavia, il meno accreditato tra i quattro soprattutto per le superfici rapide di questo finale di stagione. Andy Murray, invece, pareva essere tornato su livelli discreti dopo la vittoria a Shenzhen cui è seguita la semifinale a Pechino. La brutta battuta d’arresto proprio con Ferru a Shanghai, tuttavia, ne ha ridimensionato le prospettive. Lo scozzese, però, non vuole mollare e per riuscire a racimolare qualche punto prezioso ha chiesto la wildcard per il torneo di Vienna, così come ha fatto anche Ferrer del resto. Il rischio per lo scozzese, qualora riuscisse ad entrare tra i primi otto, potrebbe essere quello di arrivare “cotto” a Londra: contando la trasferta asiatica, il torneo austriaco, Valencia dove dovrebbe andare e Bercy, fanno ben sei settimane di fila per Murray, forse un po’ troppo.

Migliore è la situazione di Tomas Berdych. Il ceco, rivitalizzato dallo swing cinese, è al momento settimo con 230 punti di vantaggio su Ferrer (nono) ed ha, come gli altri, la possibilità di conquistare punti questa settimana dato che è la prima testa di serie a Stoccolma. Sono solo 35 punti, invece, a far restare nell’ultima posizione utile per Londra Milos Raonic. Dopo la finale persa a Tokyo, il canadese ha dato forfait dopo solo sette giochi nel suo esordio a Shanghai contro Monaco per un’infezione virale, nulla di preoccupante quindi. Per rimpinguare il suo bottino, Raonic ha scelto il torneo di Mosca dove è il migliore classificato ed ha un tabellone abbastanza comodo sulla carta.

Chi, invece, dovrebbe aver azzerato le sue chance è Grigor Dimitrov, fino a poco fa considerato a ragione in corsa. Il bulgaro visto tra Pechino e Shanghai è la brutta copia del giocatore solido del 2014. Ora è a Stoccolma dove, tra l’altro, difende il titolo conquistato dodici mesi fa. Anche se l’indoor dovrebbe essere il suo habitat naturale, a meno di miracoli non lo vedremo a Londra, almeno per quest’anno.

La corsa per un posto alle Finals è sempre entusiasmante, ma forse mai come quest’anno si presenta incerta e colma di incognite. I tre tornei 250 di questa settimana potrebbero dirci già qualcosa di interessante, ma non di definitivo. Più utili dovrebbero essere i 500 protagonisti della settimana prossima tra Basilea e Valencia, oltre che ovviamente l’ultimo grande appuntamento stagionale parigino.

 

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