di Daniele Sforza
Per scoprire al meglio il tennis a Cipro abbiamo realizzato una doppia intervista con i due migliori talenti del tennis maschile e femminile. Ci raccontano i loro inizi, le loro esperienze in manifestazioni internazionali e le loro difficoltà, Eliza Omirou (nella foto), classe ’99 e numero 344 del ranking under 18, e Petros Chrysochos (classe ’96 e numero 27 del ranking ITF junior, oltre che numero 870 della classifica Atp), sconfitto dal vincitore del torneo Omar Jasika in 3 set agli Us Open junior. “A questi livelli penso che tutti i match siano un 50/50 quindi è più che altro un tu o lui. Sapevo che doveva essere un match difficile visto che lui stava giocando molto bene. Non ero pronto fisicamente per il match poiché il tempo stava uccidendo me e altri giocatori ma purtroppo questo è il tennis e non puoi farci niente. Se avessi tenuto il mio servizio nel terzo set dopo il break penso che avrei potuto essere il vincitore ma sono comunque felice per lui che ha vissuto una fantastica settimana”.
Gli inizi e le loro personalità fuori dal campo.
Eliza: Ho iniziato a giocare a tennis all’età di 8 anni poiché stavo cercando uno sport che potesse essere adatto alla mia persona e ai miei interessi. Dopo aver visto mia cugina giocare in un torneo locale e dopo aver sentito dei grandi successi di Marcos Baghdatis ero sicura che il tennis potesse essere qualcosa in cui potessi divertirmi e allo stesso tempo essere brava. Fuori dal campo sono una persona completamente diversa. Sono una teenager alla mano a cui piace uscire a divertirsi. Amo andare a fare shopping e generalmente essere una persona orientata verso la moda. Mi piace stare con le persone e specialmente con la mia famiglia e mio fratello più grande. Sono una persona che bilancia il tennis, gli allenamenti e i tornei con la vita normale di una 15enne.
Petros: Avevo 8 anni e mezzo quando ho chiesto a mia madre se potessi giocare a tennis. Mia madre disse di si e così ho iniziato a giocare solo per divertirmi. È abbastanza difficile riuscire a combinare lo studio con il tennis anche perché vado in una scuola privata ed è difficile. Non penso che molti giocatori facciano una scelta del genere e pochi sono in grado di farla realmente. Per questo motivo sono fiero di me. Sono paziente e mi pongo degli obiettivi che cerco di raggiungere. Credo che quelli che dicono che la vita è breve sanno qualcosa. Per quanto riguarda le strutture presenti qui, posso dire che prima il mio allenatore aveva un solo campo di allenamento per i giocatori ma dopo qualche anno ha costruito una vera e propria accademia dove ora siamo molto fortunati ad allenarci.
La figura di Baghdatis e il ruolo della federazione di Cipro.
Eliza: Sicuramente Baghdatis è stato d’ispirazione per molti ragazzi e ragazze (includendo me) per iniziare a giocare a tennis. Prima di lui il tennis non era molto popolare a Cipro. Ora la Federazione supporta giovani talenti per quanto può visto che la crisi economica è un grosso ostacolo nell’aiutare i giovani giocatori. Ci sono molti giocatori dall’età di 12 fino ai 18 anni che stanno viaggiando fuori per prendere parte a tornei internazionali, alcuni costi sono coperti dalla federazione ma la maggior parte delle volte i giocatori devono pagare per se stessi. I giocatori che sono nel Team Nazionale possono allenarsi nel centro nazionale una,due,tre volte a settimana gratuitamente con ottimi allenatori. Per il momento non sto pensando di lasciare Cipro in quanto per il momento posso allenarmi bene qui e non potrei lasciare la scuola.
Petros: Marcos è fantastico e tutti lo amano. Lui è la ragione per cui molti bambini iniziano a giocare a tennis e dopo la finale agli Australian Open il tennis si è esteso tantissimo. Sfortunatamente la federazione non sta facendo molto, come la maggior parte delle federazioni in Europa e questo è molto triste perché senza ombra di dubbio c’è tanto talento che rischia di essere sprecato. Per il momento resterò in Cipro ad allenarmi poiché devo ancora terminare la scuola ma per il futuro non so.
Le esperienze in Fed Cup e Davis Cup.
Eliza: Giocare la Fed Cup in una così giovane età, rappresentando il mio paese in una competizione di livello così elevato, è stata un’esperienza fantastica per me. Sono stata orgogliosa di me stessa per essere vicino alle migliori giocatrici Wta nel mondo. Solo giocando un match ho potuto guadagnare tantissima esperienza e allo stesso tempo ho capito com’è giocare a livello professionistico. Dopo aver vinto il doppio ho provato grande soddisfazione, aiutando così il mio team e la mia nazione.
Petros: La Davis Cup penso sia speciale per qualsiasi giocatore. È sempre bello giocare per se stessi ma è qualcosa di pazzesco giocare per la propria nazione. Ogni giocatore vorrebbe giocare la Coppa Davis. Ho giocato dei match difficili ma mi sono divertito in tutti, mi è piaciuta come esperienza e ho legato anche con la squadra.
I sogni dei due giovani ragazzi.
Eliza: Il mio sogno è quello di diventare una tennista di successo e raggiungere il massimo.
Petros: Il mio obiettivo, il mio sogno è quello, come ogni giocatore penso, di entrare nei top 100.
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