Challenger: Vincono Vesely, Cuevas e Baghdatis

Pablo Cuevas
(Pablo Cuevas)

di Piero Emmolo

Cinque i tornei challenger della settimana, tutti nel vecchio continente. Vittorie di Cuevas, Kamke, Dzhumur, Baghdatis e Vesely.

MESTRE (42500€,RED CLAY) In terra mestrina, ad imporsi è stato l’uruguaiano Pablo Cuevas, che ha sconfitto in finale il palermitano Marco Cecchinato col punteggio di 6-4 4-6 6-2. Ottimo riscatto, in ogni caso, per “Ceck” ,dopo il brutto arresto al primo turno a Vicenza per mano di Collarini. Il siculo, nonostante la finale persa, può comunque registrare il proprio best ranking di numero 145 ATP. Cuevas, tra l’altro, sulla terra vale ben oltre la piazza ATP numero 116 e, in quel di Rio, quest’anno ha impensierito considerevolmente anche Fognini. Nota a margine, la curiosità che l’uruguagio abbia sconfitto ben quattro italiani nel suo percorso: Lorenzi, Giannessi e Naso, oltre al suddetto Cecchinato nell’atto conclusivo. Una vittoria che inevitabilmente aumenta l’autostima del palermitano, conscio tuttavia degli ampi margini di miglioramento esistenti, specie sul lato sinistro del suo gioco. Ennesima battuta d’arresto al primo turno per l’albiceleste Zeballos, che sembra una copia a dir poco sbiadita dell’Horacio Viña del Mar-style. Se nelle stagioni passate il circuito cadetto era stata la latitudine tennistica privilegiata per il sudamericano, nella quale far incetta di punti e costruirsi un ranking di tutto rispetto, quest’anno neanche nel tour minore sembra esser arrivata l’inversione di tendenza. L’exploit cileno, come acutamente notato già allora dai lungimiranti addetti ai lavori, ha assunto sempre più i connotati di un exploit occasionale per l’argentino. Buona semifinale per Paolino Lorenzi, che conferma sul ”rosso” veneto la sua rinomata continuità di rendimento. Buon quarto di finale per il canturino Andrea Arnaboldi, che viene estromesso dal futuro finalista in due set. Buon piazzamento tra i primi otto anche per il pugliese Thomas Fabbiano, che può vantare lo scalpo del Davis man nipponico Taro Daniel, sconfitto al terzo set in un match caratterizzato dal rendimento altalenante di entrambi i giocatori. En plein di trofei per il vincitore che, nel duo tutto sudamericano con Zeballos, ha sconfitto nella finale del torneo di doppio la coppia azzurra Bracciali-Starace.

ARAD (35000€,RED CLAY) In Romania, secondo titolo stagionale e in carriera per il bosniaco Damir Dzumhur, che ha sconfitto in finale il favorito della vigilia Pere Riba col punteggio di 6-4 7-6. Nella parte alta di tabellone, pregevole semifinale per il talentoso ventenne transalpino Lucas Pouille, estromesso solo dal più esperto finalista del torneo. Una vittoria che dà morale al giovane galletto che, intervistato dalla troupe della rubrica ”ATP uncovered”, periodica rassegna sugli accadimenti salienti del circus, ha dichiarato di essere pronto a dare il cambio generazionale ai tennisti d’Oltralpe attualmente in auge. Altro acuto per l’americano Chase Buchanan. Dopo la finale persa in Uzbekistan da Basilashvili, ulteriore buon piazzamento in semifinale per il ventitreenne dell’Ohio. Per il ventiduenne di Sarajevo, già vincitore quest’anno nel tour cadetto in quel di Mersin, best ranking di numero 109 ATP. Anche nell’appuntamento anatolico, avversario in finale fu l’iberico Pere Riba, che uscì sconfitto in due set e con un punteggio molto similare.

FÜRTH (35000€,RED CLAY) In Baviera profeta in patria il teutonico Tobias Kamke. Per il ventottenne di Lubecca sesto sigillo nel challenger tour. Avversario in finale del tedesco lo spagnolo Inigo Cervantes, mai in partita e soccombente per 6-3 6-2. Per Kamke balzo di ventidue posizioni, valevoli l’ottantottesima piazza ATP. Per l’iberico finalista, vittoria provvidenziale ai fini della classifica, dopo che un guaio fisico l’aveva costretto a saltare tutta la stagione 2013 con inevitabili ripercussioni disastrose in termini di ranking. Buona semifinale per l’austriaco Haider Maurer, protagonista di un avvio di stagione non proprio esaltante . Nel cammino del tennista di Zwettl, l’interessante prospetto australiano Alex Bolt, mancino, classe 1993, dal tennis frizzante ed esplosivo e già vincitore del primo challenger in carriera, poche settimane fa, in quel An Ning.

NOTTINGHAM (64000$,GRASS) Anche il circuito cadetto scalda i motori in vista della stagione sull’erba. La prossima settimana un altro appuntamento andrà in scena nella città dell’entroterra britannico. Il torneo non veniva disputato dal 2007, quando a prevalere fu l’australiano Alun Jones in finale sul pakistano Qureshi, poco tempo prima che questi decidesse di dedicarsi a tempo pressochè pieno alla disciplina del doppio. Il torneo poteva vantare un parterre di rilievo, con le prime due teste di serie assegnate all’olandese Igor Sijsling e all’americano Steve Johnson. Vincitore è stato il cipriota Marcos Baghdatis, in finale sull’aussie Marinko Matosevic, neo vincitore a Bois de Boulogne della sua prima partita in un torneo dello slam contro Lorenzi ( che, a sua volta, può ”vantare” il medesimo tabù appena sfatato dal tennista downunder). Punteggio della finale 6-4 6-3 in favore del tennista di Limassol. Bagno d’umiltà per l’isolano che, ai microfoni di Spazio Tennis, ha confessato che la lieve convalescenza dovuta ad una serie di acciacchi fisici in serie, lo ha portato a disputare un torneo meno prestigioso ma utile per acquisire fiducia in vista dell’appropinquarsi della stagione ”on grass”. Tra l’altro, la brevità della tranche di stagione tennisticamente più glamour, per tradizioni e fascino, non consente ai giocatori eccessivi tatticismi o pianificazioni esasperate. É sempre auspicabile arrivare con qualche vittoria nelle gambe al Tempio. Ed è proprio questo ragionamento che deve aver indotto Marcos ad aderire proprio last minute al torneo inglese.

PROSTEJOV (102,500€,RED CLAY) Nel ricco appuntamento in Repubblica Ceca, ad imporsi è stato il giocatore di casa Jiry Vesely. Seeding qualitativamente importante ai nastri di partenza, anche a causa del lauto montepremi che lo sponsor bancario ha messo a disposizione. Dopo la sconfitta dello scorso anno, per mano del connazionale Radek Stepanek, il 2014 è stato l’anno propizio per assestare la zampata decisiva, valevole il quarto titolo challenger nella pur giovanissima carriera. Avversario in finale lo slovacco Norbert Gombos, liquidato con un perentorio 6-2 6-2. Non proprio eccelso il feeling di Gombos con le finali. Ben tre quest’anno, tutte perse. Il torneo era alla sua ventesima edizione e conferma l’indole tennistica della città morava, nota alla cronaca del nostro sport per un’intensa attività anche a livello giovanile. Radek “rubacuori”, favorito della vigilia, soccombe in semifinale proprio a Vesely, in un avvincente match che i cechi si augurano abbia il sapore di un tennistico passaggio di consegne. In tabellone anche l’altro davis man Lukas Rosol, estromesso ai quarti per mano del sorprendente ceco classe 1994, Adam Pavlasek, in un lottatissimo match conclusosi solo alla terza partita. Buon quarto di finale per il transalpino Axel Michon. Il ventiquattrenne, dopo l’approdo al secondo turno nello slam parigino, conferma il buon momento di fiducia.

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