di Giulio Gasparin (Foto Martin Halik)
Romana Carolina Tabak è un nome che certo suona familiare agli esperti di questo sport e ad alcuni dei fan più appassionati.
La slovacca, classe 1991, è stata in passato semifinalista a Wimbledon Junior e vanta una miglior classifica in carriera al numero 240, salvo poi sparire.
Certo, molti se la ricordano certamente per il suo bell’apparire o la storia più o meno rumoreggiata con Grigor Dimitrov, ma altri se la ricorderanno per il tennis aggressivo e potente da fondo campo. Se così fosse però sono ricordi datati Settembre 2012 (come si racconta in questo articolo) o prima, visto che da allora non ha più giocato tornei ITF.
La ventitreenne ha dovuto infatti vedersela con diversi infortuni già nei primi anni da professionista, salvo poi, quando le cose si stavano mettendo per il meglio, contrarre una grave forma della malattia di Lyme durante una serie di tornei in Paraguay.
Con il ranking in caduta libera e la salute che faticava a tornare, Romana si è trovata come spesso accade senza sponsor e in grande difficoltà economica ed organizzativa.
“Siccome ho dovuto combattere con uno stadio avanzato della malattia di Lyme e non c’era più uno sponsor a supportare le spese, i miei genitori hanno spinto affinché andassi al college a studiare,” mi racconta.
“Ora studio a New York, dove gioco per la squadra del college contro altre scuole. Viaggiamo molto e quindi ho avuto la fortuna di visitare lo stato di New York e molti altri.”
Ad ogni modo, non era molto convinta quando ha finalmente deciso di seguire i consigli dei famigliari e si è avventurata negli States, ma poi è successo qualcosa che l’ha cambiata profondamente:
“Ora sto benissimo perché vedo le cose con una nuova prospettiva. Dopo aver smesso di giocare a tennis in modo professionistico, ho sentito la benedizione di Dio e trovato fede in Gesù Cristo.”
Poi ha aggiunto: “Sento che ora la mia vita è più ricca e piena di gioia. Forse tornerò al tennis professionistico dopo gli studi, ma questo dipenderà da tanti fattori.”
Quasi sorprendentemente, si potrebbe dire, questa nuova spiritualità è arrivata nel luogo dove nessuno andrebbe cercarla, in una delle piazze più famose del mondo.
“Ogni volta che qualche amico viene a trovarmi, gli consiglio di andare a sentire i sermoni alla chiesa di Time Square, sono incredibili,” aggiunge con mia sorpresa.
Ma non è tutto, nel tempo lontano dal tennis, si è anche dedicata alla beneficienza, andando a lavorare in India durante l’estate.
Sta tutto ciò a significare che non la vedremo più combattere sui campi da gioco? Forse no…
“Mi manca la competizione e mi manca lavorare con il mio coach Martin Zathurecky,” ammette con un po’ di rammarico.
“Il tennis è sempre stato una grandissima gioia per me, fin da quando ero piccola. Il tennis mi ha insegnato cosa è la passione e la dedizione, il tennis mi ha dato la possibilità di girare il mondo e conoscere nuove culture. Grazie al tennis continuo a vivere un sogno e sono cresciuta diversamente dalle altre mie coetanee.”
Purtroppo però, lei che tante volte è ritornata da brutti infortuni, sa che non è facile tornare, specie dopo lunghi periodi.
“La cosa più difficile è la mancanza di fiducia, a cui va aggiunta la paura di rifarti male.”
Certo, non è un ritorno al mondo dell’ITF, ma nel frattempo è tornata in Europa per l’estate ed in Germania sta giocando match di campionato per il LTTC Rot-Weiß Berlin. Al debutto ha annichilito la giovane tedesca Carolin Schmidt con un doppio 6-1.
“Se guardo indietro, penso che mi sia goduta tutto della mia carriera, sia nei momenti di successo, che in quelli di sconforto,” mi ammette: “Quindi ora, mi piacerebbe finire gli studi e poi tornare al tennis, con la fede non ci sono limiti. Ma comunque, prima o poi, voglio dedicarmi alla beneficienza, aiutare la gente e, sicuramente, un giorno metter su famiglia.”
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