La Racchetta della Settimana, XV Puntata

Miami: Murray affossa Djokovic. Sorpasso imminente

di Calogero Campione

Andy Murray mira in alto, molto in alto. L’attuale numero 4 del ranking ha dimostrato ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, che quella posizione di classifica gli sta stretta ed è, al momento, bugiarda.

Perché dall’estate 2008 ad oggi, il ragazzino di Dunblane è stato il tennista che ha compiuto i progressi maggiori, quel salto di qualità che il coetaneo Djokovic aveva fatto con un anno di anticipo.

E se Nadal in quanto a migliorie nel suo gioco non è stato da meno, quelli che si devono invece preoccupare dell’ascesa del ventunenne scozzese sono Djokovic e Federer, che negli ultimi mesi stanno invece conoscendo una preoccupante involuzione di gioco e risultati.

E Murray è lì, in agguato, pronto ad un sorpasso tanto imminente oggi quanto impensabile un anno fa, quando si parlava di un altro probabile sorpasso, quello che Djokovic avrebbe potuto sferrare a Nadal. Allora Roger era inattaccabile, Nadal doveva reggere l’urto dell’arrembante serbo e Murray doveva ancora dimostrare di essere degno di entrare fra i magnifici quattro.

Da lì, uno dietro l’altro, ha conquistato Cincinnati e Madrid, è stato finalista a New York e, nel 2009, ha vinto a Doha, Rotterdam e Miami, il tutto condito da una finale non giocata a Indian Wells.

Ha iniziato a battere con regolarità Federer e Djokovic e ad insidiare Nadal, almeno sul cemento.

Ieri, a Miami, l’ennesima prova di maturità superata a pieni voti.

Nella finale classe maggio 1987, lo scozzese si è sbarazzato di Nole chiudendo la pratica con un eloquente 6-2, 7-5.

Un solo momento di pathos nel match, nel secondo set: il serbo serve sul 5-3 e fallisce 2 set point, subisce il contraccolpo psicologico e lo scozzese lo punisce.

Murray è ora a soli 170 punti da Djokovic, che da qui in avanti deve difendere parecchi punti.

Federer è avvisato, Nadal può stare tranquillo. Per ora…

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