di Giovanni Cola
Ci credevamo e non vedevamo l’ora che accadesse. Nelle splendide modalità con cui è avvenuto, sul palcoscenico di casa, è stata però capace ancora una volta di sorprenderci. Il più grande colpo di scena nel tabellone femminile degli Internazionali d’Italia è stato finora firmato da Francesca Schiavone che, con una prestazione da leonessa indomita, ha letteralmente sbaragliato (6-4 6-2) la concorrenza della rampante Eugenie Bouchard che godeva dei favori del pronostico. Si è trattato di un vero capolavoro tattico dell’azzurra che ha tolto certezza alla canadese, costringendola a venire avanti il più possibile e mettendola in condizione di sbagliare volèe e colpi d’approccio in più occasioni. Genie è parsa soffrire in particolar modo il temibile slice di rovescio di Francesca, andato a segno ripetutamente. Pubblico in delirio a fine match con una Schiavone più che rinfrancata, fiduciosa di poter dare finalmente una svolta alla sua stagione dopo un paio d’annate piuttosto opache. Al prossimo turno attende Muguruza o Burnett.
“Sarà stata l’esperienza di avere un anno in più sulla carta d’identità a farmi vincere questa sfida – ha scherzato a caldo la Leonessa – a parte le battute, ogni volta che scendo in campo qui al Foro Italico l’emozione è sempre grande. Non voglio precludermi nessun obiettivo. Mi fa piacere l’entusiasmo della gente ma tante italiane in tabellone a Roma hanno chances di andare lontano..”.
Non sarà una di queste però purtroppo Karin Knapp che è stata surclassata (6-1 6-1) da Ana Ivanovic nel suo incontro di primo turno. La serba a tratti è sembrata fuori dalla portata della giocatrice altoatesina, in più frangenti obbligata a fare il tergicristallo da fondo campo per cercare di contenere le bordate di Ana. Troppo evidente il divario quest’oggi con Karin incapace di mettere alcun tipo di pressione alla sua avversaria. Peccato per l’eliminazione così prematura ma resta ben poco da recriminare.
Quasi percorso netto invece per Flavia Pennetta che si è imposta con relativa agilità (6-2 6-3) su Yvonne Meusburger in poco più di un’ora di partita. L’equilibrio c’è stato solamente all’inizio del secondo set quando l’austriaca è riuscita per pochi game a far vacillare qualche certezza alla brindisina. Flavia tuttavia ha scacciato ben presto i fantasmi e, buttandola principalmente sul ritmo degli scambi da fondo, ha mandato fuori giri la Meusburger. Avvio dunque tutto sommato soft per l’azzurra che, in ogni caso, nelle dichiarazioni post-gara non ha assolutamente voluto derubricare la portata della sfida. Già dal prossimo match con Pavlyuchenkova o Bencic capiremo il reale stato di forma della Pennetta.
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