di Alessandro Ferro (Intervista realizzata in esclusiva per Sicilia Journal)
CATANIA – Figlio d’arte, Gianluca Naso, trapanese classe ‘87, è un giovane e promettente tennista siciliano.
Ha già ottenuto ottimi risultati a livello nazionale, come il Challenger vinto il 15 luglio 2012 a San Benedetto del Tronto raggiungendo nell’occasione il suo best ranking ATP alla posizione 175.
Nato nel giorno della befana, usa la scopa per volare alto e sogna una stagione in grande, con importanti traguardi da raggiungere. “L’obiettivo principale di quest’anno è di poter chiudere l’anno sotto i 150 ATP per la prima volta migliorando così il mio best ranking”, dice.
Tra pochi giorni prenderanno il via gli Internazionali BNL al Foro Italico, proverai a qualificarti?
“Giocherò le pre-qualificazioni a Roma come è stato negli ultimi anni. Proverò ad entrare in tabellone, nelle ultimi tre edizioni ho sempre perso all’ultimo turno utile per far parte del tabellone. Un anno con Gulbis, un altro con Lorenzi, un altro ancora ho perso con Ramos che era numero 35 del mondo. Ho sempre giocato abbastanza bene vincendo alcune partite ma non sono stato fin qui molto fortunato”.
A Roma giocherà il nostro numero 1, Fabio Fognini, ti senti di dirgli qualcosa?
“Spero che lui riesca a gestire nel miglior modo possibile questo momento che è il più importante della sua vita tennistica. Lo reputo uno dei più grossi talenti del tennis italiano che ci siano stati in questi ultimi anni. Mi piace vedere come colpisce la palla. Però deve stare attento: da italiano, con le teste che ci sono un po’ in Italia, essere numero 13 del mondo deve significare avere pressioni particolari in ogni torneo che gioca. Lui ha un carattere un po’ particolare ed è sempre soggetto a critiche da parte della stampa e degli addetti ai lavori”.
Tornando a te, come te la immagini la stagione?
“Voglio giocare più possibile i tornei Challenger che ci sono in Italia, quest’anno ne abbiamo di nuovi. Poi andrò a Tunisi, successivamente al Foro italico, infine vorrei giocare le qualificazioni al Roland Garros ed a Wimbledon, che sono i tornei più importanti.”
E’ bene disputare questi tornei così prestigiosi per fare esperienza e per il punteggio in classifica, ma se dovessi indicarmi qualche torneo in cui ti senti in grado di vincere o quello che preferisci maggiormente, quale mi diresti?
“Mi piace giocare moltissimo il Torneo di Como, quello di Genova e Cordenons. Sono tre Challenger tra i più importanti in Italia e di solito li faccio un bel po’ di punti. Voglio andare in finale e vincerne almeno uno. D’estate non soffro il clima, specie nei mesi di luglio ed agosto, noi siciliani siamo abituati al caldo, lo sopportiamo meglio. Con il calore riesco ad essere più sciolto ed elastico rispetto a quando c’è freddo”.
Quali sono il tuo maggior punto forte e quello debole?
“Il punto forte è la forza fisica. Faccio camminare tanto la palla ed anche abbastanza bene. Peso 94 kg e riesco ad imprimere tanta forza quando la colpisco, ma è anche il mio punto debole… devo portare in giro 94 kg per inseguire le palline. Rispetto a chi ne pesa 75, io tiro più forte ma lui si muoverà sicuramente meglio rispetto a me all’interno del campo da gioco”
Come è messo il movimento tennistico siciliani, abbiamo giovani di belle speranze?
“La Sicilia è sempre stata una regione che ha avuto ottimi giocatori a livello Under, poi si sono un po’ persi con il tempo, specie nella fascia 18-20. Adesso c’è Marco Cecchinato che sta facendo grandi cose, sta giocando molto bene e già a livello Challenger ha dimostrato di competere ad un ottimo livello. C’è anche un altro ragazzo di Siracusa che sta facendo bene, Salvatore Caruso.”
Cosa ruberesti a Cecchinato?
“Mi piace come si muove all’interno del campo da tennis, è molto elastico, esplosivo, legge bene come colpisce la palla l’avversario anticipando gli spostamenti. Gli ruberei il modo di muoversi dentro il campo”.