di Alessandro Nizegorodcew
Come ogni anno, a metà aprile, tiene banco la querelle sulle 4 wild card da assegnare ai tennisti azzurri nel tabellone principale maschile degli Internazionali BNL d’Italia 2014. L’introduzione delle pre-qualificazioni, che sostanzialmente elimina le wild card dirette per le qualificazioni, ha di fatto complicato la scelta del Settore Tecnico. Privilegiare i giovani? Premiare gli “anziani”? Scegliere in base alla classifica? Ogni stagione ci si interroga su chi dovrebbe meritare l’agognato invito. Due wild card sono sostanzialmente già decise: Paolo Lorenzi, convocato in Davis a Napoli e finalista a San Paolo, e Simone Bolelli, che sta cercando di risalire la china dopo l’intervento al polso del 2007. A nostro avviso sono 5 i papabili per i restanti 2 inviti.
Filippo Volandri, 32 anni e numero 85 Atp (n.116 nella Race). Volandri ha dalla sua la tradizione positiva nel torneo, il miracolo contro Federer e tanti altri match che gli appassionati italiani ricordano. In teoria è uno dei giocatori più adatti alla terra battuta, nonché abile a gestire la tensione in un torneo così complesso ma, per il toscano, così familiare. Di contro la scarsa condizione attuale, che lo ha visto sconfitto in 10 dei 12 match disputati nel 2014. A Montecarlo ha preso una bella scoppola (6-0 6-2) dal russo Gabashvili. Si attendono immediati segnali di risveglio. In classifica è ancora ampiamente nei 100 e nella Race è 116 ma non inganni questo dato. La vittoria al Master dei challenger è giunta a fine 2013 ma, per la classifica, viene considerata stagione 2014.
Potito Starace, 32 anni e numer0 143 Atp (n.271 nella Race). Potito sta provando a rientrare nei 100 dopo una lunga serie di problemi fisici che ha minato il rendimento del campano. L’unica settimana positiva del 2014 è giunto su terra indoor San Paolo, dove “Poto” ha superato le qualificazioni perdendo solamente al secondo turno del main draw contro Tommy Haas. A Casablanca ha perso nelle “quali” in due set contro l’altro papabile Marco Cecchinato.
Marco Cecchinato, 21 anni e numero 163 Atp (n.260 nella Race). Cecchinato ha già giocato a buonissimi livelli al Foro Italico, superando in due circostanze le pre-quali e battendo tennisti quali Cipolla, Soeda e Donskoy. Al Foro Italico sa esaltarsi e la terra battuta è la sua migliore superficie. Nel 2014 ha tentato la strada del “grande tennis”, disputando qualificazioni Atp e ricchi challenger in tornei sul veloce indoor, non esattamente il suo terreno di caccia. Una scelta doverosa e ambiziosa, che ha portato pochi punti. Ha battuto Starace a Casablanca e precedentemente ha ottenuto due titoli futures in Sardegna. In forma.
Gianluigi Quinzi, 18 anni e numero 351 Atp (n.292 nella Race). Un inizio di stagione un po’ tribolato, dovuto anche ad un infortunio, non può minare quelle che sono le aspettative sul marchigiano, vincitore Wimbledon Junior lo scorso anno. Quinzi, che ha da poco “divorziato” da coach Medica ed è ora in prova con Tomas Tenconi, ha ormai il livello per competere nei challenger e negli Atp. Il rischio di bruciarlo? Un tennista di tali potenzialità non può averne paura, a temerlo sono solamente alcuni addetti ai lavori. Convocato come quinto uomo in Coppa Davis, ha chance per un invito diretto nel main draw. Da sottolineare come lo scorso anno declinò l’invito per le pre-qualificazioni.
Matteo Donati, 19 anni e numero 419 Atp (n.814 nella Race). Ha iniziato il 2014 in maniera negativa a causa di un fastidioso infortunio. Allievo di Massimo Puci, è cresciuto moltissimo fisicamente e nella parte centrale del 2013 aveva iniziato a confrontarsi in maniera positiva con il circuito challenger. Convocato anch’egli come quinto uomo in Coppa Davis, sta crescendo in maniera esponenziale e tecnicamente è molto bene preparato.
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