di Sergio Pastena
Si può ben dire che questa edizione 2014 dell’Atp 1000 di Miami sia stata per ora a due marce: tra le prime sedici teste di serie, infatti, esclusi i ritirati Del Potro e Haas, non ci sono state cadute, sono tutte passate al terzo turno. Discorso ben diverso per la seconda metà delle teste di serie, quelle dal 17 al 32: ben nove sono finite al tappeto all’esordio, in alcuni casi contro ogni pronostico.
Difficile, infatti, ipotizzare che Roger-Vasselin potesse fare lo sgambetto a Cilic o che Bedene potesse mandare anzitempo a casa Pospisil e che Garcia-Lopez facesse lo stesso con Monfils. Men sorprendenti altre sconfitte, come quella di Janowicz contro un Bautista Agut “on fire” o lo scherzo fatto da De Bakker a un poco convincente Verdasco. In tutto ciò, un bravo ad Andreas Seppi capace di superare uno Stepanek in discrete condizioni al termine di tre set lottati e un altro a Volandri, eliminato da Vesely ma capace di farlo soffrire.
E veniamo ai primi sedici, che han perso davvero pochi colpi a questo giro: Murray ha ceduto un set ad Ebden ma poi ha cominciato a giocare e gli ha lasciato un games nel resto della partita, Dimitrov ha perso un parziale al tie-break contro Montanes ma non ha mai dato la sensazione di potersi fare sfuggire il controllo del match. Qualche patema per Isner (primo set perso contro Young) e per Berdych, che ha raddrizzato un set in cui Robert era andato a servire per il parziale. Anche Wawrinka si perde nel secondo contro Gimeno-Traver ma poi chiude senza ansie.
Zero problemi per gli altri big: Nadal lascia quattro games a Hewitt, Federer regola Karlovic in due parziali, Djokovic non soffre contro Chardy e passa direttamente agli ottavi per il ritiro di Florian Mayer. Infine Fabio Fognini: buon 6-4 6-4 a Lacko e ora il più impegnativo Bautista Agut, per cercare di guadagnarsi una probabile sfida contro sua maestà Rafa Nadal. Avanti così.
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