di Marco Mazzoni
Sarà per l’esaltazione di una nottata tennistica azzurra impagabile in quel di Indian Wells, ma la sensazione netta è che nel mondo del tennis qualcosa si stia muovendo. Finalmente. E non solo in casa Italia.
L’escalation di emozioni ieri sera è stata irrefrenabile, travolgente. Ad iniziare da una “Penna” doc, che ha confermato la superiorità netta negli head ho head contro la Stosur. E pazienza per quel black out, prontamente colmato a furia di risposte fantastiche e spinta in progressione, Flavia è tornata forte, fortissima. Da Wimbledon in poi le sue (poche) sconfitte non hanno minimamente offuscato un’ascesa eccezionale, condita da molte prestazioni notevoli come quella di ieri sera. Con la sua aggressività in risposta ha disarmato il servizio della Stosur, privandola del suo punto forte. Flavia anticipa così bene di rovescio da rendere inoffensivo il vigoroso kick al servizio della aussie, e insieme a traiettorie pulite e precise ha spesso disegnato il campo, travolgendola sul piano del gioco. Ma più di ogni descrizione tattica o tecnica, per me vale il primo piano che la regia USA ha strappato a Flavia appena chiuso il match: uno sguardo intenso, profondo, infuocato. Quello di una ragazza pienamente consapevole ed in controllo delle sue emozioni. Quello di una tennista che si sta regalando una sorta di seconda carriera vincente, e che merita assolutamente. E stasera sul tardi sarà ancora grande Italia, con la sua Wilson che sfiderà il tennis infernale di Camila Giorgi, autrice di un’impresa assoluta ieri notte. La sua vittoria contro la Sharapova l’ha messa di nuovo all’attenzione di tutti, dopo l’ottima prova in Fed Cup e l’ultimo US Open. Camila pare migliorata, in tutto. E’ ancora una sorta di sparapalle con pochissimo margine di sicurezza, ma il suo tennis è quello, e non ha alcun senso provare ad imbrigliarne forza ed esuberanza all’interno di un canovaccio prestabilito. Ci sono ancora moltissimi aspetti da migliorare, sia sul piano tecnico che sul piano della gestione della partita; ma credo che il miglioramento definitivo possa trovarlo con una nuova consapevolezza dentro di sé. Quando Camila materializzerà le sue forze, sarà sempre più in grado di gestire le emozioni e quella furia che la fa sparare a tutta quasi ad occhi chiusi. Non diventerà mai una tattica del gioco, una enciclopedia di saggezza tennistica, ma non ha alcun senso che lo diventi. Con quei piedi così veloci ad anticipare ogni traiettoria e con quella capacità di entrare nella palla in ogni settore del campo i suoi punti di forza sono enormi, e dovrà puntare a rafforzare quelli più che colmare altro. Sarà bello vederla stasera contro una giocatrice matura e molto lucida come Flavia. Chi vince? Non lo so, e non mi importa molto, è il nostro tennis che comunque vince; e con la Giorgi inizia anche a preparare un ricambio alle nostre top players, cosa questa fondamentale.
Fognini poi ha portato a casa un match pazzesco, dove è successo di tutto. Per una quarantina di minuti Fabio ha dato una dimostrazione di talento e forza clamorosa. Credo di non aver mai visto un tennista azzurro giocare così bene sul cemento dal Camporese 1991, quello che quasi batte Boris Becker in Australia. Fabio dominava la palla e ogni centimetro del campo con una velocità d’esecuzione e sensibilità straordinarie. Da Top10 vero. Poi è calato, ha rischiato di perdere una partita che aveva dominato, ma va bene così. Avanti tutta, che questo torneo sarà fondamentale non solo per i punti in classifica ma anche per dargli ancor più consapevolezza sulla sua forza e sul suo tennis, capace di creare meraviglie anche al di fuori dell’amato rosso.
Seppi sta attraversando un momento difficile, e non c’era da aspettarsi molto contro Wawrinka. Ma la cosa più interessante è come quasi tutti i big stiano vivendo un momento complicato. Nadal ha perso da Dolopolov, uno dei talenti più puri (e bizzarri) degli ultimi anni. Una sconfitta ci sta sempre, ancor più contro uno che con la palla può letteralmente fare di tutto; ma la tendenza del Nadal 2014 non è eccezionale. In Australia sappiamo come ha perso la finale, ma anche durante l’intero torneo aveva brillato solo a tratti. Rientrato sul rosso, ha vinto in un torneo modesto ma convinto ben poco. Adesso perde ben 1000 punti in classifica, e il confermare gli strepitosi risultati del 2013 sarà complesso, anche per un toro così forte come lui. La tendenza a giocare corto continua a venire fuori, come quella a commettere un po’ troppi errori di misura. Ovvio che Rafa voglia essere al massimo da Monte Carlo a New York, vero clou della stagione, e sono stra-sicuro che crescerà parecchio nelle prossime settimane; ma chissà che gli altri del gruppo, vedendolo oggi non così invincibile (soprattutto sul cemento, sulla terra non gli è indispensabile essere al 100% per vincere) entrino in campo meno timorosi, e più pronti ad approfittare di sue incertezze e pause. Non sta poi molto meglio Djokovic, che per ora avanza anche grazie a tabelloni non così tremendi. Ma a Dubai è bastato un “vecchietto” di talento come Roger per rimontarlo e superarlo, sia sul piano dell’intensità che del gioco. Non un bel segnale per uno che ambisce a tornare n.1. Oltre a vari giocatori davvero scassati (Del Potro, Ferrer, altri), ce ne sono parecchi in netta difficoltà. Berdych, per dirne uno, uscito malamente ad Indian e davvero in brutta forma, come Tsonga; o Murray, che ieri s’è tirato fuori dal baratro più per le incertezze del giovane Vesely che per suoi meriti. Dopo l’intervento alla schiena era chiaro che necessitasse di un periodo di tempo per riprendersi; la sensazione è che, con la stagione del rosso alle porte – quella che meno gradisce – vedremo forse il vero Murray solo da Wimbledon in poi. Però c’è il titolo di Miami da difendere, e questo Andy non sembra in grado di farcela.
Alla fine della fiera, chi oggi pare stare “bene”? Pochissimi. Oltre al nostro Fognini, forse Wawrinka, anche se lo aspettiamo a test più probanti dopo la sbornia australiana. E Federer, che zitto zitto ha ritrovato salute atletica e soprattutto il piacere di giocare a tennis, come scrive sui social e dichiara durante le interviste. Dimitrov sta salendo, chissà che il successo di Acapulco non sia un trampolino importante, e già contro Gulbis oggi (terza sfida per loro in poche settimane, 1 vittoria a testa) è atteso all’ennesima conferma. Grande attesa anche per Thiem, che dopo la grande vittoria contro Simon affronta oggi un altro test molto probante, Benneteau. Oltre alla Giorgi, tra le donne Halep e Bouchard si sfidano per salire ancora.
Forse in questi giorni non staremo assistendo a match tecnicamente superbi, ma ci sono sorprese. C’è grande fermento ed interesse, perché il tour (soprattutto maschile) pare muoversi in direzioni sorprendenti, come non accadeva da anni. Resta da verificare se tutto questo è davvero una tendenza in atto, oppure solo il risultato del momento particolare della stagione, con tutti che stanno aspettando a scattare dai blocchi più avanti nell’anno. Però intanto ci divertiamo a seguire sorprese e novità. E visto che i nostri ogni settimana si segnalano per qualcosa di notevole, beh, allora il piatto diventa ancor più succulento.
Che il 2014 sia nato sotto una buona stella? Oh, di preghiere ne abbiamo recitate tante in questi anni, chiedendo maggior varietà, personaggi nuovi ed exploit dei nostri. Chissà che per una volta gli Dei del tennis non ci abbiano ascoltato…
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