Diario di Bordo da Bratislava (2)

da Bratislava, Giulio Gasparin

Il secondo giorno di questo incontro di Fed Cup tra Slovacchia e Germania si apre con il big match del weekend: Dominika Cibulkova affronta Angelique Kerber per tenere vive le speranze slovacche, sotto due a zero dopo la prima giornata.

Il pubblico della AEGON arena di Bratislava è caldo e pronto a supportare le beniamine di casa, ma fin da subito è chiaro che sarà necessario tutto il suo aiuto, perché la Kerber è scesa in campo come una furia, mettendo a segno tutti i primi nove punti.

La Cibulkova è tanto scioccata quanto il pubblico dalla partenza della teutonica, ma da subito prova a reagire, nonostante il livello assoluto promosso dalla sua avversaria.

La Kerber ha infatti deciso di iniziare dove aveva finito ieri con la Hantuchova; aggressiva e centrata, non sbaglia nulla, fa male di dritto e di rovescio, non fa cadere una palla in difesa e quando la finalista degli Australian Open accorcia, entra e fa male.

In men che non si dica la tennista tedesca vola sul 5-2, ma a quel punto le trema il braccio, la Cibulkova ci crede e con il supporto di un tifo indemoniato brecca l’avversaria alla prima occasione.

La rimonta ha però vita breve, la Kerber non ha intenzione di prolungare il set e si ripropone aggressiva dalla risposta, mentre per la slovacca continuano i problemi al servizio, che finiscono col portare ad un altro break, questa volta decisivo per le sorti del set. 6-3 per la Germania, ora ad un solo set dalla semifinale.

Il secondo set è di una qualità assoluta, intenso, avvincente e spettacolare: le due giocatrici trovano il meglio del proprio repertorio e danno vita ad un’ora di tennis da cineteca.

Gli scambi si allungano, le due difendono e attaccano a viso aperto, variazioni di spin e velocità si susseguono, mentre aumentano gli attacchi a rete e i decibel dei ruggiti post vincente.

Ad aumentare la suspense ci pensa anche l’arbitro, che in più di un’occasione si dimostra non all’altezza del palcoscenico, sbagliando vistosamente alcune decisioni. Epitomo di tutto ciò è una seconda di servizio palesemente fuori della Kerber sul 5-5 30-15, nessuno chiama l’out, ma la Cibulkova non ha più falchi da chiamare e la folla scoppia in un boato di disapprovazione.

Ad ogni modo, con nessuna delle due ragazze capace di strappare il servizio, il match è destinato ad un tiebreak che promette grande spettacolo.

E così è. Le due continuano a giocare con lo stesso livello di tutto il set e con la pressione aggiuntiva del punteggio, il tiebreak presto si trasforma in un thriller del tennis, ma ancora una volta è la Germania ad uscire vincitrice da questi momenti.

Con il punteggio di 6-3 7-6(5) la Kerber porta a casa il punto decisivo per la squadra tedesca, che dopo anni ritorna alla semifinale di Fed Cup, in cui affronterà l’Australia.

I due team quindi decidono di giocare solamente il doppio, dato il risultato ormai acquisito e la gran parte delle giocatrici in partenza per Doha.

Nonostante sia quello che gli anglofoni chiamano “dead rubber”, i due team si scontrano come se fosse il match decisivo e alla fine è il giusto premio per il fedele pubblico slovacco la vittoria del duo Rybarikova-Cepelova, che rimontando da un set di svantaggio riescono a sconfiggere Goerges-Groenefeld 4-6 6-3 10-7.

Dopo questa due giorni posso tornare a Londra soddisfatto, ho visto del gran tennis, in un’atmosfera fantastica e ho avuto modo di conoscere alcuni grandi nomi del tennis femminile, tra cui Angelique Kerber, con cui ho posato per una foto, e Dominika Cibulkova, con cui presto condurrò un’intervista…che dire, nulla, se non: a presto.

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