di Alessandro Arone
Intervista a Fiona Ferro, grande speranza del tennis francese. Fiona ha iniziato a muovere i primi passi nel circuito ITF ottenendo alcuni risultati di rilievo (ad esempio, i quarti di finale nel 50.000$ di Contrexeville lo scorso anno). Classe 1997, la Ferro è attualmente prossima alle prime 30 del ranking mondiale junior ed ha iniziato la stagione, come tante, partendo dall’Australia, dove i risultati sono stati più che buoni. Fiona ci racconta un po’ della sua trasferta australiana, dei suoi obiettivi, del suo tennis (per chi non la conoscesse) e di tutto ciò che riguarda gli inizi di una carriera che sembra promettere molto bene!
Iniziamo con una domanda classica! Quando hai iniziato a giocare a tennis? E come è successo?
Ho iniziato a giocare a tennis a 7 anni. Ero in cerca di uno sport e all’inizio ho provato la danza ed il basket, ma non mi piacevano davvero, e allora mi sono avvicinata al tennis, perché i miei due fratelli più grandi ci giocavano già. Me ne sono subito innamorata.
Quando le cose hanno iniziato a diventare serie? Quando, cioè, hai capito di poter essere competitiva a livello mondiale?
E’ stato quando ho lasciato la scuola ‘normale’ a 12 anni per studiare a casa, in modo tale da avere più tempo da dedicare al tennis. Da quel momento in poi il mio obbiettivo è stato diventare una professionista e ho capito che, con il duro lavoro, sarei potuta diventare un’ottima giocatrice.
Ed i risultati ti stanno già dando ragione, sia nella categoria junior che a livello pro! Com’è stato il tuo 2013?
Onestamente mi aspettavo di meglio per quanto riguarda la categoria junior nel 2013, ma penso di aver acquisito grande esperienza l’anno scorso e credo che mi aiuterà nel 2014! A livello pro il mio obiettivo era finire nelle prime 500 al mondo ed ho finito 560, ma sono riuscita a vincere alcune partite molto buone (3 contro avversarie tra le prime 300), perciò nel complesso è stato un buon anno.
Il tuo 2014 è iniziato molto bene. Hai ottenuto una finale nel G1 di Traralgon, un terzo turno agli Australian Open ed un secondo turno in un 50.000, partendo dalle qualificazioni. Come valuteresti la tua trasferta australiana?
Sono stata molto contenta della finale nel mio primo torneo dell’anno, nonostante non l’abbia giocata bene. Sono rimasta invece delusa per gli Australian Open, in quanto ho iniziato il torneo con un’ottima vittoria contro la Brescia, una partita molto dura. Ma dopo quel match non ho continuato a giocare bene, e ho perso malamente in due set contro un’avversaria che avevo già battuto a Traralgon (Kimberley Birrell). E’ stata una dura sconfitta, perché il tabellone era aperto ed avevo l’opportunità di arrivare fino in finale. A Burnie ho giocato il mio miglior tennis tra tutti e tre i tornei in Australia, soprattutto nel primo turno del main draw, e ho in seguito perso con la Paolini, in una partita in cui entrambe abbiamo giocato molto bene.
Ed ora quali sono i tuoi prossimi tornei?
Resterò tre settimane a casa per prepararmi al meglio e poi partirò per il Brasile dove giocherò due 25.000, il Banana Bowl (G1) e la Coppa Gerdau (GA).
Chi sono i tuoi tennisti preferiti?
Decisamente Roger Federer, Juan Martin del Potro e Sloane Stephens.
Descriviti come giocatrice. Quali sono i tuoi punti di forza? E su cosa invece pensi di dover lavorare maggiormente?
Una mia ottima qualità è il modo in cui mi muovo in campo. Lo stesso vale per dritto e rovescio. In compenso, penso di dover lavorare sul mio servizio, anche se credo di poter migliorare un po’ tutti i colpi divenendo più costante.
Quant’è difficile la vita di una tennista? I soldi necessari, i sacrifici, i continui viaggi..
A volte è veramente dura, credo di essere molto fortunata nel fare ciò che amo. Ho sponsor che mi aiutano economicamente e i miei genitori sono sempre lì a supportarmi, nei momenti buoni e in quelli cattivi.
Perfetto. Un’ultima domanda: che obiettivo ti sei posta per questa stagione?
Vorrei entrare tra le prime 300 a livello pro e non ho particolari obiettivi, in termini di classifica, a livello junior. Mi piacerebbe comunque giocare una finale in uno Slam..
Grazie Fiona per il tuo tempo, ed in bocca al lupo per il futuro!
Grazie a te, è stato un vero piacere!