di Sergio Pastena
Il circuito Wta riprende esattamente da dove l’avevamo lasciato: Serena Williams a macinare set senza perderne neanche uno e tutte le altre a rincorrerla affannando, cercando inutilmente di sovvertire i pronostici.
Come prima, più di prima
Già, Serena Williams: l’americana ha vinto a Brisbane e, francamente, la cosa è stata sorprendente come un temporale a gennaio a Londra. Eppure il tabellone era teoricamente da incubo: Petkovic, Cibulkova, Sharapova e Azarenka. Un’armata che non è bastata a strappare un set a Serenona, costretta solo un paio di volte al long set.
Il torneo è stato senza sorprese: in semifinale le prime quattro teste di serie, ai quarti assenti solo la Suarez Navarro e la Lisicki (quest’ultima per ritiro). Esordio non malvagio per la Schiavone, capace comunque di mettere in difficoltà per un set la Jankovic, che per poco non faceva lo scherzetto in semifinale alla Azarenka.
Doppietta sfiorata
Continuando a parlare di Williams, per poco questa settimana non arrivava una clamorosa doppietta: Venus, infatti, si è fermata soltanto in finale ad Auckland. Il tabellone dell’ex numero uno non era certo terrificante come quello della sorella, ma il risultato è comunque confortante in vista dello Slam australiano. A vincere, tuttavia, è stata Ana Ivanovic con il punteggio di 6-2 5-7 6-4.
Male le italiane: la Knapp ha lottato alla grande contro la Goerges ma ha finito col perdere al tie-break del terzo, mentre la Vinci si è fatta sorprendere dalla sedicenne croata Ana Konjuh. Scorie di inizio stagione, tutto sommato normali se consideriamo che sono cadute subito anche Safarova, Cirstea e Barthel.
Tutto “Made in China”
Infine Shenzhen, ovvero il torneo a misura di Na Li: la cinese ha riconfermato il titolo anche se la Niculescu le ha fatto passare un brutto quarto d’ora nei quarti di finale, costringendola ad un tirato successo al terzo. Combattuta anche la finale, che vedeva dall’altra parte della rete la connazionale Shuai Peng per il piacere del pubblico di casa.
Poca strada per le altre, a partire da Sara Errani che ha già rischiato contro Saisai Zheng al primo turno ed ha ceduto al secondo a Vania King al termine di un match che lascia non pochi rimpianti visti i due match point annullati all’azzurra.
Al rogo l’urna!
Ma veniamo a Sidney, torneo principale della settimana nonché teatro di un sorteggio che definire crudele è un eufemismo.
Roberta Vinci è rimasta fuori dalle teste di serie per un pelo e un’urna beffarda le ha riservato al primo turno Sara Errani per uno scontro sorellicida che ci sarebbe piaciuto vedere ben più avanti nel torneo. Il risultato finale è stato di 6-4 6-2 per Sarita.
Nutrito il gruppo delle Top Ten: si parte dalla Radwanska e si passa per Kvitova, Jankovic, Kerber e Wozniacki, mentre parte male Simona Halep che fa cinque giochi contro la Keys. A completare la truppa azzurra troviamo Francesca Schiavone, ultima “direct acceptance” del tabellone, mentre le qualificazioni non hanno portato fortuna a Camila Giorgi, estromessa in tre set dalla stellina americana Christina McHale.
Italia-Spagna ad Hobart
Infine chiudiamo il cerchio andando ad Hobart, torneo meno prestigioso ma che comunque qualche nome prestigioso lo conta.
Sicuramente il tifo di casa sarà tutto per Sam Stosur, in cerca di rilancio dopo un 2013 modesto. Occhi puntati anche sulle italiane, con Flavia Pennetta quinta testa di serie impegnata contro Garbine Muguruza. Una qualificata spagnola anche per Karin Knapp, che ha pescato Estrella Cabeza Candela. Non ci saranno altre azzurre in tabellone: sia la Camerin che la Burnett sono uscite dopo aver passato un turno nelle qualificazioni.
Altre protagoniste? Flipkens, Vesnina, Pavlyuchenkova: le pretendenti al titolo non mancheranno.
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