di Emanuele De Vita
È un periodo positivo e fecondo per tutto il tennis siciliano. Oltre ai “vecchi” Gianluca Naso e Alessio Di Mauro, il tennis siculo sta sfornando sempre più giocatori di talento, capaci di scalare la classifica Atp. Marco Cecchinato (numero 165) Salvatore Caruso (374), Omar Giacalone (668) e Claudio Fortuna (numero 420) sono 4 protagonisti del boom della fulgida scuola siciliana, foriera di grandi successi in questo periodo. Claudio Fortuna, 23 anni, quest’anno ha vinto il suo primo torneo Itf a Herzilia in Israele, ed è un tennista in continua crescita.
Quando hai iniziato a giocare a tennis? Dove?
“Ho iniziato a 9 anni a Palermo grazie a mio padre. Il mio coach è Alessandro Ciappa ormai da 10 anni. Mi trovo benissimo.”
Avevi qualche idolo da bambino o giocatori a cui ti sei ispirato?
“Mi piacciono Nadal e Ferrer. Da bambino adoravo Hewitt. Mi ispiro a loro per il carattere e per il non mollare mai. Ma il mio è il tennis più d’intensità e di ritmo”
Il fisico un po’ leggero è un ostacolo per la tua carriera? Quando le persone ti dicono che a tennis giochi bene ma che non hai molta potenza, tu come rispondi?
“Purtroppo non posso più crescere (ride). Penso che ogni cosa abbia i suoi pro e i contro. Io credo di poter sopperire alla mancanza di potenza con altre qualità, come la velocità e il ritmo, oltre alla facilità negli spostamenti.”
Cosa ne pensi del boom del tennis siciliano? Tanti giocatori buoni con classifica Atp…
Per me e’ mollto importante avere persone, amici, colleghi, con cui confrontami. Siamo tutti o quasi di Palermo, facciamo gruppo e cerchiamo di farci forza l’uno con l’altro. Anche quando giochiamo per il nostro circolo a Palermo nella Serie A diamo il meglio. Poi siamo quasi tutti coetanei, e questo aiuta a condividere esperienze.
Hai una tua opinione in merito al problema doping?
“Io penso che mantenere certi ritmi non è così facile e forse molti idoli non sono del tutto puliti. Però a pensare male siamo bravi tutti. Si dovrebbe poter provare tutto e ci dovrebbero essere controlli più accurati.”
Quest’anno hai vinto il primo titolo Itf. Cosa hai provato?
Era da un anno che aspettavo di provare una gioia simile. Era la mia quarta finale e non vedevo l’ora di sbloccarmi. Non posso neanche descrivere quello che ho provato. È stata un’emozione totalizzante. Mi auguro arrivino presto altri successi.”
Qual è la superficie più congeniale alle tue caratteristiche?
“Fino a qualche tempo fa pensavo fosse la terra. Però devo dire che la superficie che meglio si sposa con le mie caratteristiche è il cemento. La mia palla non si alza tanto e io, che gioco abbastanza piatto, riesco ad esprimermi al meglio sulle superfici dure, su cui oltretutto ottengo i migliori risultati. Anche il servizio è più incisivo perché, essendo mancino, sfrutto questo piccolo vantaggio.”
Hai un torneo preferito? O un torneo a cui vorresti partecipare più di tutti?
“Il mio sogno è partecipare agli Us Open. Ma adoro tutti gli Slam in generale.”
Svolgerai una preparazione invernale? Dove e con chi ti stai allenando?
“Ho già iniziato la preparazione invernale in concomitanza alla Serie A. Inizierò l’anno giocando qualche torneo futures da 10.000. Da metà aprile inizierò a giocare a livello challenger.”
Come ti autofinanzi per la stagione? Hai mai pensato a un’esperienza nel college Usa, come ad esempio lo sloveno Blaz Rola?
“Mi e’ stata prospettata questa possibilità quando avevo 19 anni ma non l’ho mai presa seriamente in considerazione. Se fossi andato negli Stati Uniti sarebbe stato solo per lo studio. Per quanto concerne il mio budget, devo dire che al momento ci sono molte più spese e la serie A mi aiuta molto a sostenerle”.
Obiettivi per la stagione prossima? Cercherai di giocare molti più tornei challenger e salire in classifica?
“Il mio obiettivo è entrare nei primi 300 del mondo ma non mi precludo nulla. Sono molto fiducioso per il futuro. Giocherò i tornei challenger e sarà una cosa positiva per la mia classifica e anche dal punto di vista economico.”