di Sergio Pastena
Novak Djokovic: un torneo in crescendo, a partire da un girone eliminatorio che l’ha visto vincere tutte le partite, ma perdendo sempre un set per strada. La vittoria su Nadal non vale solo un Master, ma segna la differenza tra 1000 e 2000 punti di scarto. Dopo il cambialone australiano partirà la sua rincorsa alla prima posizione. Voto: 9
Rafael Nadal: fa un po’ il contrario di Djokovic. Nel girone eliminatorio è perfetto, perde solo un set quando ha ormai la certezza della prima posizione, portando comunque a casa la partita. La semifinale con Federer lo vede andare via liscio ma in finale ha meno birra di Novak. Tutto sommato è umano, dopo una stagione del genere, ma il Master resta un tabù. Voto: 8,5
Roger Federer: i musi lunghi sono vietati. Vista la stagione che ha avuto per lo svizzero sarebbe stata normale un’eliminazione al primo turno, invece è arrivata una grandissima vittoria su Del Potro, grandissima perché ottenuta facendo ricorso non solo alla tecnica ma anche e soprattutto al carattere. Il Re non vuole abdicare. Voto: 8
Stanislas Wawrinka: l’intruso dei quattro, corona nel modo migliore la sua stagione migliore, ottenendo due vittorie nel girone e costringendo ad un doppio tie-break persino Rafa. La semifinale contro Djokovic, salvo qualche fiammata iniziale, è senza storia, ma di fronte a campioni del genere è molto difficile avere rimpianti. Voto: 8
Juan Martin Del Potro: cuor di leone, nonostante esca al primo turno. Rimonta Gasquet, strappa un set a Djokovic, va non lontano dalla vittoria contro Federer. Alla fine cede, ma la sensazione è che abbia finalmente ripreso un discorso interrotto qualche anno fa. Voto: 7
Richard Gasquet: era nel girone più difficile, a conti fatti. E per giunta era totalmente esausto. Proprio per questo sarebbe ingeneroso non dare almeno la sufficienza al francese, capace di lottare sia contro Del Potro che contro Djokovic. Voto: 6
Tomas Berdych: il vorrei ma non posso della sua carriera si condensa nel primo match contro Wawrinka. Lotta, picchia, corre ma è tramortito dagli angoli dello svizzero. Torneo incolore. Voto: 5
David Ferrer: come Dorando Petri arriva sfibrato agli ultimi metri, ma a differenza del maratoneta chiude con una signora classifica. Ingiudicabile. S.V.
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