di Alessandro Nizegorodcew (articolo pubblicato su Il Tempo Online)
Il torneo Wta di Palermo è stata «affittato» da Kuala Lumpur. La notizia è ufficiale da alcuni giorni ma in queste ore si rincorrono le polemiche dopo la proposta (rifiutata) presentata al Country Club dalla Federazione Italiana Tennis. Allo stesso tempo il circolo siciliano non è stato affatto soddisfatto del trattamento riservatogli dalla Regione Sicilia. Oliviero Palma, storico direttore del torneo, ha raccontato a Spazio Tennis le ragioni della (sofferta) scelta.
Per quale ragione non è stato più possibile organizzare il Wta di Palermo?
“La situazione economica e politica attuale ci ha tagliato le gambe. Nel 2013 abbiamo finito il torneo con un deficit di circa 100.000 euro, come tra l’altro avevamo purtroppo preventivato. Dalla biglietteria non abbiamo raccolto più di 50.000 euro e allo stesso tempo gli sponsor sono diminuiti. Va poi considerato che il solo montepremi è di 235.000 euro. E’ stato un duro colpo non poter più organizzare il Wta di Palermo dopo 26 bellissime edizioni.”
Si è parlato molto dell’offerta in extremis che la Federazione Italiana Tennis ha presentato per battere la concorrenza malese. Come sono andate le cose? La proposta FIT era identica a quella di Kuala Lumpur?
“L’offerta della Federazione l’abbiamo presa seriamente in considerazione per patriottismo e perché siamo un circolo affiliato alla FIT. Ovviamente ci sarebbe piaciuto che il torneo rimanesse a Palermo. L’offerta prettamente economica, come affermato da Binaghi, era in effetti molto simile a quella presentata da Kuala Lumpur; la differenza stava però nelle varie clausole, a nostro avviso determinanti per la scelta finale. La federazione, probabilmente impegnata nell’organizzazione di altri eventi importanti come la finale di Fed Cup, non ha avuto tempo e modo di presentarci la proposta per tempo…”
E avete optato per Kuala Lumpur…
“Nel momento in cui abbiamo ricevuto l’offerta dalla FIT era rimasto un solo giorno a disposizione per dare la risposta definitiva a Kuala Lumpur. La federazione, a nostro avviso, si sarebbe dovuta svegliare prima. E non è vero, come ho letto, che non abbiamo segnalato per tempo il problema legato al torneo Wta di Palermo: da mesi su “Il Giornale di Sicilia” e altri media nazionali abbiamo lanciato numerosi appelli affinché qualche istituzione o privato intervenisse per supportare il torneo.”
E’ importante sottolineare che il torneo non è stato venduto ma affittato. Potrebbe tornare in futuro nelle vostre mani?
“Non abbiamo mai pensato di cedere a titolo definitivo il torneo. Non l’avremmo venduto ad alcun magnate né al Berlusconi russo di turno. Abbiamo rifiutato una importante offerta dalla Germania con la speranza di poter avere nuovamente il Wta a Palermo tra 3 o 6 anni.”
Le istituzioni regionali non vi hanno potuto aiutare in alcun modo per salvare il torneo?
“Non solo non c’è stata la volontà di aiutare il Wta di Palermo, ma non ci hanno nemmeno accordato la possibilità di prendere un appuntamento con l’assessore Michela Stancheris, che no ha voluto incontrarci. Noi crediamo di essere stati rispettosi dei ruoli e speravano in un trattamento diverso.”
Avete qualche rimpianto per come sono andate le cose?
“Non abbiamo alcun rimpianto e crediamo di aver tentato in tutti i modi di dare una chance a Palermo, che potrà concretizzarsi, grazie all’affitto da parte dei malese, tra 3 o tra 6 anni. Il contratto, infatti, prevede che Palermo abbia la possibilità di esercitare il diritto di tornare ad organizzare il torneo nel 2017, comunicando la decisione entro il 1 marzo 2016.”
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