di Sergio Pastena
Teste che vanno a posto oppure no. Come quella di Gulbis, che sembra essere tornata sul collo, e quella di Fognini che continua a viaggiare spesso e volentieri. Intendiamoci, stavolta non si tratta di salire o scendere dal carro dei vincitori: Fabio è fatto in un certo modo, e bisognerebbe accettarlo nel bene e nel male. Quando il male, peró, non si limita all’autolesionismo della “sbroccata” durante il match ma assume contorni antipatici come quelli visti a San Pietroburgo, francamente, lo spettacolo é decisamente discutibile.
Non si vedono spesso tornei Atp 250 con un italiano prima testa di serie. Non si vedono spesso e, quanto meno, ci si aspetterebbe un atteggiamento differente da quello visto da parte di Fognini in Russia: il ligure, dopo aver superato al primo turno l’inglese Inglot, si è ritirato a due punti dalla sconfitta contro il polacco Przysiezny, sul 6-3 5-3 per l’avversario, subito dopo aver commesso un doppio fallo intenzionale. Un comportamento inaccettabile in un Futures, figuriamoci in un torneo Atp, e a poco contano polemiche in campo e motivazioni: un conto é ritirarti per protesta all’inizio del secondo set, ma arrivati a quel punto per rispetto dell’avversario il match devi finirlo, anche a costo di fare altri due doppi falli intenzionali. Anche se sei infortunato, a meno che non ti siano saltati i legamenti nell’ultimo scambio.
Tornando al tennis giocato fino in fondo: parlavamo delle teste a posto, ebbene la vittoria nel torneo è andata ad Ernests Gulbis, bravo a non perdere il controllo dopo aver ceduto il primo set in finale a Garcia-Lopez: per il lettone un altro passo in avanti al termine di un tabellone che fino a quel momento gli aveva riservato solo qualche insidia contro l’estone Zopp. Fuori subito contro il portoghese Sousa, poi semifinalista, Paolino Lorenzi.
Cambiando torneo, e andando per la precisione a Metz, troviamo un prevedibile dominio francese: la spunta Gilles Simon, arrivato in finale senza perdere un set a differenza di uno Tsonga che qualcosa per strada l’aveva lasciato. Bella semifinale anche per Mahut, che si conferma nella migliore stagione della carriera e sbarra subito la strada ad Andreas Seppi. Poca gloria per gli altri favoriti, a cominciare da un Kohlschreiber opaco sbattuto subito fuori da Berlocq.
Quante stelle in Asia
Questa settimana il circo cambia continente e si trasferisce in Asia, dove saranno di scena due Atp 250.
A Kuala Lumpur il field non è mica da ridere per un torneo di questo genere.
David Ferrer comanda un seed che vede in campo Wawrinka, Almagro e Melzer, nonché Pospisil e qualche sorpresa dell’ultimo minuto di San Pietroburgo. Matteo Viola è al turno decisivo delle qualificazioni dopo aver superato in scioltezza la wild card locale Zainal, che aveva estromesso al primo turno il tenacissimo Enrico Becuzzi.
Anche a Bangkok volano nomi di prestigio: non tutti gli Atp 250 posso vantare tra i propri protagonisti gente come Berdych, Simon, Gasquet e Raonic, senza contare i vari Youzhny, Lopez e Nieminen a fare da comprimari ma neanche troppo.
Proprio il russo testerá al primo turno la condizione di Paolino Lorenzi, mentre le qualificazioni non vedevano italiani in campo.
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