da Umago, Matteo “Grigo” Grigatti
Diario di bordo Umag, day 1-2
Sono le 17.37 di una tranquilla domenica che precede l’inizio del torneo di Umago. Mi trovo qui per il sesto anno consecutivo con il team Fognini capitanato da papa’ Fulvio. Ma questa volta, ed e’ la prima, noi siamo gia’ qui ma manca ancora Fabio.
Gia’, perche’ in questi giorni e’ impegnato ad Amburgo, nelle fasi finali del torneo ATP 500 tedesco che fa seguito a quello di Stoccarda, vinto la settimana scorsa.
Come in un film, riavvolgiamo il nastro e riviviamo insieme le vicissitudini che hanno portato a questo momento.
E’ venerdi’, la sveglia suona alle ore 7. Partenza con volo Alitalia per Genova, prevista per le ore 9:30 ed arrivo alle 10.40. Puntuale, alle 11.00, all’aeroporto Cristoforo Colombro c’e’ papa’ Fulvio in compagnia di Massimino, amico di famiglia. Insieme, sotto il sole cocente ci imbattiamo in 600 km di strada prima di arrivare ad Umago. Per fortuna quest’anno niente coda, se non alla dogana, e viaggio che scorre via agevolmente.
Arrivamo ad Umago intorno alle 17.00 e ce ne andiamo in camera a riposare. Il nostro cuore e’ pero’ ad Amburgo, dove sta per scendere in campo Fabio nel suo match di quarti di finale contro Tommy Haas. Voglio seguire il match con il mio i-pad, decido quindi di comprare l’abbonamento wi-fi per 24 ore ad un prezzo di 40 kune (poco piu’ di 5 Euro). Vado in camera, accedo, ma come pensavo, Supertennis all’estero non riceve. Streaming non ne vanno, mi tocca quindi seguirlo dal livescore.
Uso il singolare, poiche’ Fulvio decide di non soffrire e prova a dormire. Un messaggio a fine primo set (vinto 6-2) lo sveglia e lo mette in agitazione. Il secondo set sembra scivolare via agevolmente ma Haas non molla. Fabio chiudera’ alla fine 6-4.
Mostro subito l’ipad con il risultato finale a Fulvio, che caccia un urlo di gioia: e’ semifinale!!!
Chi se lo aspettava, dopo il successo della scorsa settimana a Stoccarda?
Dopo una meritata doccia andiamo festanti al club per mangiare. Incontriamo Eddy, il portafortuna azzurro, con il quale andiamo a cena. Non e’ ancora tempo di Pass, ma l’organizzazione, che ormai ci conosce, ci fa passare senza far problemi.
Seduto al tavolo incrocio De Bakker, che saluto ed a cui dico „Numero 1“ mostrando il pollice verso l’alto. Lui, sbigottito, farfaglia qualcosa in inglese e se la ride. Fulvio, accanto a me, esclama “Non si ricorda di te…”. Io, concludo: “per forza, era tutte le sere ubriaco…”.
Ceniamo, ci godiamo il tramonto e torniamo in hotel, stanchi, e ci mettiamo a dormire.
La giornata di sabato iniziano, qui ad Umag, le qualificazioni. Ma la nostra testa e’ tutta, ancora, ad Amburgo.
Ci svegliamo di buon’ora, il tempo di un bagno in piscina e via al club, per seguire dai Pc della players lounge lo streaming della semifinale di Fabio contro Almagro.
Ancora una vittoria e tanta gioia: e’ finale!!!
Festanti, ci godiamo un pomeriggio in piscina. I match del primo turno di qualificazione scorrono via senza sorprese e senza che io abbia seguito solo una palla.
La sera decidiamo di andare a cena ad un ottimo ristorante di Umago che ci ha portato fortuna anche negli anni passati. Io, Fulvio, Massimino e la famiglia di Sve, la fidanzata di Fabio, anche lei gia’ ad Umago ad attenderlo.
Consumiamo il pasto in men che se ne dica e torniamo all’hotel. Decidiamo, poi, di farci un giro al Club ma siamo troppo stanchi e torniamo subito a dormire.
E’ domenica, il giorno della finale, ma qui’ ad Umago si giocano le qualificazioni. La mattina, dopo qualche storia per avere il pass con accesso alla zona giocatori, seguo alcuni scambi del mio pupillo Lajovic che si complica sin troppo la vita con Pavlovic, ma alla fine la spunta al terzo.
Arriva intanto, sui nostri cellulari, la notizia dell’infortunio di Starace, che sarebbe dovuto arrivare stasera per giocare il doppio con Fabio.
Il tempo di pranzare e siamo tutti pronti, alle 15.00, in camera per l’appuntamento con la storia.
L’esito della finale lo sapete tutti. Fabio ha vinto, soffrendo, rimontando match point, rimontando con il cuore.
Torniamo cosi’ in un attimo alle fatidiche 17:37. E’ il momento del match point. Delbonis sbaglia un rovescio in corridoio. L’urlo di gioia di Fulvio e’ emblematico. Lo abbraccio, piangiamo insieme. E’ il secondo titolo per Fabio in due settimane.
Andiamo in piscina, euforici. Ci tuffiamo tutti vestiti. La storia e’ stata fatta.
Ci facciamo una doccia, ci cambiamo e veniamo al club, da dove vi sto scrivendo..
In players lounge l’accoglienza e’ calorosa. Giocatori, coach e addetti ai lavori fanno i complimenti a Fulvio, che se li merita tutti.
Attendiamo, adesso, tutti l’arrivo del campione, domani, alle ore 13.00.
Un’altra giornata di Umag se ne sta per andare; In realta’, di Umago vi ho scritto poco, ma l’attenzione, questi giorni, era tutta su Amburgo. Avro’ modo di farmi perdonare nei prossimi giorni, ve lo prometto.