da San Benedetto del Tronto, Matteo Maria Milanese
E’ tempo di qualificazioni al Challenger da 30.000$ di San Benedetto del Tronto. Giungo al Circolo Tennis Maggioni alle 5.30 del pomeriggio in una classica domenica estiva sanbenedettese con temperatura intorno ai 30 gradi. Le qualificazioni quest’anno sono stranamente di livello molto alto (la prima testa di serie è Teixeira, n° 291 al mondo) rispetto agli anni precedenti in cui addirittura è capitato di giocare solo due turni di qualifi. Sono da poco scesi in campo sul centrale per il terzo ed ultimo turno di qualificazioni lo spezzino Alessandro Giannessi, da tempo lontano dalla forma migliore, e l’australiano di chiare origini italiane Dane Propoggia, n° 339 Atp. Il primo set è sempre stato nelle mani dell’aussie che ha tenuto in mano il pallino del gioco comandando col suo dritto molto carico e penetrante, tenendo molto lontano dal campo Gianna che faceva fatica a ribaltare lo scambio e a tenere profondi i colpi poco incisivi. Lo spezzino, molto falloso di rovescio, sconsolato sottolineava fra sé e sé come l’avversario stesse giocando troppo bene e lui non potesse far niente, guardando il suo coach Fanucci (con moglie e cagnolino a seguito). Primo set 6-3 per Propoggia; ma da qui la musica cambia perché Alessandro, incitato anche dal suo amico Potito Starace che ad inizio secondo set è andato seguirlo a bordo campo, incomincia a prendere l’iniziativa durante lo scambio spingendo con decisione col dritto ed aumentando il numero di vincenti, mettendo a nudo le maggiori carenze tecniche dell’australiano, rovescio ad una mano molto insicuro e poca pesantezza di palla. Con un break conquistato al quarto game Giannessi si aggiudica il secondo parziale 6-3, poi nel terzo set non c’è più storia con l’australiano che scompare dal campo e con un Giannessi ormai padrone del campo grazie in particolare al suo gran dritto e che non ha intenzione di complicarsi la vita: risultato, 3-6 6-3 6-1 per l’italiano.
A fine match mi faccio un giro per il circolo e vedo la parte finale del terzo set dell’altra partita di qualificazione fra due giovani interessanti, lo slovacco classe ’90 Norbert Gombos (270 Atp) e il tedesco classe ’91 Richard Becker (vedi foto a sinistra) (635 Atp). La partita è molto equilibrata e i due giocatori, molto potenti e fisici, se le danno di santa ragione da fondo campo ma alla fine la maggior fisicità del più esperto Gombos ha la meglio vincendo in rimonta 6-3 al terzo sul giovane teutonico di cui sono certo sentiremo parlare. Nel frattempo in un campo secondario cominciano l’allenamento i siculi Naso e Di Mauro insieme al pugliese Fabbiano mentre sta per iniziare sul centrale il terzo match di qualificazione fra il lungodegente El Amrani, fuori da quasi 2 anni per infortunio dalle scene internazionali, e il giovane venezuelano David Souto, che nel primo pomeriggio aveva avuto la meglio dopo una battaglia di 3 ore del giovane Antonio Mastrelia. Non c’è storia: il giustiziere di Virgili e Cecchinato ha dominato in lungo e in largo il generoso venezuelano che, oltre alla naturale stanchezza fisica, non ha potuto nulla di fronte al tennis brillante e ricco di vincenti del marocchino(che non a caso mi ricorda Federer, e sottolineo mi ricorda, non voglio fare la fine di Pistocchi), che a fine match si è divertito con un giovane raccattapalle sul secondo campo giocando alcuni punti divertenti.
Nel frattempo prima di assistere all’ultimo match di qualificazione, noto la bellezza sgargiante della ragazza di Hans Podlipnik-Castillo, in serata impegnato appunto con la testa di serie numero 1 del tabellone cadetto Maxime Teixeira: bionda, alta, occhi azzurri, fisico mozzafiato, insomma il cileno non sarà un fenomeno ma in quanto a donne direi che è un grande intenditore! Tornando al tennis, riesco a vedere solo un set del match tra Texeira e Podlipnik, estenuanti scambi da fondo campo (il tipo di tennis che proprio non mi si addice), con remate degne del migliore Ramirez-Hidalgo, condite da qualche sporadico serve and volley del francese, di cui uno a chiudere il primo parziale. Alla fine del primo parziale vado a farmi un giro per il corso principale, pieno zeppo di gente, anche per mangiare un pezzo di pizza, e torno a casa dove apprendo che il neo vincitore del torneo junior di Wimbledon Gianluigi Quinzi dà forfait proprio per il torneo sanbenedettese (che duro colpo deve essere stato per gli organizzatori) e verrà rimpiazzato dal lucky loser Souto. Quindi una wild card sprecata ed un’attrattiva in meno per il torneo che comunque conta della presenza tra gli altri azzurri di Potito Starace, eroe di Davis, il campione uscente Gianluca Naso (l’unico azzurro in campo domani) e il giovane ascolano Stefano Travaglia, che cerca di tornare ad alti livelli dopo un brutto infortunio.