da Parigi, Alessandro Nizegorodcew
Julian Reister è uno dei giocatori che maggiormente ha impressionato nelle ultime settimane. Vincitore del Rai Open ad aprile, è dotato di un tennis potente nonché di una discreta mano. Probabilmente ad oggi vale molto di più della sua classifica che recita numero 151 (ma è stato 92 esattamente due anni fa). Nel secondo turno delle qualificazioni ha superato 75 64 Filippo Volandri ma non si pensi che sia stato il toscano a giocare una brutta partita. Reister, e non crediamo di esagerare, oggi può valere una posizione tra i primi 50 giocatori al mondo.
Il servizio è un colpo piuttosto potente. Lo sa variare, cercando sia la prima piatta che più lavorata in slice costringendo l’avversario a non rimanere troppo lontana dalla linea di fondo. Anche la seconda, spesso in kick, è molto incisiva e difficilmente attaccabile.
Difficile dire quale sia il colpo migliore tra il diritto ed il rovescio. Probabilmente il rovescio ad una mano è il colpo naturale. Contro Volandri non soffriva affatto sulla diagonale sinistra e, lo diciamo con certezze, non sono poi tanti a reggere il confronto per 7-8 colpi rovescio contro rovescio con Filippo. Il diritto è un colpo molto pesante, carico, quasi sempre profondo. In particolare Reister impressiona dalla parte sinistra perché impatta sempre ben davanti al corpo, salendo sopra la palla, colpendola nel punto perfetto ovvero all’apice della traiettoria.
Ha un fisico massiccio ma si muove discretamente e per fare un vincente spesso e volentieri bisogna trovare un contropiede. Una soluzione provata da Volandri è stata la smorzata, ma anche la corsa in avanti non è niente male, anzi. A rete non ha una sensibilità eccelsa ma se la cava piuttosto bene.
Cercando un difetto potremmo dire che Reister sembra essere quel tipo di giocatore che si esprime al meglio quando è sotto o in parità di punteggio mentre quando è in vantaggio tende a volte a deconcentrarsi, perdendo magari qualche game di fila. A Parigi, qualche anno fa, riuscì a spingersi sino al terzo turno, salvo poi fermarsi anche a causa di un infortunio. La corsa per i top-50 sembrano però essere ripresi. E’ un classe 1986, quindi non giovanissimo, ma l’età media nei top-100 ed in particolare nei top-50 è sempre più alta…
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