Davis: il quarto è servito

di Sergio Pastena

Il secondo gradino, quello che ti permette di arrivare alle semifinali. Aria d’alta quota, che non respiravamo da tempo. Andiamo a vedere i quarti di finale della Coppa Davis, in programma da oggi, con le varie sfide del World Group e, come sempre, un occhio a quelle del Group I.

Canada-Italia (Thunderbirds Sports Centre, Vancouver)

Bravi ragazzi. Ora però tocca a noi…

La situazione classica: due punti teoricamente imprendibili, altri due teoricamente fattibili e il doppio a far da spartitraffico. Per battere Raonic sul suo terreno, parliamoci chiaro, ci vuole l’impresa, anche se arriviamo coi nostri ragazzi nelle condizioni migliori ed entrambi al best ranking. Bisognerà stare attenti al secondo singolarista canadese: mancherà Dancevic, che contro la Spagna ha fatto il fenomeno, ma Pospisil è giocatore di tutto rispetto. Detto questo, se i singolari saranno pari come al solito l’ago della bilancia sarà il doppio. Barazzutti ha professato fiducia, l’opportunità è di quelle grandi: guai ad illudersi, ma in palio c’è una possibile semifinale con la Serbia di Djokovic…

Usa-Serbia (Taco Bell Arena, Boise)

Vietato dormire, Viktor…

Dicevamo della “possibile semifinale” coi serbi: in effetti è tutto da vedere. Certo, negli Usa Djokovic ci sarà e questo fa tendenzialmente pensare a un 2-0 di partenza per gli ospiti. Il secondo singolarista, però, non sarà Tipsarevic ma Troicki, numero 44 al mondo, e con i Bryans in doppio gli americani possono tendenzialmente pensare al colpaccio. Ovvio che molto dipenderà dalle condizioni di Troicki, che nell’ultimo precedente tra i due team battè Isner. Ma era il 2010: altro giro, altra corsa. Ora il serbo ha un ranking inferiore anche se, ad esempio, Long John non è certo in un periodo brillante. Staremo a vedere.

Argentina-Francia (Parque Roca, Buenos Aires)

Il Chelsea la Champions l’ha conquistata nell’anno peggiore, quando nessuno se l’aspettava. Ecco, dopo tante occasioni perse forse all’Argentina non resta che affidarsi alla cabala, specie vedendo le formazioni annunciate per la sfida contro la Francia. Del Potro manca, la Nalba non è al meglio e fare fuori Tsonga e Simon potendo contare su Monaco e Zeballos (o Berlocq) non appare proprio un’impresa di quelle facili. Eppure meglio non vendere la pelle dell’orso per i francesi: gli argentini hanno alternato crolli imprevisti a imprese clamorose e quando si va a giocare al Parque Roca di Buenos Aires è meglio non fidarsi. Mai.

Kazakistan-Repubblica Ceca (National Tennis Centre, Astana)

Nel 2011 Golubev fu decisivo.

Mai darli per morti. I kazaki, dopo i clamorosi quarti di due anni fa, erano dati per spacciati da tanti e invece rieccoli qui, nei quarti di finale della Coppa Davis, ancora una volta contro la Repubblica Ceca e stavolta tra le mura amiche. L’occasione è di quelle grosse perché ad Astana mancherà Tomas Berdych e questo vuol dire due cose: un paio di punti di singolare “non assicurati” per i cechi e, soprattutto, un doppio che diventa decisamente più vulnerabile. Insomma, per la “Russia-2” questa è la classica occasione della vita, una di quelle che non devi sbagliare per non ripensarci per decenni: sognando di ripetere l’impresa del 2011.

Group I: saranno famosi?

In questi giorni sedici formazioni si giocheranno l’accesso agli spareggi per il World Group: è bene dargli un rapido sguardo, al primo turno l’anno prossimo potremmo trovare uno di questi team.

Ecuador-Cile: favoriti i Cileni, che possono contare su almeno tre singolaristi da Challenger contro uno dei padroni di casa. Molto dipenderà dal doppio e da eventuali exploit del nipote di Andres Gomez, Emilio.

Colombia-Uruguay: partita senza storia. Si gioca nella caldissima Colombia e i padroni di casa sono a pieno organico. Non può bastare Marcel Felder, onesto mestierante, a bilanciare la potenza da fuoco colombiana.

Uzbekistan-Australia: l’Australia nel Group I è sempre un’anomalia. Istomin e il talentuoso Dustov possono creare noie, ma difficilmente potranno battere il quartetto aussie, che ha già la testa agli spareggi.

Giappone-Corea del Sud: altra sfida all’apparenza segnata. Troppo più forti ed esperti i giapponesi per una Corea che, dopo il ritiro di Lee, ancora deve trovare il modo di produrre un Top 100. E si gioca in Giappone.

Gran Bretagna-Russia: partono ovviamente favoriti gli ospiti. Quando manca Murray è sempre così. E si rigioca in Inghilterra, a Coventry, dopo che lo scozzese aveva bucato due volte di fila Glasgow. Coincidenze?

Polonia-Rep.Sudafricana: la conditio sine qua non per sperare, per i sudafricani, era la presenza di Anderson. C’è Andersen, numero 758, e non cambia solo una vocale. Favoritissimi Janowicz e compagni.

Romania-Olanda: dopo crisi e boicottaggi i rumeni provano a riprendersi. L’avversario non è di quelli facili, ma se Ungur batte Sijsling e il doppio gioca nel modo che sa nulla è impossibile per i padroni di casa.

Ucraina-Svezia: quanta malinconia. Gli svedesi hanno come miglior singolarista Eriksson, numero 642, l’ultimo degli ucraini è Molchanov, numero 242. A parte il solito doppio, per il resto sfida poco equilibrata.

 

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