(Sloane Stephens, semifinalista a Melbourne)
di Giacomo Bertolini
E’ passato solo un mese dall’inaugurazione della nuova stagione 2013 nel circuito Wta, ma è già tempo di un primo bilancio che, dando un’occhiata al ranking femminile, sembrerebbe aprire nuovi orizzonti e tornare a stuzzicare l’attenzione degli appassionati verso il circuito cadetto, da tempo additato di essere decisamente noioso e poco spettacolare.
Da diverse stagioni infatti l’universo Wta, complice il pensionamento di maestre del calibro di Henin, Davenport e Mauresmo e l’avvento prepotente del nuovo “power-tennis” con il conseguente regno di pseudo regine come Jankovic, Safina e Wozniacki, ha finito per perdere notevolmente il suo appeal a vantaggio (se mai ce ne fosse bisogno) del circuito maschile che, grazie alle continue imprese dei Fab-4 e non solo, continua a godere di ottima salute.
E così la classifica Wta, ultimamente teatro di rapide ascese e declini improvvisi, non poteva che risentirne in termini di credibilità, anche se da qualche mese a questa parte, qualcosa sembra cambiare…
La classifica femminile infatti, galvanizzata da un trittico forte e stabile al vertice come Azarenka, Serena Williams e Sharapova e dalle piacevoli conferme offerte da Radwanska e Li, appare pronta a tornare a ricoprire un ruolo di affidabile protagonista, senza contare l’inatteso jolly su cui è più che lecito puntare per accattivare e incuriosire i “dormienti” appassionati di tennis, ovvero il “Fattore nuove promesse”.
Con tutta la loro carica di talento, imprevedibilità e voglia di arrivare, e subito, le nuove proposte internazionali hanno infatti finito per invadere in breve tempo la Top 100, catalizzando così l’attenzione sulle loro giovani e interessanti imprese.
Ranking Wta alla mano non si può infatti non notare, in questo inizio di stagione, l’incredibile ondata di under 21 approdate nelle 100, apparentemente pronte a macinare ancora posizioni importanti dopo un 2012 passato a mettere a ferro e fuoco la fondamentale palestra del circuito Itf.
E con il ranking che diventa straordinariamente più giovane, ecco cominciare a serpeggiare nuovi spunti di dibattito e scommesse su queste nuove reginette, che oggi cercheremo di analizzare nel dettaglio, segnalando i nomi delle più papabili scalatrici di questo frizzante e finalmente accattivante 2013.
Si parla di baby campionesse e dunque non si poteva che cominciare con l’esplosione tanto attesa della semifinalista di Melbourne Sloane Stephens (classe ’93), meritatamente schizzata al numero 17 dopo un sontuoso Australian Open e concreta forza trainante dell’intero movimento a stelle e strisce, impreziosito anche dalla presenza nelle 100 di Christina McHale (nr.42, classe ’92), Lauren Davis (nr.91, classe ’93) e soprattutto di Madison Keys (nr.81, classe ’95).
Stati Uniti sugli scudi dunque ma occhio alla nuova potenza Spagna che, in attesa dell’arrivo dalle retrovie di Sara Sorribes Tormo, schiera due assi come Garbine Muguruza Blanco (nr.95, classe ’93) e Maria Teresa Torro Flor (nr.98, classe ’92) a sostegno della numero 78 al mondo Lara Arruabarrena-Vecino, ventenne già vincitrice nel Wta di Bogotà.
E a proposito di trofei Wta già in bacheca ecco irrompere la vincitrice di Monterrey 2012 Timea Babos (nr.79, classe ’93) e la regina di Osaka Heather Watson (nr.40, classe ’92), che assieme alla connazionale Laura Robson (nr.43, classe ’94), rappresentano, ad oggi, una buona speranza per il sofferente tennis inglese al femminile.
Buona speranza che sembra essere anche la scatenata tedesca Annika Beck (nr.68, classe ’94), portavoce di un ottimo ricambio generazionele in casa Germania, confermato anche dai netti progressi registrati da Mona Barthel.
E tra le grandi Big del tennis mondiale spazio anche per il rilancio francese affidato ai colpi di Kristina Mladenovic (nr.87, classe ’93), e a quello slovacco con Jana Cepelova (nr.97, classe ’93), senza sottovalutare il ciclone croato Donna Vekic, 16enne numero 93 del ranking e già capace di sfiorare il primo sigillo della carriera a Tashkent partendo dalle qualificazioni.
Un ranking “svecchiato” dunque che, tuttavia, rischia di arricchirsi di nuove, giovanissime protagoniste con il quasi scontato ingressi nelle 100 di Yulia Putintseva (nr.101, classe ’95), Monica Puig (nr.115, classe ’93), Elina Svitolina (nr.125, classe ’94) e Ashleigh Barty (classe ’96), testa di serie importante targata Australia in rapida ascesa tra le prime 180 al mondo.
Terminata la centrifuga di numeri, posizioni e date di nascita rimane la netta consapevolezza di trovarsi comunque di fronte ad un nuovo e per nulla prevedibile scenario, chiaro segnale di una nuova leva tennistica determinata a lasciare un segno più o meno tangibile.
Che sia proprio questa nuova possibilità a rimettere in moto l’intera macchina della “Woman’s Tennis Association”?
Ora come ora nessuna certezza, anche se di certo il nuovo intricato mosaico delle giovani mine vaganti del circuito promette svolgimenti tutt’altro che noiosi!