di Sergio Pastena
Difficile dire se in passato si fosse mai vista una Sharapova così.
Già, perché una che arriva ai quarti di finale di uno Slam cedendo cinque games in quattro partite, dei quali quattro contro tale Venus Williams, non dà tanto un’impressione di forza quanto di disumanità. Un dominio assoluto, una specie di rullo compressore partito con due doppi bagel per arrivare all’annientamento della povera belga Flipkens, timida portabandiera di riserva di un paese che pure, in tempi recenti, il tennis femminile lo ha dominato.
E così passa tutto in secondo piano salvo una domanda: una Masha in questo stato è troppo anche per Serena Williams? A guardare i bookmakers, che solitamente sanno ciò che fanno, decisamente no: Serenona è ancora favorita per gran parte di loro con quote che si aggirano intorno al 2.00 mentre la russa è data al doppio. Pare invece cosa fatta il sorpasso ai danni della Azarenka, decisamente più traballante al punto da perdere un set contro la Hampton.
La Williams, che ancora deve disputare il suo ottavo contro la Kirilenko, qualche games per strada l’ha lasciato: per la precisione sei in tre partite. Briciole generosamente concesse, visto che l’americana è sembrata andare al piccolo trotto. Ergo, lo scontro sembra ridursi a due nomi mentre calano decisamente le quote di una delle atleta più gettonate della vigilia, Agnieszka Radwanska, “colpevole” di aver vinto senza lasciare un set ma senza mai brutalizzare l’avversaria di turno.
Andiamo al resto: l’Italia ha avuto la sua unica luce in una Roberta Vinci arrivata al terzo turno, nel quale ha fatto soffrire non poco Elena Vesnina, ultimamente avversaria non proprio facile da digerire. Per il resto tutte fuori subito e, quindi, saltiamo un giro. O meglio, lo saltiamo in singolare, perché nel doppio la nostra coppia d’oro Errani-Vinci è arrivata ai quarti ed ora si trova contro le sorelle Williams, la cui testa di serie numero 12 non si sa se faccia più piangere o ridere.
Ancora: applausi a scena aperta a Kimiko Date-Krumm, terzo turno a un’età in cui molte ex colleghe hanno già combinato qualcosa come coach. E trovandoci, battimani anche alla Makarova, arrampicatasi fino ai quarti di finale. Pollice verso per Sam Stosur, che conferma i sinistri presagi della vigilia ciccando clamorosamente lo Slam di casa. E per la Kvitova, che va fuori al secondo turno contro la Robson.
Vecchi personaggi ancora in cerca d’autore…
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