Diario di Bordo dall’Orange Bowl

dalla Florida, Andrea Gabrielli

(15 dicembre) L’inizio del nostro Orange Bowl si avvicina. Quando, prima di partire, parlai di cosa avrei potuto e dovuto scrive di questo viaggio temevo la carenza di ispirazione e la banalità delle cose da dire. Non che con questo voglia darmi le arie di quello particolarmente originale ma di sicuro, con un po’ di tempo ed un pizzico di dimestichezza in più con queste cose avrei storie, aneddoti ed episodi da raccontare, tentando di descrivre sensazioni ma anche orrori, rumori, sapori di una viaggio e di una esperienza che spero resti per sempre nella memorioa del mio “super kid”.

La giornata di ieri come quella di oggi è stata dedicata all’allenamento. Forse in virtù dello spirito di solidarietà che lega gli italiani all’estero, forse perchè in questi anni sono riuscito, non senza darmi qualche aria, questa volta si, a farmi volere bene, forse perchè non aveva nulla di più interessante da fare, ma devo davvero realmente un immenso ringraziamento a Stefano Ianni. Ormai da qualche anno ha preso dimora a Miami anche se spesso torna in Europa per giocare le gare a squadre e per vincersi quache ATP challenger in doppio. E’ bastata una chiamata e Stefano ha risposto presente. Sotto un sole cocente ed un’umidità da far paura Bodin si è potuto allenare con lui. La sua esperienza, la sua pazienza ed i suoi insegnamenti, seppur concentrati in pochissimo tempo, saranno parte del bagaglio cui Bodin attingerà in questo torneo ed in quelli a venire.

Sarò bello avere Stefano all’angolo. Ok, il coaching è sanzionato anche qui, ma vedere un giocatore professionista che ti supporta è comunque, secondo me e a detta del ragazzo, un’iniezione enorme di fiducia. In ogni caso ringrazierò sempre “Jan” per averci dedicato il suo tempo assolutamente gratis…cosa sempre più rara al giorno d’oggi.

Domani, dopo aver firmato, scopriremo se avremo un posto tra le teste di serie oppure no. Non che la cosa faccia molta differenza. La cosa su cui siamo stati d’accordo sin dal principio è che se pensi di essere il migliore devi dimostrarlo sul campo e non sul tabellone facendoti forte di un numerino accanto al tuo nome e soprattutto, per arrivare in fondo devi, prima o poi, affrontarli e batterli tutti.

Il suo essere serbo è molto di aiuto in questi casi. Discorsi come questo trovano terreno fertile in quell’orgoglio ed in quello spirito indomito che rendono tutti i figli dei balcani delle piccole macchine da guerra. Il rovescio della medaglia è che queste gioielli fatti di puro talento ed animo battagliero rischiano a volte di andare in corto circuito. Il cristallo si incrina, il meccanismo si inceppa, il giocattolo programmato per sbaragliare il campo si rompe aggiungendosi alla sterminata collezione dei talenti mai propriamente espressi che quelle terre ci hanno regalato. Poi magari capita che vinci i Championships grazie ad una WC dopo averne buttati 3 dalla finestra……Ok quello lì era un genio assoluto, uno dei motivi per cui adoro il tennis, era croato (il che ad alcuni può sembrare diverso dall’essere serbo anche se neanche a loro stessi è molto chiara le differenza), il torneo in questione era Wimbledon ed Ivanisevic era prossimo al ritiro. Noi siamo ancora al KAOS, immersi nel brodo primordiale dello Junior Orange Bowl, dobbiamo ancora provare a scrivere la prima pagina di storia. Riuscire a tornare a casa sani, salvi, sorridenti e con tre turni superati sarebbe già come alzare al cielo la coppa d’oro di Sua Maestà. Cosa accadrà in futuro lo vedremo poi. Per adesso e per tutta la prossima settimana il nostro motto è: “Who’s next”.

(16 dicembre) Ready to go!!!! Finalmente si comincia! Dopo tanto prepararsi siamo giunti al momento in cui il tennis parlato e studiato deve lasciare il posto a quello giocato. Onestamento devo dire che era ora! Ormai quel che è fatto è fatto, si parte sperando di far bene, determinati a dare il massimo per vincere, sereni con se stessi a prescindere dal risultato finale perchè, in qualsiasi caso, questa deve essere solo una tappa di approccio verso tornei e risultati di maggor rilievo. Oggi pomeriggio (domenica) c’è stata la “cerimonia di apertura”. Dopo la firma, il ritiro dei pass e lo “spuntino” in perfetto American Style (pasta, scotta, scotta, scotta dal condimento improbabile, pollo fritto e patatine) abiamo assistito ad un’altra delle più scontate tradizioni Yankee: il discorso! Riesumato per l’occasione l’ex finalista di Wimbledon Malivai Washington. L’incipit vale da solo tutto il suo intervento. Sale sul palco prende il microfono e puntualizza che il suo nome non si pronuncia Malivai ma Malavia…….vabbè, a Napoli direbbero: “tiramm’annanzi!”
Dopo neanche 2 minuti, nel pieno della sua introduzione, coglie in fallo il mancino Oliel. Lo invita sul palco dicendo: “Già non mi piace parlare al microfono, se in più devo farlo davanti a gente che ride e pensa ad altro come stai facendo tu…..Come ti chiami?….” Da lì in poi il mio pensiero è stato: “ADORO WASHINGTON!!!!!”

In ogni caso, finito il suo discorso, tra frasi più o meno fatte, condite di sano patriottismo a stelle e strisce ed impreziosite da qualche batttuta simpatica, il buon Malivai ha lasciato la scena alla riffa di natale. Tornando al tennis giocato di sicuro c’è che il mio Super Kid è testa di serie. Nell’U12 i “seeded players” sono tutti considerati parimerito. Fa comunque il suo effetto leggere il numero 1 accanto al suo cognome. Certo, come lui ce ne sono altri 15 ma in un tabellone da 128 giocatori fa comunque la sua sporca figura.

Avversario del primo turno sarà un ragazzino di Aruba. Leggendo il suo nome ho avuto la geniale idea di chiedergli quanto costa registrare un dominio web da loro (battuta cretina, me ne rendo conto, spero che venga censurata…. Scherzi a parte non abbiamo idea di chi sia e questo, seppur non debba destare preoccupazione deve comunque essere da monito per evitare cali di tensione.

Tra le altre teste di serie ci sono i soliti nomi noti. Quasi tutti reduci dal Nike Junior Tour, in ordine sparso, perchè tutti accreditati della prima testa di serie come Bodin, ci sono Oliel, Avidzda, Machac, Lanz, Molleker e Kozlov.

Non so perchè ma nella mia testa Moroni sarebbe dovuto essere testa serie. Leggendo meglio l’entry list degli U14 devo ammettere che il “parco dei partenti” è davvero importante sia tra i ragazzi che tra le ragazze. Non a caso lo Junior Orange Bowl è il torneo giovanile più prestigioso ed importante del mondo per U12 e U14.

Domani finalmente si comincia. L’appuntamento per i primi è alle ore 8.00 del mattino. Già dopo meno di 12 ore la mannaia degli dei del tennis calerà su Miami ribadendo la grande ed un po’ crudele realtà di questo sport: la metà de “la mejo gioventù del mondo” dovrà andarsene a casa dopo una sola partita. Speriamo di avere almeno un altro giorno.

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