di Alessandro Nizegorodcew
Un bel tennis, grande grinta, spirito di sacrificio, capacità e voglia di vincere. Stiamo parlando di Giovanni Calvano, giovanissimo laziale finalista agli ultimi campionati italiani under 14. Giovanni si è raccontato per noi…
“Penso che il 2012 sia stato per me un buon anno” – ha raccontato Giovanni – “Ho iniziato molto bene con la finale in singolo e la vittoria in doppio a Brindisi. Dopodiché sono stato fermo due mesi per un infortunio alla spalla. Una volta ripresi gli allenamento sono andato a giugno in Francia per un torneo ETA superando le quali e vincendo al primo turno del main draw con Casper Roud, il vice campione europeo. Quest’anno ho lavorato moltissimo sul servizio, sul diritto e sugli appoggi, cominciano a notare importanti miglioramenti.”
Calvano ha quindi parlato delle migliorie da apportare al proprio tennis. “Devo lavorare tanto sulla fluidità dei colpi” – ha spiegato – “e sulla ricerca della palla con i piedi.”
Ma facciamo un passo indietro e analizziamo la storia di Giovanni Calvano. “Ho iniziato a giocare a 6 anni grazie a mio padre che ha un circolo di tennis. Mi è subito piaciuto come sport. Come vivono i miei genitori le mie partite? Devo dire che sono molto tranquilli e non mi creano problemi di alcun tipo. Il sogno è quello di arrivare tra i primi 50 al mondo e il mio tennista preferito è senza dubbio Rafael Nadal!”
Papà Danilo ha portato Giovanni Calvano a giocare a tennis per la prima volta e lo accompagna ancora oggi nella sua crescita sportiva. “Si, mio padre è il mio allenatore insieme a Mario Bove e Alberto Sbrescia; con tutti loro lavoro al TC Gianola. Nei tornei mi segue mio padre e per la preparazione fisica Antonio Di Nucci. Cos’è per il tennis? Puro divertimento.”
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