di Alessandro Nizegorodcew
Uno dei ragazzi maggiormente seguiti dalla FIT è certamente Pietro Licciardi. Classe 1994 e numero 54 delle ultime classifiche Itf Under 18, Licciardi è un tennista mancino dal buon braccio e dal tennis brillante.
“Ho iniziato a giocare a tennis all’età di 8 anni” – ha raccontato a Spazio Tennis – “Un mio amico, finita la scuola, avrebbe provato a fare un centro estivo dove poi sarei cresciuto. Decisi di provare con il mio primo maestro Enzo Bonaldo, colui che mi ha insegnato l’ABC del tennis. Quando poi ho iniziato a cavarmela da solo sono passato a Omar Urbinati, maestro che mi ha accompagnato nel mio percorso fino all’età di 16 anni.”
Una passione nata quasi per caso per Licciardi, che ha spiegato ancora come “se non fosse stati per quel mio amico non avrei mai iniziato. Mio padre non seguiva il tennis, ma si è appassionato seguendomi ed è venuto persino a Wimbledon e New York. Il tennis è la mia vita, vivo di tennis e vivo per raggiungere l’obiettivo che mi sono prefissato, ovvero entrare nei primi 100 Atp.” Per raggiungere risultati di tale rilievo è necessario avere fisico, tennis e testa adatti per i tanti sacrifici che dovranno essere affrontati. “Mi considero un ragazzo molto volenteroso” – ha raccontato Pietro – “e credo sia un’arma molto importante. Credo di giocare bene un po’ tutti i colpi, ma posso migliorare in ogni fondamentale; il mio colpo migliore? Oggi come oggi è il servizio, ma anche il rovescio non è affatto male. La risposta migliore a questa domanda forse però dovrebbe essere che il colpo migliore lo sto ancora costruendo.”
Come detto, Pietro Licciardi è seguito con grande attenzione dalla Federazione Italiana Tennis ed in particolare dal suo attuale coach Renzo Furlan. “Sono davvero fortunato ad avere Renzo come allenatore” – ha aggiunto Licciardi – “è una persona molto equilibrata e competente. Un bravissimo maestro e so che mi potrà portare lontano. E’ davvero un signore e lo ammiro moltissimo.”
Gli Obiettivi di fine anno? “Spero di chiudere il 2012 con qualche punto Atp, anche se un infortunio mi ha tenuto lontano dai campi per più di un mese.”
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