di Sergio Pastena
Canto IX – Il girone dei golosi
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Mi risvegliai avanzando ma vicino
di colpo lo Laverio a me s’avvinghia
e m’indica chi sbarra lo cammino.
Stavvi la Nalba1, orribilmente e ringhia!
dacchè dopo l’ingresso in quel girone
per punizion dovè tirar la cinghia.
Ivi erano rinchiuse le persone
che non per donna giunsero a sconfitte
ma pel nemico oscuro: il rigatone.
Disse Laverio: “Anime derelitte
sprecato hanno un talento d’importanza
per non negarsi le patate fritte”.
Mentre lo Vate parla ecco che avanza
un tizio e dice “Sono Nicolasso-
e spiega noi, cingendosi la panza-
Già ne lo nome mio v’è contrappasso
sicchè magrezza mi fu sconosciuta
e in vita tutti mi nomommi Algrasso2“.
Risi di gusto per la sua battuta
ma alquanto s’adirò per mia risata
urlò “Mia pena è star senza fonduta!
Mia pena è dire addio a peperonata!
Mia pena è rinunciare a fritto misto!
Mia pena è mangiar solo l’insalata!”.
Lo sfogo inver mi colse un po’ sprovvisto
fuggii di lì sentendomi un idiota
quand’ecco un altro tal che avea già visto.
“Marcos3 io fui, tennista cipriota
e a differenza d’ogni mio collega
l’ouzo bevea, da vero patriota.
In vita coi tifosi fe’ congrega
a desinar con lor da mane a sera
per questo forse non vincea una sega”.
E tristo se ne andò per la brughiera.
Le Note
1 Dicesi “Nalba” un mostro mitologico di origini argentine, metà uomo e metà asado
2 Nicolas Almagro: con la pancia e l’abbronzatura che ha, gli manca solo la foto della moglie con scritto “Non correre, pensa a me” ed è pronto per fare il camionista
3 Mrcos BagHdtis.. scsate ma cuando esc con l ui trnno semmpre un po’’ bbrillo
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