(Jessica Rossi e Mauro De Filippis)
Da Londra, Matteo Torrioli e Alessandro Nizegorodcew
4 Agosto
A: “Ladies and gentlemen, Gold Medal” Queste le parole di Pierluigi Pescosolido (lontano parente di Stefano) al momento del piattello decisivo colpito da Jessica Rossi, la sua allieva. E pensare che la gara ufficialmente non si era ancora conclusa. “Di solito non si fa, non è corretto” – ha aggiunto Pierluigi – “ma stavolta possiamo fare tutto”. 99 piattelli su 100, tutti i record battuti da una ragazza di soli 20 anni, un oro storico, una vera e propria marziana. Perché vi racconto di Jessica Rossi e del suo maestro? Perché, non sappiamo nemmeno bene come (Matteo spiegalo tu), ci siamo ritrovati a cena con Pierluigi Pescosolido e tutto l’entourgae di Jessica (tranne lei ovviamente) per festeggiare la vittoria olimpica. Ed è proprio a tavola, all’Osteria dell’Angolo, che il tecnico ci ha raccontato le fasi salienti della gara, oltre ad invitarci a Lunghezza per provare a colpire qualche piattello. Cosa che faremo assolutamente.. Lascio a Torrioli il commento delle 5 bottiglie di vino, di cui una da spaccare in strada!
M: Come al solito, la prima cosa che cerco quando un nostro atleta vince una medaglia è il gruppo di amici e parenti. Se si vogliono conoscere dei retroscena particolari, queste sono le persone adatte alle quali chiedere. All’ingresso di Casa Italia becco una decina di persone con felpe e magliette dedicate a Jessica. Tra queste c’era anche il buon Pescosolido che, a fine intervista, mi ha chiesto un posto dove mangiare. Appena ho cominciato a spiegargli come si arriva al nostro ristorante italiano di fiducia mi ha interrotto: “Venite con noi e via!” Io e Alessandro non ce lo siamo fatti ripetere due volte. Dopo aver invaso il ristorante, è arrivato il momento della scelta del vino. Subito qualcuno voleva sapere il prezzo della bottiglia facendo scattare il racconto di un amico di Jessica. “Eravamo alla festa di un nostro amico che economicamente sta più che bene. Chiama il cameriere per chiedergli un vino e quello gli dice che non c’è, proponendogliene un altro che costava 250 euro a bottiglia. Dopo averci pensato un attimo, questo mio amico dice al cameriere: “Fai cinque bottiglie. Quattro me le porti. Per la quinta, esci di fuori e spaccala in strada”. Un tizio assurdo”. E giù un misto di risate e amarezza, quest’ultima dovuta al fatto che non ci potevamo permettere di fare una cosa del genere. A fine cena, infine, Pescosolido ci ha ufficialmente invitato alla barriera di Lunghezza per provare a sparare: speriamo di fare meglio di quanto non abbia fatto Roberto Parretta con Campriani.
5 Agosto
A: Finalmente riesco a vedere il mio amico Tommy, che vive qui a Londra. Un’oretta di pranzo per aggiornarci sulle di noi vite e via di nuovo verso Casa Italia e Media Centre. Una Caesar Salad, ricordatelo, è sempre meglio di un pranzo al Media Centre. Dovrei seguire la conferenza di atletica di Fabrizio Donato ed altri atleti, ma incontro Mauro De Filippis, il ragazzo di Jessica Rossi con cui eravamo stati a cena la sera prima. Seguo lui e Jessica ovunque per circa un’oretta e riesco finalmente a fare 3-4 minuti di intervista one to one con lei, ma soprattutto ho la possibilità di tenere in mano una medaglia d’oro per qualche istante e non potrò mai smettere di ringrazione Mauro e Jessica per questo. Jessica è stanca per le 3000 interviste, viene sballottata da un troupe all’altra, ma si fa forza e continua a rispondere alle domande. Provo ad essere meno banale di altri colleghi, ma non so se ci riesco… Jessica e Mauro, due ragazzi d’oro, che spero di incontrare nuovamente, che sia per lavoro ma anche no… E faccio anche il numero poco dopo. Incrocio al bar di Casa Italia Fabrizio Donato ed Emanuele Abate e riesco a intervistare anche loro dopo la conferenza stampa. Numero Vero!
M: senza di me Mauro e Jessica non sarebbero mai arrivati a Casa Italia il giorno dopo la vittoria dell’oro. Certo, forse sto esagerando. Ma, la mattina, li trovo insieme all’addetto stampa del Coni dentro la metro di Westmister intrappolati. Le strade, infatti, erano chiuse per il passaggio della maratona femminile e non si sapeva come raggiungere Casa Italia. Dopo varie peripezie siamo riusciti nell’impresa: Giacomo Crosa, che stava aspettando proprio Jessica, mi deve un caffè.
A: Oggi tanti gli eventi da seguire, con un occhio di riguarda verso il fioretto maschile a squadre. A noi interessa Andrea Baldini. Dopo aver fallito il “Baldini Day” con il quarto posto del toscano nell’individuale, speriamo di rifarci nella gara a squadre. Dopo aver seguito “Baldo” per 4 anni ci siamo lasciati andare anche noi, sotto gli occhi increduli di messicani, giapponesi e coreani, a qualche urlo di troppo all’interno del Media Centre. Mentre Cicolari e Menegatti vengono sconfitte (ci dispiacerebbe, di norma, ma non stavolta, anche se non è questo il momento di spiegare il perché), così come l’inguardabile Setterosa di Londra 2012, ci rechiamo a Casa Italia. Sento parlare un tizio di Triathlon al bar e mi avvicino, capisco che è l’allenatore (Oh, non posso mica conoscere tutti gli allenatori di tutti gli sport) e lo intervisto. Così come strappo due battute anche a Diana Bianchedi, ox olimpionica, commentatrice tecnica per Sky Sport, ma soprattutto la mia dottoressa all’Isokinetic di Roma!
M: Primi fischi nell’auditorium di Casa Italia. La sala era piena di gente che si era goduta la vittoria della squadra maschile di fioretto. Arriva il momento della premiazione dei nostri. Tutti sono pronti a cantare l’inno di Mameli quando il possessore del telecomando, questa figura mitologica di Casa Italia che non ha un volto o un nome, cambia canale. Fischi, urla e dopo neanche dieci secondi si vede costretto a rimettere la premiazione, permettendo così alla sala di cantare insieme agli azzurri. Una domanda cattivella la voglio fare: avrebbe fatto lo stesso con la squadra femminile di fioretto? Credo proprio di no…
A: E per finire la notizia delle notizie. Domani ceneremo a Casa Italia. E vi faremo un ampio e dettagliato resoconto della serata… Grazie Filippo!
M: Ebbene si. Quando su facebook mi è arrivato il messaggio di Filippo pensavo si fosse sbagliato. Finalmente, a meno di stravolgimento dell’ultimo minuto, riusciremo ad entrare nel ristorante di Casa Italia, dove si alternano i nostri migliori chef. Dopo giorni di jacked maledette potato e fish and schifo chips, non vedo l’ora di farmi un bel piatto di pasta o qualsiasi altra cosa verrà cucinata.
Intervista a Jessica Rossi
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