di Piero Zucca
Classe 94, Federico Maccari ha iniziato a giocare a tennis per una passione ispirata dal padre, si allena al centro tecnico di Tirrenia in particolare con Renzo Furlan. Federico sogna di diventare un tennista, almeno top 20. In questa stagione ha raggiunto risultati importanti a livello juniores come gli Ottavi al Bonfiglio. Davanti a sè ha grandi promesse italiane come Quinzi, Donati e Napolitano, ma sente che tutti (lui compreso) potranno avere un futuro roseo nel mondo del tennis professionistico.
A che età ti sei avvicinato al tennis? In quale occasione?
Ho iniziato a giocare a tennis all’età di 7 anni al circolo di casa, Abbadia San Salvatore in provicia di Siena, con il maestro Michele Fabbrini. Il Tennis è una passione che mi ha trasmesso mio babbo sin da quando sono piccolo.
Qual è il tuo stile di gioco?
Il mio stile di gioco si basa principalmente sul servizio e sul diritto, infatti proprio grazie a questi colpi riesco ad entrare dentro il campo per imporre il mio gioco.
Come ti trovi nel Centro Tecnico di Tirrenia?
Nel centro tecnico di Tirrenia mi sono trovato benissimo sin da subito, credo sia il miglior posto in assoluto presente in Italia per allenarsi. Non ci sono distrazioni e abbiamo tutto quello che ci serve per allenarci a ottimi livelli.
Quali sono stati i tuoi migliori risultati a livello juniores?
I migliori risultati sono stati i Quarti al Grade1 in Brasile, Semi a Prato, Ottavi al Bonfiglio, Vittoria in Montenegro Grade4, Ottavi in Paraguay Grade1 e infine i Quarti in Serbia Grade2.
Come valuti questa prima metà della stagione 2012?
Questa prima parte di stagione è stata molto positiva per l’esperienza che ho fatto nei vari tornei giocati, anche se con qualche partita vinta in più, soprattutto la semi a Prato e gli ottavi al Bonfiglio, sarei potuto essere almeno 40 posizioni più in alto nel ranking. Alla fine la classifica che conta è solo una, quella ATP. Inoltre sono molto contento della mia crescita personale, sono cresciuto molto da inizio anno e sto dando il massimo per migliorarmi ogni giorno. Infatti per questo giorno dopo giorno cerco sempre di aggiungere un mattone in più al mio castello.
Dove dovresti migliorare per arrivare un pò più in alto nel ranking?
Per scalare la classifica basta giocare al meglio due o tre settimane, comunque sia sto cercando di acquisire sempre più solidità dalla parte del rovescio. Sto migliorando molto anche a livello mentale, torneo dopo torneo, esperienza dopo esperienza sento di aumentare la mia solidità come giocatore. Nel tennis non basta solo saper giocare bene, ma bisogna riuscire soprattutto a gestire i punti al meglio e variare il gioco man mano che si presenta l’occasione durante il match.
Qual è il tuo obiettivo primario pensando ad una futura carriera a livello ATP?
Il mio sogno e obiettivo personale è quello di entrare un giorno nei top 20 ATP.
Qual è il tuo giocatore preferito? Hai qualche idolo?
Il mio giocatore preferito è Marat Safin, credo di avvicinarmi a lui come stile di gioco. Mentre il mio idolo indiscusso è il signore del tennis Roger Federer.
Hai giocato il torneo Bonfiglio raggiungendo gli Ottavi di finale. Parla un pò del torneo, dell’organizzazione, hai qualche rimpianto su quella partita che hai perso 75 al terzo contro lo svedese Ymer?
Al Bonfiglio personalmente mi sono trovato molto bene, perché a differenza degli anni scorsi l’hotel era di fronte al circolo, questa è una cosa molto comoda che non si trova in tutti i tornei. Riguardo la partita con Ymer sono dispiaciuto di non essere riuscito a conquistare il secondo break di vantaggio sul 64 31 15-40 e di non aver sfruttato le 4 palle break che mi ero procurato nel terzo set. Per il resto sono molto contento perché ho giocato un buonissimo torneo e mi sono tolto la soddisfazione di aver battuto uno come Milojevic che fa parte della top ten JuniorITF già da un po’ di tempo.
Parlaci un pò di qualche tuo collega italiano. Quinzi, Napolitano, Perinti, Donati, Licciardi. Hai qualche aneddoto su ognuno di loro?
Riguardo ai miei compagni posso dirti che sono molto fiducioso del lavoro che ognuno di noi sta svolgendo e che abbiamo tutti e sei le armi per arrivare in alto senza invidiare nessuno.
Hai respirato l’aria di Londra, purtroppo uscendo nelle quali. Che sensazioni hai provato in quell’ambiente?
A Roehampton ho passato le Qualificazioni battendo Hadlich e Kwiatkowsky e ho perso al secondo turno di tabellone contro Rubin (14 Itf) dopo aver vinto con una WC inglese. Le sensazioni sono state belle perché in quel torneo si respira l’area del vero tennis e si ha la possibilità di confrontarsi con i migliori della propria categoria. L’erba è una superficie che mi piace molto, in futuro potrò giocarci molto bene.
Quali saranno i tuoi prossimi tornei?
Andrò a giocare a Berlino Grade1, Austria Grade1 e gli Europei in Svizzera. Successivamente comincerò a giocare Futures e forse anche gli US Open juniores se avrò acquisto il ranking necessario per giocare nel tabellone principale.