di Federico Rossini
E’ entrata nel tabellone principale di Wimbledon. Un mese fa, ha vinto il Roland Garros juniores. Fa parte, questo non si può negare, dell’ondata di tedesche che sta travolgendo la classifica mondiale. Dopo Andrea Petkovic, Julia Goerges, Sabine Lisicki, Angelique Kerber, Mona Barthel, in rampa di lancio c’è lei, Annika Beck.
Classe 1994, la Beck ha iniziato a calcare le scene del circuito giovanile ITF nel 2008. Ottiene la prima finale nel G4 di Berlino, perdendola tanto in singolo quanto in doppio. Pur senza vincere tornei per diverso tempo, sale in breve tempo fino ai G1, mentre parallelamente inizia la sua carriera sul circuito senior, a livello di 10.000$. Raggiunge la finale sul duro di Equeurdreville, a novembre del 2009, e un paio di mesi dopo coglie il primo successo a Kaarst, in Germania, partendo dalle qualificazioni e senza cedere neppure un set.
Inizia, Annika, a frequentare molti più tornei delle “grandi” che quelli giovanili. Ottiene una wild card nelle qualificazioni a Stoccarda e non si comporta neppure male, levando un set alla Chaknashvili. Ed è nella sua terra di nascita che piazza i primi risultati di livello: al 50.000$ di Ismaning si libera di Laura Pous Tio, di Karolina Pliskova e toglie un set a un’Urszula Radwanska che stava rientrando dai problemi di schiena di inizio anno.
Col 2011, arriva anche una frequentazione di tornei che, a inizio anno, è limitata più che altro ai 25.000$, quando non addirittura ai 10.000$. A giugno, però, arriva il risultato che sblocca sul serio la tedesca: sebbene non passi le qualificazioni a Copenhagen, di lì è un crescendo di importanza di tornei e risultati. Tra 50.000$ e 75.000$ raccoglie diverse semifinali e quarti di finale fino a fine anno. Frattanto, tenta di gettarsi negli US Open juniores, ma si ferma al secondo turno (senza migliorare il terzo del 2009).
Inizia così il 2012, assieme alla sua feroce scalata. Finale a Sunderland, vittoria a Mosca (su Kirsten Flipkens) e finale anche a Bath, tutti 25.000$. Ma il meglio arriva sulla terra, e non su una qualsiasi, ma quella del Roland Garros. Nel torneo in cui la connazionale Antonia Lottner, dopo un grande Bonfiglio, arriva fino in semifinale, Annika non deve giocare un set lungo dal primo turno alla semifinale compresa. In finale, contro Anna Schmiedlova, lo Slam di Annika sembra però svanire: perde il primo set, e il secondo si trascina in lotta. Eppure, alla fine è proprio la 18enne tedesca a chiudere il conto: 3-6 7-5 6-3.
Con uno Slam in tasca, arrivano anche le qualificazioni sull’erba di Wimbledon, superate in scioltezza. La prima partita dei Championships veri la giocherà contro Olga Govortsova. Ma, di questo ce n’è la certezza, non sarà l’ultima, né la più importante.